Resistance 2 – Recensione Resistance 2

Dopo aver accumulato fama in tutto il campo mondiale con le saghe di Spyro e Ratchet & Clank, l’Insomniac decide di portare a galla una rivoluzione nelle sue invenzioni videoludiche. Resistance: Fall of Man è la sua prima idea che si avvicina alla mentalità reale. Questo titolo ha dato conferma che questa casa videoludica può intraprendere anche altre strade oltre a quelle già passate, anche se non hanno portato il giudizio finale eccellente come i vecchi lavori. Questo è sicuramente dovuto anche alla concorrenza dei tempi del lancio PS3 da parte della Microsoft, che sfornava titoli ottimi senza tregua, e ciò ha portato alla quasi "invisibilità" di Fall of Man. Ma nel frattempo, col passare degli anni, i giocatori di questo titolo si estesero fino al punto di poter far riflettere la casa fondatrice, per mandare avanti questa storia alternativa della guerra passata magari con un secondo capitolo. Tutti dopo l’annuncio di questo seguito si aspettavano rivoluzioni nel campo tecnico, grafico e del multiplayer; ciò è accaduto o no? Proseguiamo nella lettura e scopriamolo insieme.

 

 

 

 

Un passato alternativo

 

 

 

 

L’Europa, protagonista del primo episodio, è oramai un ricordo, così come sono un ricordo i vecchi personaggi, se si esclude il misterioso Nathan Hale. Soldato statunitense rimasto infetto durante la prima guerra con i Chimera, Hale è ora arruolato in una divisione speciale degli SRPA (servizi segreti a difesa della nazione statunitense), le cosiddette sentinelle, uomini ufficialmente morti la cui conversione sembra irrimediabilmente segnata. I Chimera sono una razza aliena di origine sconosciuta il cui modus operandi prevede la conversione di massa di intere popolazioni. Chi viene infettato acquisisce poteri sovrannaturali, ma perde del tutto la propria umanità. Tramite gli attacchi Cuspide, i Chimera convertono milioni di esseri umani, massacrando il resto dei sopravvissuti e seminando ovunque orrore e distruzione. Alla fine di Fall of Man sembrava che le gesta eroiche di Hale nel vecchio continente avessero scongiurato la terribile minaccia, ma due anni dopo la fine del primo conflitto ci si accorge di aver sottovalutato il nemico, e questo è solo l’inizio della fine. Nei panni di Hale dovremo compiere un ultimo decisivo sforzo per respingere ancora una volta l’invasione aliena, che questa volta ha come obiettivo prioritario gli Stati Uniti. Tra i molti cambiamenti registrati a confronto di Fall of Man, la trama in questo secondo capitolo sarà raccontata con filmati cinematografici di media durata, ma a tratti potrà risultare molto lineare e suddivisa. Nell’andare avanti nel gioco si incontreranno vari colpi di scena decisivi, e ciò contribuisce all’apprezzamento della campagna a giocatore singolo, che a volte potrà risultare monotona, ma non eccessivamente.

 

 

 

Il carisma prima di tutto

 

 

Una delle difficoltà più grandi che deve affrontare uno sparatutto in prima persona è sicuramente il carisma. Un gioco di questo genere, per aggiudicarsi un posto sicuro nella collezione di appassionati dei titoli videoludici in prima persona, deve possedere assi nella manica che non posseggono gli altri, e questo è difficile da mettere in atto. Ma questa volta la casa madre di Spyro ha portato a termine questo obiettivo, donando quel pizzico di autorità per far diventare questo titolo unico nel campo. Si avrà a disposizione un semi-nuovo arsenale di armi, da quelle umane a quelle Chimera. Senza contare che potremo attaccare anche con il fuoco secondario, tecnica supportata appositamente per questo nuovo capitolo. Ma nonostante la varia scelta di armi, si potranno portare con sé solo due macchine da guerra e si potrà attaccare solo con una delle due. Anche selezionando una difficoltà intermedia prima di cominciare l’avventura, la sfida sarà lo stesso alta, quindi sfruttare lo scenario dell’ambiente circostante, colpire al momento giusto e non sottovalutare il nemico, che gode di un’ottima intelligenza artificiale, sarà all’ordine. Parlando di A.I. (Intelligenza Artificiale), anche i nostri amici di squadra ne avranno di buona fattura, ad esempio nel momento in cui si è intenti a ripristinare un po’ di salute ci penseranno loro a tutelarvi .

 

Una volta portata a termine la campagna in tutte le sue missioni, saremo pronti per cominciare ad interagire con l’online. Si avrà la possibilità di creare un personaggio (anche se con poche opzioni di vestiario) e di farlo salire di livello man mano che viene accumulata esperienza nelle varie sfide che troveremo a disposizione. Potremo divertirci con un classico DeathMatch a squadre, un normalissimo "ruba la bandiera" o si potranno anche affrontare missioni in cooperativa insieme ad altri giocatori. Le sfide viste di primo impatto (specialmente il massacro a squadre) somiglieranno in un modo pazzesco a quelle di Halo, ma questa è solo un’illusione perché non hanno davvero niente in comune (o quasi). Si potranno vincere anche medaglie d’onore, specialmente per obiettivi svolti durante le missioni in cooperativa. Ed è stato proprio questo a far riscuotere molto successo nei confronti di questo titolo. Un multiplayer che messo a confronto con quello di Fall of Man annuncia la sconfitta di quest’ultimo già prima di provarlo.

 

 

Alti e bassi dovuti

Anche se questo secondo capitolo mostra un motore grafico alla lunga superiore di Fall of Man, presenta molti errori tecnici indelebili, tra cui evidenti texture a bassa risoluzione, una qualità grafica altalenante e qualche problema sulla gestione delle rag-doll, ma niente di eccessivo. Animazioni ben architettate, anche loro con qualche piccola sbavatura ma niente di pericoloso. Lo scenario è a dir poco stupendo e dettagliato a dovere, con un’illuminazione realistica che calza a pennello con le costruzioni circostanti. Parlando di sonoro questo titolo offre una vasta scelta di Soundtrack che accompagnate dal doppiaggio ottimale in italiano, ed i vari effetti sonori adeguati, formano una vera e propria colonna sonora epica per uno sparatutto di questi tempi.

In conclusione

Titolo assolutamente da non sottovalutare, che ha a disposizione molti assi nella manica. Una delle cose maggiormente definite e ben costruite di questo capitolo è sicuramente il multiplayer, cooperativo o sfide che siano. Senza contare che indossa una buona trama e una grafica superlativa, anche se soffre di piccoli difetti. Titolo consigliato ai fan della saga, degli sparatutto in generale ma non troppo ai novizi del genere, visto la difficoltà abbastanza notevole che si può riscontrare in alcuni momenti della campagna.

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