Pure – Recensione Pure

Una corsa Disney

È un prodotto sui generis, particolare, quello che la Black Rock Studio ha sviluppato per Xbox360, PlayStation 3 e PC quest’anno, proponendo una interessantissima gara di acrobazie per strade sterrate. La distribuzione Disney ha ricevuto, durante la famosa manifestazione dell’E3, anche la premiazione come miglior gioco di corse dell’anno: un premio che risulta anche particolare dato che di vere corse non si parla, sebbene l’obiettivo sia sempre quello di giungere primi al traguardo.
Analizziamo in maniera migliore come il vostro mezzo potrà saltare facendo staccare al meglio il vostro alter ego dal sellino.

L’uomo sogna di volare

È realistico come non mai Pure, la corsa più irreale che ci sia, probabilmente. Iniziamo col dire, prima di passare alla gestione della fisica, che, oltre all’obiettivo principale, la vittoria della gara, Pure vi richiederà qualcosa di più. Partendo da un utile tutorial, dovrete seguire degli obiettivi tra cui completare un giro, quindi imparare ad accelerare e frenare, saltare usando il sovraccarico del vostro peso e effettuare le prime acrobazie: per eseguirle basta premere un tasto ed inclinare la levetta analogica verso una direzione. In basso a destra avrete una barra che si riempirà di blu, e avrà come divisori i pulsanti da premere per l’acrobazia del momento; dopo che avrete eseguito abbastanza salti e capriole in aria col primo tasto, si sbloccherà, avvisandovi anche con un messaggio su schermo, la possibilità di migliorare la vostra corsa sia attivando un potente turbo, oppure continuando i vostri balzi dal sellino premendo un altro tasto. Ovviamente più si andrà avanti e più pericolose saranno le acrobazie, e ancora più difficile sarà atterrare normalmente: ogni atterraggio maldestro significa dolore per la vostra protesi digitale e per la vostra posizione in classifica.
Spesso capiterà di prendere anche una curva in maniera malandata e, dato che altrettanto sovente troverete sotto di voi uno strapiombo, potrete assistere oltre che all’ingrigirsi dello schermo per rendere più carica di pathos la situazione, anche ad una orrenda fine per il vostro pilota, che ruzzolerà realisticamente per la collina, evitandovi però di manifestare la sua definitiva dipartita al suolo. Niente scene cruenti, insomma. Resusciterete comunque dal punto più vicino della vostra caduta, dritti sulla vostra vettura, come se niente fosse stato: intanto però avrete guadagnato un interessante filmato. E se vi dovesse capitare di finire contro un albero, potrete vedere come il giovane pilota si contorcerà al meglio delle sue possibilità, a seconda di come andrà a sbattere, se con la schiena o con la pancia, prima di schiantarsi al suolo con tutto il suo corpo. Sognavate di volare? Lo potrete sicuramente fare, dopo un grande balzo da un’alta piattaforma, ma attenti a non infrangere il vostro sogno insieme al vostro corpo.

In gioventù le mie ali erano forti, ma non conoscevo le montagne

Inizio poetico alla Masters direttamente da Spoon River solo per rendere più trascendentale la visione del mondo di Pure. Volerete davvero, come se foste volatili, e se sarete anche bravi atterrerete come dei provetti piccioni viaggiatori: ma quante volte lo vorrete fare? Dove vi sarà concesso farlo?
Le piste non sono tantissime, il gioco presto vi condurrà a poter eseguire le stesse acrobazie di sempre, di un numero lontano dalle 70 annunciate e acclamate; le modalità in single player poi si destreggeranno con grande difficoltà, dalla gara Sprint, corta e che incorona come vincitore chi taglia il traguardo per primo, alla gara Freestyle, che, come suggerisce il nome, vi donerà l’alloro solo se sarete stati bravi a collezionare le acrobazie necessarie per risultare il miglior corridore da circo della sessione di gara. Per fortuna, a condire questa scarna insalata, abbiamo un po’ di sale biologico rappresentato dal World Tour: alla base niente di particolare, ma interessante e simpatica, nel senso di somma raccolta di sentimenti, la possibilità di poter personalizzare il proprio mezzo, perfezionandolo al meglio per il vostro tuning, tanto per usare un termine tecnico ma molto forzato, soprattutto se detto da chi ha forgiato queste parole, costrette purtroppo a dirvi che le modalità e la longevità di Pure lasciano fin troppo l’amaro in bocca. Potrete volare, si, ma non sapete che le montagne che vi aspettano risultano essere poche, e sempre le stesse: a lungo andare monotone.

Il Lago di Garda

Non vuol essere una metafora o un’allegoria, come siete stati abituati a pensare, ma solo l’analisi di quello che ci viene prontamente mostrato e rifilato. Una vista davvero da farvi drizzare i capelli, se non l’ha fatto già la moda, confezionata in un pacchetto di terriccio, erba, vegetazione, e rovine dimenticate sul percorso: il lavoro grafico, insomma, è eccelso. Fare una acrobazia in un luogo dove le nuvole dominano in maniera realistica, e atterrare su un terriccio che si alzerà a seconda della forza gravitazionale, dimostra che alla Black Rock ne capiscono di fisica; ed anche di mercato, dato che sicuramente nel comparto grafico hanno fatto centro. I piloti sembrano reali, anche se spesso potrebbero evitare di girarsi completamente verso di voi per congratularsi e lasciare andare il veicolo per i fatti suoi; animazioni interessanti, sicuramente.
La sonorità, lungi dal voler essere una colonna sonora, accompagnerà i vostri viaggi, ma quanto la noterete? Poco, di sicuro, a meno che non avete avviato il gioco solo per ascoltare un po’ di musica: ma in questo caso sicuramente non avete capito cos’è Pure. Il doppiaggio è completamente in italiano, facendo felici tutti coloro che non vedevano l’ora di correre e sentirsi incitare nella lingua patriarcale. Lavoro tutto sommato da sottolineare ed evidenziare.

Corriamo assieme

Se proprio ne sentite la necessità, l’online è a portata di dita: ma non aspettatevi il Colosseo ad attendervi. È solo un online giocato con persone fisiche dall’altro lato, con l’aggiunta di un’altra modalità, la quarta, che vi permette di impostare un tempo predefinito e guidare come e dove vi pare, raccogliendo punti tramite le vostre pazze scorribande nei cieli.
Pure presenta una buona tecnica ed una giocabilità arcade da emozionare anche chi non ha mai sopportato una corsa ad impianto terreno rally, ma la scarsità nella longevità, accompagnata da una dose di scheletrica possibilità di scelta nelle modalità, lascia intendere che questo gioco, oltre all’essere un misto di parole con l’accento sulla "a", è un qualcosa su cui meditare prima di acquistarlo. Magari potrete giocarci una settimana, massimo due, provare l’online per un po’, ma quando le acrobazie saranno finite, presto quindi, e le piste le conoscerete come casa vostra, altrettanto presto, cosa rimarrà? Un buon gioco da far vedere agli amici. Le basi c’erano e continuano ad esserci, e non per una scarsa longevità Pure sarà denigrato, ma sicuramente si spera che la Black Rock imparerà dai suoi errori.

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