ReCore: Definitive Edition – Recensione

Recensito su Xbox One

L’anno scorso chiudevo con queste parole la recensione di ReCore: “Le numerose magagne e l’ingenuità nello sviluppo impediscono al pargolo di Comcept e Armature Studio di raggiungere l’Olimpo dei giochi di culto, e ciò non può che dispiacerci, visto che per alcuni aspetti ReCore è un’opera unica e decisamente ambiziosa“. Risultava chiaro, a quel punto, che si trattasse di uno di quei titoli che avrebbero potuto beneficiare enormemente di una revisione: proprio questa è la natura di ReCore: Definitive Edition, scaricabile gratuitamente dai possessori della versione primigenia e proposta al prezzo di lancio di € 19,99 per tutti gli altri. Scopriamo ora se l’obiettivo è stato raggiunto.

ReCore: Definitive Edition

What’s new?

Ovviamente buona parte della recensione sopra linkata si adatta alla perfezione a descrivere anche ReCore: Definitive Edition; quel che cercheremo di capire è se le aggiunte e le migliorie siano sufficienti a correggere le criticità evidenziate lo scorso anno. D’altronde, come potete leggere sul sito del gioco, la carne al fuoco non è pochissima.

La maggior parte delle novità vere e proprie va ricondotta alla nuova missione post-game “Occhio d’ossidiana”, svolgendo la quale conquisteremo nuovi Obiettivi (20, per un totale di 500 punti) e troveremo due nuove aree, dieci dungeon dieci, svariati nemici, tre potenziamenti per l’arma e nuovi schemi per le parti dei nucleobot. In questo quadro spicca il nuovo telaio T8-NK, Tank per gli amici: si tratta infatti di un cingolato su cui Joule può salire per superare le sabbie mobili e per velocizzare gli spostamenti. Considerata la peculiarità di Tank, la nuova missione si focalizza quasi unicamente su questo nucleobot, proponendo al giocatore anche diverse gare di velocità. Va da sé, ad ogni modo, che tutti i nuovi elementi raccolti possono essere utilizzati anche nelle altre aree: Tank potrebbe risvegliare in qualche giocatore il desiderio di esplorare zone trascurate nel corso dell’avventura principale originale, tanto da pensare che la sua presenza sin dall’inizio avrebbe aiutato molto il successo del gioco.

ReCore: Definitive Edition

La nuova missione ha una qualità altalenante ma nel complesso è godibile, anche se forse non c’era bisogno di incrementare la durata già buona – forse eccessiva – di ReCore di un’altra manciata di ore (poco più di due per chi va spedito, quattro o cinque per chi si sofferma sulla scoperta dei segreti senza troppa fretta). Si tratta, ovviamente, di una quest in linea con quanto già visto, salvo l’utilizzo massiccio del nuovo nucleobot e delle nuove modalità di sparo, da gestire con le frecce direzionali in modo non proprio comodissimo. Fortunatamente non sono richiesti quantitativi spropositati di nuclei prismatici, ma può rivelarsi fastidioso lo sbarramento al livello 36 (il level cap è stato innalzato a 40) per il boss finale.

Per quanto attiene alle zone già visitate, la vasta area delle Sabbie Mutevoli e è ora soggetta a tempeste di sabbia, che costituiscono ottime occasioni per grindare e lootare.

ReCore: Definitive Edition

Le piccole cose

Alcuni dei capitomboli più clamorosi di ReCore riguardavano le piccole cose: tempi di caricamento disastrosi, mappe realizzate male, spostamenti lunghissimi… elementi che in molti altri titoli di spessore si danno per scontati, tanto che sovente non vengono nemmeno citati in sede di recensione. Ora moltissime di queste imperfezioni sono state eliminate o limate, tanto che quanti fossero interessati a ReCore ma non ne siano ancora in possesso possono davvero ritenersi fortunati, perché la loro prima playthrough sarà decisamente migliore rispetto al Day One.

Innanzitutto, i tempi di caricamento: non sono stati eliminati del tutto, ma sono molto meno invadenti. Ora gli unici caricamenti fastidiosi, che possono assestarsi intorno ai trenta secondi, sono quelli di passaggio fra un’area e l’altra, che è comunque meno che in passato. Sul piano tecnico troviamo il supporto ad HDR e risoluzione migliorata (con ovviamente prestazioni migliori su Xbox One X), ma nulla di trascendentale.

Anche le mappe sono migliorate, con l’incremento dello zoom e degli indicatori più precisi. Infine, fra le tante asperità oggetto del labor limae di Armature Studio, vale la pena segnalare il potenziamento del fast travel, che renderà decisamente più rapidi gli spostamenti, anche in virtù dei succitati ridotti tempi di caricamento. Inoltre, dai vari nodi sarà possibile eseguire alcune delle operazioni che un tempo si svolgevano solo nello Spazzasabbia, come depositare il loot e cambiare squadra.

ReCore: Definitive Edition

ReCore: Definitive Edition sa ancora di occasione sprecata, ma decisamente meno della versione “liscia”: gli sviluppatori, infatti, sono intervenuti sulle principali criticità di ReCore, ma senza renderlo “perfetto”; potremmo dire, piuttosto, che è meno imperfetto di prima. Ciò non toglie che l’ottimo prezzo di lancio possa rendere l’esclusiva di Microsoft appetibile per una determinata fetta di utenza, che si troverà a giocare a un titolo meno frustrante di quello uscito l’anno scorso.

7.4

Pro

  • Gratis per i possessori di ReCore, a € 19,90 per tutti gli altri
  • Buon quantitativo di aggiunte
  • Qualche miglioria tecnica

Contro

  • I caricamenti sono stati ridotti, ma alcuni permangono
  • Meglio di prima, ma sa ancora di occasione sprecata
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