Ridge Racer 6 – Recensione Ridge Racer 6

I tempi cambiano…

Correva l’anno 1993, quando il primo Ridge Racer fece la sua apparizione nelle sale giochi meravigliando tutti con la sua carica di azione e giocabilità. Infatti, al tempo, Ridge Racer è stato, assieme a Daytona USA della Sega, uno dei giochi di guida arcade più famosi di tutti i tempi, ma con il porting su Playstation un anno dopo, è sempre stato sinonimo di dimostrazione di potenza. Questo titolo è andato sempre più perfezionandosi, raggiungendo il culmine del successo con Ridge Racer Type 4 su PSX, in un’epoca in cui il realismo, portato alla ribalta dall’acclamatissima serie Gran Turismo, era diventato lo standard dei giochi di guida. In quell’occasione la serie aveva trovato il capolavoro nel suo quarto capitolo grazie a storyline multiple, la bellezza di 320 auto da sbloccare e un modello di guida che era un buon mix fra la tradizione arcade della serie, con un pizzico di competizione che fece la fortuna di quel titolo. Correva il 1998 e da quell’anno fortunato ne passarono, fino al 2006, fino all’uscita di Ridge Racer 6 su Xbox 360. Questo è il primo exploit della serie arcade di casa Namco sulla console della casa di Redmond. Ma l’alone di magia dei primi episodi sembra essere svanito nel nulla: come mai?
 

Il pubblico ci celebra con lanci di coriandoli… peccato che siamo ultimi…

 


Dov’è la new generation?

Tanto per cominciare, parliamo della grafica. E’ ben fatta e muove delle scene relativamente complesse alla velocità di 60 frame al secondo, soprattutto garantisce una sensazione di velocità come dovrebbe. Ma qualcosa non torna: questa non è di certo grafica da Xbox 360. In alcuni circuiti si nota che c’è meno cura nelle texture di altri, o peggio ancora, che troviamo quelle che dovrebbero essere delle curve che, a inquadrature ravvicinate, sono in realtà dei poligoni sapientemente assemblati, senza un minimo di lavoro per un effetto beizer per inclinarla a dovere. In altri circuiti notiamo un livello di dettaglio impeccabile, tenendo sempre a mente che la grafica non è che sia a livelli altissimi. Nulla da dire sui modelli delle vetture, realizzati egregiamente, che presentano colori cangianti alla Fast & Furious e riflessi abbastanza realistici. La grafica è comunque di buon livello e beneficia anche degli strausati barocchismi visivi, quali motion blur e scie dei fanali, ma comunque un po’ di lavoro in più, soprattutto per le ambientazioni, non avrebbe di certo guastato.

It’s Riiiiidge Raceerr… come al solito…

Per quanto riguarda la giocabilità, ci si aspettava un minimo di innovazione dato che si tratta del primo (e forse unico) sbarco sulla Xbox 360 della serie corsaiola ad alti ottani della Namco. Invece, c’è sempre il buon vecchio modello di guida della serie, che riassunto a parole sarebbe: Parti, sorpassa, derapa in curva, sorpassa, derapa, e così per tutta la lunghezza delle gare. Quella che doveva essere un’innovazione per la serie, ovvero il NOS, è in realtà un riciclo dalla versione PSP del gioco e non aggiunge nessun elemento alla giocabilità di questo titolo. Tuttavia, si è provato a rendere questa feature "innovativa" introducendo l’uso del NOS combinato. In poche parole, l’utilizzo di due o tre taniche di nitro alla volta per bruciare gli avversari. Su questo fatto bisogna prendere confidenza, dato che alcune auto "bruciano" il turbo più velocemente di altre. L’uso sapiente di ciò ci sarà molto utile soprattutto nelle gare più difficili, quando i percorsi si trasformeranno in veri e propri ottovolanti per le alte velocità che raggiungeremo, e gli avversari diventeranno sempre più agguerriti. Per il resto nulla che sia degno di nota, è il "solito" Ridge Racer.
 

 

Questo circuito in notturna è forse una delle ambientazioni del gioco meglio riuscite.

 


Ai confini dell’universo!

Sorprendentemente, questo titolo guadagna notevolmente in longevità. Troveremo, oltre alle classiche modalità Arcade e Time Attack, ce ne sarà una chiamata World Explorer, dove dovremo affrontare una serie di gare organizzate in una struttura ad albero. Per sbloccare le successive dovremo piazzarci nella miglior posizione possibile dello schieramento per "sbloccare" la serie successiva. Come da copione, inizieremo con delle auto abbastanza lente, per poi utilizzare via via modelli più potenti. Tutte presenze ricorrenti nella serie Ridge Racer, come la Assuoluto Bisonte (che sarebbe una controparte Namco della nostra Lamborghini) o la Age Abeille (auto francese, quasi identica alla Peugeot 207). Per ogni autovettura esistono varie livree da sbloccare vincendole, oppure scaricandole anche da Xbox Live. Immancabili le "Devil cars", auto dalle prestazioni mostruose che dovremo riuscire a sconfiggere per riuscire a entrarne in possesso. Il Multiplayer online che offre gare e prove a tempo contro i Ridge racers di tutto il mondo. Questa completa il quadro riguardante la longevità facendoci formulare al riguardo, un giudizio più che soddisfacente.

"Da quando la Namco si occupa di motoseghe?"

Questa è la domanda che sarebbe spontaneo porsi dopo aver fatto "rombare" i velocissimi bolidi di Ridge Racer 6. Da sempre il sonoro dei motori non è il punto forte di RR, facendoci pensare che più delle macchine stiamo guidando delle motofalciatrici (cosa che accadeva soprattutto nei capitoli della serie per PSX). In Ridge Racer 6 il problema sembra risolto almeno in parte, ma il suono dei motori sembra ancora un po’ troppo irrealistico e fuori luogo. Per le musiche troviamo un buon comparto sonoro curato dagli storici Namco Sampling Masters, capitanati da Hiroshi Okubo, storico sound designer della serie. E’ difficile non trovare la soundtrack adatta alle nostre sfide dato che ognuna delle tracce proposte ben si fonde con lo spirito della gara che stiamo affrontando. Come sempre però, nel caso non fossimo dei fan delle soundtrack di Ridge Racer, possiamo sempre collegare il nostro lettore MP3 alla porta USB e goderci la nostra musica preferita, mentre lottiamo per la prima posizione.
 

Sì, esatto. Abbiamo appena attivato il turbo: non si capiva, vero?

 


Racing liscio, non shakerato…

A detta di molti, Ridge Racer 6, rappresenta forse il più "insipido" dei giochi della saga Namco. Complice forse uno sviluppo frettoloso per portare la storica serie su Xbox 360, magari sperando di fare una bella figura. Purtroppo, al giorno d’oggi è una cosa abbastanza difficile: il mercato è ormai ipersaturo di titoli corsaioli come Need For Speed o Forza e l’arcade "stile 93" come viene definito dai fan accennando al primissimo RR, sembra solo un ricordo lontano. Per quanto sia "piatto" però, la longevità della modalità principale ci farà rimanere allo schermo ad affrontare parecchie sfide, almeno fino ad arrivare a sbloccare le celebri "Devil cars" o le corse per esperti. Per poi allentare la presa e cercar qualcos’altro. In poche parole Ridge Racer 6 è il classico Ridge Racer, con i suoi pregi e difetti. Potete amarlo od odiarlo, a seconda di che parte state. E purtroppo, la mancanza di innovazioni particolari, ha minato ulteriormente la credibilità della serie anche presso i fan più accaniti. E ci viene da chiedere se forse non sia il caso, per miss Reiko Nagase, (storica "testimonial virtuale" presente in ogni filmato introduttivo di Ridge Racer, compreso questo sesto capitolo) di cambiare lavoro…

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