Resident Evil 4 – Recensione Resident Evil 4: Wii Edition

Recensione a cura di: Abuh

Torna Leon Scott Kennedy, ma stavolta armato di Wiimote

Dopo il grande successo ottenuto nel 2005, dapprima su GameCube ed in seguito su Ps2 e Pc, il capolavoro targato Capcom decide di mettersi nuovamente in gioco sul Nintendo Wii. Resident Evil 4 stravolge le meccaniche di gioco della saga, lasciando spazio ad una giocabilità più action e meno esplorativa rispetto ai suoi predecessori.
Essendo un porting, il gioco non regala alcuna novità a livello di contenuto, presenta gli stessi extra della versione Ps2 e la grafica risulta identica alla versione GameCube, con l’aggiunta però della scansione progressiva e dei 16:9 reali. L’unica vera innovazione riguarda il sistema di comandi, che riesce a sfruttare al meglio l’accoppiata nunchuk+wiimote, rendendo l’esperienza di gioco più coinvolgente e divertente, dando l’impressione che Resident Evil 4 sia da sempre un titolo pensato per essere giocato con la tecnologia del telecomando wii.

Squadra che vince non si cambia

Dopo aver visto i filmati che anticiparono l’uscita della prima versione per GameCube, ogni videogiocatore rimase sbalordito dalla elevata qualità grafica che la console della grande N riuscì a raggiungere. Con l’avvento della nextgeneration, però, quella sensazione di “perfezione” e freschezza ottenuta nel non troppo lontano 2005, è andata scemando.
La grafica è infatti una delle migliori viste finora su Wii. I modelli dei personaggi ed il paesaggio (interamente 3D, a differenza dei passati RE) sono curati sino al minimo dettaglio, così come lo sono i vari effetti speciali (gli schizzi di sangue, l’esplosione dei proiettili e delle granate) e l’uso sapiente del contrasto luce-oscurità.
Unico elemento del comparto grafico a risultare datato è la scarsa qualità delle texture, ben evidente se si utilizza uno schermo HD.
L’audio è degno di una produzione hollywoodiana. Le musiche si adattano perfettamente allo stile di gioco, riuscendo a creare un’atmosfera indimenticabile. In aggiunta vi è anche un doppiaggio da cinema, interamente in inglese ad eccezione della voce degli abitanti del villaggio che parlano spagnolo.
Anche il piccolo altoparlante, posto al centro del wiimote, è ben sfruttato: ogni conversazione via radio viene annunciata da un realistico suono, così come la ricarica della pistola o lo spostamento d’aria causato dai colpi sferrati col pugnale.
Il gioco gode di un sistema Dolby Pro Logic II che rende il tutto ancor più reale e coinvolgente.


Stavolta si tratta di Ganados

Sono passati sei anni dall’invasione di Raccoon City di zombie e di altre orrende creature nate dagli esperimenti biologici della Umbrellaa corsporation e dalla distruzione della cità, avvenuta nel terzo episodio della serie.
Anche stavolta ci troviamo a impersonare i panni dell’agente Leon Scott Kennedy, uno dei pochi sopravvissuti al disastro di Racoon City.
Ora Leon lavora per un’agenzia governativa e la sua missione è salvare la figlia del presidente, Ashley Graham, rapita da un gruppo di fanatici religiosi devoti alla setta dei Los Illuminados, e trasportata in uno sconosciuto paesino della Spagna.
Dopo una breve introduzione, che ci porta all’interno del villaggio, ci rechiamo dentro un piccolo edificio, dove ad accoglierci non è più uno zombie, ma una nuova e pericolosa creatura: il Ganados. Questi esseri umani infettati dalla Plaga, mantengono il loro aspetto naturale e conservano la capacità di parlare. La loro intelligenza non viene alterata così come la capacità di agire in gruppo. Differenze che rendono gli umani infettati da Plagas più pericolosi dei comuni zombies.
Questi nuovi nemici interagiscono con l’ambiente (utilizzando scale, porte e finestre), elaborano piani e si raggruppano, riuscendo così a rendere ardua la sopravvivenza del nostro eroe.
La durata della storia principale è di tutto rispetto (circa una ventina di ore) ed esistono più gradi di difficoltà (facile, normale ed esperto). Dopo aver completato lo story mode restano comunque altre modalità, quali: Mercenaries, Assigment Ada e Separate Ways, quest’ultima, della durata di circa cinque ore, è la storia principale vissuta nei panni della bellissima Ada Wong

Qualcosa è cambiato

Con questo titolo abbiamo un ulteriore conferma sul fatto che la console Nintendo, grazie ai suoi innovativi comandi, sposi perfettamente la meccanica di gioco degli sparatutto.
Sfruttando al massimo le potenzialità del wiimote, Resident Evil 4 riesce a regalare un’esperienza di gioco del tutto nuova e coinvolgente, con molte innovazioni anche dal punto di vista dei comandi. Cominciando dal puntamento dei vari target: pertanto non dirigeremo più una luce laser rossa in giro per lo schermo con lo stick analogico, come avveniva nella sua originale versione, adesso si tratta di un vero e proprio mirino utilizzato puntando il telecomando wii al televisore, rendendo molto più semplice il colpo alla testa, utile per uccidere il nemico con un colpo solo o alle gambe per farlo accasciare a terra. Il coltello non dovrà più essere utilizzato premendo una combinazione di tasti, ora, grazie ai sensori di movimento presenti nel wiimote, per utilizzare quest’arma non dovremmo far altro che emulare il gesto della coltellata col telecomando.
Il personaggio viene mosso grazie allo stick analogico del nunchuk, mentre per entrare nella modalità “sparo” è sufficiente tenere premuto B per prendere la mira ed in seguito A per sparare. La ricarica dell’arma è stata resa semplice e rapida, basterà entrare in modalità “sparo” e scuotere il wiimote. Ci sentiremo al centro dell’azione come mai accaduto in nessun altro Resident Evil.
Anche alcune delle scene intermedie supportano vari movimenti da effettuare con il telecomando, ad esempio dovremmo scuoterlo freneticamente invece di dover premere ripetutamente dei bottoni, oppure simulare l’utilizzo di una manovella.
La telecamera è posta alle spalle del nostro eroe, ma leggermente decentrata, in maniera da avere una visibilità migliore.

Conclusioni

In conclusione possiamo tranquillamente affermare che la conversione di Resident Evil 4 per Wii è la versione definitiva di quello che molti definiscono il migliore della saga.
Il gioco è da considerarsi un acquisto obbligatorio per tutti quelli che non l’hanno mai giocato, ma resta comunque consigliato anche a tutti coloro che hanno già provato la vecchia versione col joypad, perché giocarlo col wiimote regala un’esperienza unica ed un immersione totale nel mondo di RE4, inoltre potrebbe anche essere un pretesto per rigiocare uno dei migliori titoli della storia dei videogame.

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