Ratchet & Clank: Up Your Arsenal – Recensione Ratchet & Clank: Up Your Arsenal

Il colpo finale

Ormai la sfida con Jason Rubin è stata vinta, non senza difficoltà, ma con ottimi risultati: Jak & Daxter sono finiti per essere il videogioco preferito di Ratchet, che allestisce la sua stanza di Metropolis con poster di Jak e gioca alla Play Station 2 proprio con il biondino e la sua donnola parlante. Arriviamo quindi al terzo capitolo, e il primo dubbio che viene in mente è come sia possibile sfornare tre capitoli in soli tre anni e pretendere che vadano bene tutti e tre?!! Per quanto riguarda il diretto concorrente, menzionato più volte, Jak, si è notato un vistoso calo dal primo episodio al secondo fino al terzo, e anche se il secondo capitolo Insomniac aveva riscosso un grandissimo successo si pensava che col terzo le cose non sarebbero andate nello stesso modo: ne siamo proprio sicuri?

Ritorno a Veldin

Senza troppo dilungarci sulla trama, sempre punto meno preso in considerazione in Ratchet & Clank, come anche negli altri Platform di rispetto, dediti soprattutto all’azione e non troppo alla storia che li guida, bisogna dire che anche stavolta saremo di fronte al nemico di turno intenzionato a distruggere o modificare qualcosa nella nostra bella galassia. Ecco quindi entrare in azione in nostri eroi, sempre dediti ad una vita semplice e poco attiva nel loro bell’appartamento. Il nemico di turno si chiama Nefarius, uno strano essere, per noi, ma normalissimo per gli abitanti di quella galassia, che vuole a tutti i costi robotizzare le razze della galassia natale di Ratchet, a partire dal pianeta patria del Lombax, Veldin: quindi un ritorno alle origini, durante il quale riscopriremo la vecchia officina di Ratchet e i pianeti visitati anni fa in occasione del primo capitolo. Come nei capitoli precedenti avremo simpatici intermezzi ironici guidati da Clank, rivedremo il famigerato Capitano Qwark che non smetteremo mai di prendere in giro e potremo addirittura usarlo come personaggio in una console giocabile posta sulla nostra navicella, la Fenice, in un gioco bidimensionale.

Ennesimo rinnovato arsenale

La novità che troviamo sempre in ogni capitolo di Ratchet & Clank sta nell’arsenale d’armi, e guarda caso questo capitolo prende il nome di "Up Your Arsenal": tante aggiunte per un arsenale sempre più completo e interessante. Le armi aggiunte, nonchè quelle che avremo a disposizione sono: il fucile stordente, una semplice mitragliatrice stile capitoli precedenti, il Lancianitro, il classico lancia granate, Tempesta N60, una pistola che riproduce i fucili dei capitoli precedenti dimezzando la forza di fuoco e i proiettili disponibili, la Plasmafrusta, evoluzione della chiave inglese con un maggior raggio d’azione e più potenza, Cannone a risucchio, uguale a quello dei capitoli precedenti, risucchia anche le casse oltre ai nemici di piccola taglia, l’ Infettore, che come dice il nome lancia delle palle virali che avvelenano l’avversario, l’ Idra luminescente, che lancia scariche elettriche ai nemici, una delle armi più potenti che però non ha l’aggancio automatico, i Cavalieri del Giudizio, un guanto che sprigiona un’evoluzione del guanto del fato, con dei robottini che verranno in vostro aiuto, il Fucile a flusso, uguale al vecchio fucile ad impulso, Annientatore, il lanciamissili preferito dagli amanti della serie, Guanto dell’Oloscudo, un guanto che sprigiona una forte barriera a difesa del nostro Lombax e rimanda al mittente i colpi, Discolamatron, evoluzione del Chopper, quindi un efficace lancia dischi taglienti a mo’ di ninja, il Fenditore, che spara dei piccoli e spesso imprecisi buchi neri che risucchiano i nemici, il Paperizzator, nuova versione del Morforaggio che stavolta tramuterà i nemici in papere, e, per finire in bellezza, il M.I.P.S. III, evoluzione del MIPS, che stavolta lancerà 8 missili per volta con una potenza di fuoco ancora maggiore. Oltre a queste armi, acquistabili dai negozi mobili della Megacorp avrete anche la possibilità di rincontrare un amico di vecchia data, il caro Slim Cognito, viaggiatore indefesso alla ricerca di qualche affare di buon gusto: le sue sono le armi migliori e più utili, e naturalmente le più costose, e saranno quelle tanto amate anche nei capitoli precedenti con qualche aggiunta, come il Lava-Jet, il cannone che lancia una scia di lava infuocata, il Guanto minitorretta, che come dice il nome aprirà dal terreno delle torrette che vi aiuteranno in campo, il Rimbalzor, una specie di cannone che lancia casse esplosive contro gli avversari, il Caricascudo, un efficace scudo più preciso dell’Oloscudo, il Plasmaspir, scariche elettriche al plasma, e, per finire sempre in bellezza, la Spada laser, ennesima evoluzione della chiave inglese di Ratchet. Insomma, nemmeno stavolta possiamo lamentarci e potremo goderci senza alcun problema questo sempre più invidiabile arsenale.

L’apogeo tecnico

Ratchet & Clank non delude neppure dal punto di vista tecnico. Particolari elevati caratteristici in ogni arma, dettagli e diletti grafici in numero eccezionale, e altre particolarità rendono il quadro visivo splendido per qualsiasi osservatore e sono complici di una pulizia grafica eccellente, probabilmente mai vista finora: un’opera degna di questo titolo sempre più incontrastato capolavoro dei Platform. Ogni fase del gioco si muove fluida, e le animazioni dei personaggi sono splendide e ben studiate. Le sequenze in grafica di gioco, poi, mostrano tutta la sapienza tecnica degli sviluppatori, nella lucida pelle metallica dei robot, nel volto dei protagonisti, nei panorami quanto mai affascinanti di tutto un universo: assolutamente niente da recriminare all’Insomniac che si migliora di capitolo in capitolo.
Il carattere sonoro del titolo è superbo. Di fronte ad una gamma di brani musicali che resta quasi sempre in sottofondo rispetto alle ottime campionature ed alla varietà degli effetti. Il doppiaggio italiano è probabilmente il migliore, ad oggi, riscontrabile su Ps2, ed in nessun caso l’intonazione della frase si allontana dal suo carattere effettivo. Gli effetti sonori sono come sempre sublimi, dal colpo di razzo al proiettile che vola fino ai bolt raccolti da Ratchet durante il cammino. Un grande capolavoro in un genere di nicchia.

L’erede del Bandicoot è un Lombax

Tre episodi fantastici, che si sono migliorati di volta in volta, e mentre Jason Rubin avvisa l’abbandono del progetto Jak & Daxter arrivato alla fine della trilogia, la Insomniac prevede una continuazione che vede lontana la fine: chissà se riusciranno a migliorare il miglior Platform di questi tempi, fatto sta che se una volta la Naughty Dog aveva conquistato il mondo col suo Bandicoot che camminava su due zampe stavolta ha dovuto cedere il passo all’Insomniac che ha creato questo Lombax e questo robot capaci di battere tutti e superare ogni limite. Un capolavoro che non può mancare nelle collezioni di ogni grande appassionato videoludico e un qualcosa di sublime per un amante del genere: Crash Bandicoot ha trovato due validi eredi.

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