Rabbids Invasion: The Interactive TV Show – Hands On

All’interno della line-up dei titoli casual di Ubisoft non poteva mancare, alla Gamescom 2014, il franchise Rabbids. Presenti con il nuovo capitolo della longeva saga, Invasion, il successo del nuovo esperimento della software house francese nasce dall’incentivare l’interattività con un format più televisivo che ludico. I Rabbids d’altronde hanno conquistato, con tanta semplicità e immediatezza, il pubblico e la platea di bambini grazie alla serie tv dedicata, in Italia trasmessa dal 2013, ma restava la necessità di proporre un titolo ludicamente pertinente e che potesse dare un’interattività maggiore.

Come specificato anche dagli sviluppatori che ci hanno spiegato il funzionamento del titolo stesso, è raro trovare a oggi un programma televisivo che possa intrattenere i bambini facendoli interagire con la stessa profondità proposta da Rabbids Invasion. Tutte le offerte sul mercato, attualmente, prevedono che venga richiesta un’azione ai bambini, ma senza offrire loro un ritorno tangibile, un elemento di soddisfazione per aver eseguito al meglio quanto richiesto. Va da sé che per i più furbi un aspetto del genere diventa anche noioso, perché facilmente aggirabile. Ubisoft, invece, prende la serie tv dei Rabbids e la inserisce in un contesto videoludico, proponendo diversi episodi della propria saga animata e infarcendoli con delle componenti di gameplay che permettono sfide fino a quattro giocatori, bambini o adulti che siano. D’altronde noi con l’età siamo più avanti rispetto al pubblico cui mira Ubisoft e nonostante ciò ci siamo divertiti.

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La demo testata ci ha permesso di comprendere anche in che modo bisognava interagire con il prodotto. Gettati in un episodio che ci vedeva impegnati a infastidire un poliziotto, a sua volta alle prese con un autovelox da posizionare su una strada deserta, le prime gesture da soddisfare con il Kinect – che torna finalmente ad avere un ruolo in questo mercato videoludico – sono state quelle che miravano esclusivamente al puntare un oggetto, riconoscendolo tempestivamente e battendo sul tempo i nostri avversari appena comparso a schermo. Poteva essere tanto una macchina in arrivo sulla strada o un numero che compariva sull’autovelox in una sequenza di diverse cifre, così come negli altri livelli si può far riferimento a qualsiasi altra cosa. Successivamente, dinanzi a una invasione di mosche sullo schermo, siamo stati chiamati a schiacciarne il più possibile, muovendo la mano come se armata di racchetta elettrica per annientarle: anche qui, in questo caso, a vincere è stato chi ne ha sconfitte di più, con movimenti spinti tanto dalla voglia di sopraffare l’avversario quanto dalla foga del momento.

Ad accompagnare le spiegazioni, che per noi venivano fornite dagli sviluppatori, c’è una vecchietta, sempre rigorosamente in computer grafica, pronta a spiegare ai bambini, o chi per essi, come portare a termine l’azione richiesta e come riuscire a ottenere un punteggio più alto dei nostri antagonisti. Tutte le azioni sono comunque contestualizzate al meglio nella storia, così da tenere i bambini sempre sotto pressione, costringendoli a seguire con gli occhi sbarrati l’intero episodio e tenersi pronti quando chiamati in causa: un divertimento che diventa anche apprendimento, come dovrebbe essere per i videogiochi, laddove i sensi si acuiscono e si permette ai bambini di mantenere l’attenzione sempre alta su un determinato elemento. Pena la sconfitta. Ogni episodio dura tra i 20 e i 30 minuti, mentre il gioco contiene più di 20 storie a disposizione dei bambini, che così avranno ore di divertimento assicurato. Ci sentiamo di spezzare una lancia in favore anche della longevità e dell’end game, laddove tutti gli episodi diventano rigiocabili e si mettono a disposizione dei bambini che vogliono battere i propri record o sfidare diversi amici di volta in volta.

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La versione testata, come abbiamo anticipato poc’anzi, era su Xbox One, pertanto con il Kinect. Il supporto Microsoft non si è dimostrato sempre infallibile, anzi, ma sicuramente a condizionare e inficiare il suo corretto funzionamento erano anche le luci della stanza, ovviamente molto alte e intense, così come la necessità di dover riunire quattro giocatori in pochi metri. La difficoltà resta comunque molto bassa, per essere il più possibile vicina alle necessità dei bambini. Per tutti quelli che, quindi, hanno apprezzato i 26 episodi trasmessi da Nickelodeon, Rabbids Invasion può essere un ottimo modo per mantenere il contatto con il franchise e potenziare l’intensità dell’interazione dei bambini con i programmi televisivi. Allo stesso modo il titolo Ubisoft può indicare la strada verso un potenziamento degli show televisivi per bambini, andando a rendere più performante la profondità interattiva. Per l’utenza l’appuntamento è per il 4 novembre di quest’anno su PlayStation 4, XboxOne e Xbox360.

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