Ridge Racer – Recensione Ridge Racer

Rinascita portatile

Dal suo esordio sulla PS2 con il quinto capitolo, la fortunata serie Ridge Racer della Namco ha iniziato purtroppo a mostrare degli evidenti segni di stanchezza. Forse a causa del frettoloso sviluppo del capitolo che avrebbe dovuto portare la saga al livello successivo grazie al suo hardware a 128 bit, gli appassionati di tutto il globo cestinarono senza pietà il quinto capitolo dell’epopea corsistica Namco, gridando al disastro. Fine della corsa, dunque? Niente affatto.

Alla Namco non si sono persi d’animo e alla notizia dell’imminente rilascio della console portatile di casa Sony, la PSP, si sono rimessi al lavoro praticamente "disimparando" tutto ciò che avevano implementato nei giochi precedenti, nel tentativo di portare la sua saga agli antichi splendori in occasione dell’approdo sul nuovo e potente dispositivo portatile. Il risultato di quel duro lavoro è racchiuso in un UMD contenente tutto ciò di cui ha bisogno un videogame per dimostrare al meglio le capacità di un hardware rivoluzionario come quello della PSP. E il nome di quell’UMD, signore e signori è Ridge Racer (o Ridge Racers nel mercato nipponico).

Nuova vita al Ridge Racing

Coraggio, dunque. Accendete la vostra PSP, inserite il dischetto nel vano di caricamento e lanciate il software: verrete catapultati in una versione tutta nuova di quel fantastico mondo di derapate ad alta velocità, strade cittadine e seducenti racing-queen (come Reiko Nagase, storica "testimonial" della serie che ritorna trionfalmente nel filmato introduttivo) che la Namco ci ha fatto conoscere sui potenti hardware da bar prima e sulle console casalinghe poi.

La grafica di Ridge Racers non ha altri aggettivi per essere descritta se non magnificente e coinvolgente. Ritroverete con piacere gli stretti tornanti in riva al mare di Ridge Racer Revolution, i saliscendi delle strade di montagna di Ridge Racer Type 4 e tante nuove macchine realizzate con un livello di dettaglio altissimo e un design difficilmente eguagliabile. Le scalettature di Ridge Racer V? Totalmente assenti. Le texture sono nitide e dettagliate e le superfici metalliche delle vetture sembrano voler gridare "Toccami! Sono vera!". Ovviamente tutto ciò nei limiti permessi dall’hardware grafico della "piccola" di casa Sony, ma a giudicare dai risultati che restituisce su schermo, si stenterebbe a credere che tutto ciò provenga dalla potenza di calcolo di una console portatile. Se Namco aveva in mente una rinascita, beh, forse non poteva esserci una seconda genesi migliore di questa.

Grafica eccellente, vero? E considerate che è un sistema portatile!

 

Un coin-op a portata di mano

Nostalgici della manovrabilità arcade, rallegratevi! Per questo Ridge Racer, la Namco ha riportato in auge il classico drift ad alta velocità con varie innovazioni aggiuntive che di certo saranno apprezzate da chi si avvicina alla saga con questo nuovo capitolo e per chi invece conosce a memoria ogni meandro dei precedenti capitoli. Innanzitutto, ci troveremo a che fare con tre tipi diversi di derapate: normale, moderata e dinamica. La prima è la derapata classica, approcciabile senza alcun problema da tutti i piloti; la seconda è già un tipo più sofisticato, che permette di una fluidità maggiore nelle curve; infine, la terza permette di concatenare tornanti su tornanti facendo danzare la macchina in modo impeccabile controllando lo sterzo con precisione. Ogni tipo di derapata potrà essere eseguito con un diverso modello di auto, che di conseguenza varierà in termini di guidabilità, velocità e tenuta di strada.

Dovremo imparare a conoscere bene ogni macchina per riuscire a primeggiare sugli avversari. Ma se pensavate che le novità si fermassero a questo, ricredetevi. Anche la saga di Ridge Racer, infatti, si è decisa ad adottare il turbo (o nitro qualsivoglia) per rendere le nostre corse un poco più eccitanti e aggiungere un po’ di competizione in più. Il turbo viene ricaricato derapando nelle curve. Durante la gara saremo in grado di ricaricare fino a 3 taniche: in poche parole, più è lunga la derapata, più turbo caricheremo e altrettanto sarà disponibile per l’uso. Per quanto possa far storcere il naso ai "puristi" della serie, è un’aggiunta ben accetta soprattutto dai principianti e non può far altro che giovare alla frenetica giocabilità di questo titolo.

Err.. no… non credo si derapi così…

 

Around the world

Pronti per un giro del mondo come non ne avete mai fatto? No, non avrete bisogno nè della macchina fotografica, nè del biglietto aereo, perchè tutto quello di cui avrete bisogno sta nella vostra PSP e nell’UMD di Ridge Racer. Infatti la modalità principale è proprio denominata World Tour, e consiste di vari campionati di difficoltà crescente da affrontare per rendere disponibili bonus e goodies come nuove auto e circuiti e anche filmati e foto "rubate" durante la realizzazione del gioco. Ogni campionato ci porterà in vari circuiti, quasi tutti provenienti dai precedenti capitoli per console e facilmente riconoscibili nonostante il lavoro di revamping ben riuscito del graphic team: riconosceremo spiagge pseudotropicali , sezioni cittadine e passi di montagna, assieme ad altre sezioni già presenti nei vari tracciati della serie. Nostalgia, vero? Allora sappiate che di campionati ce ne sono tanti e se volete vincerli tutti, dovrete imparare soprattutto a conoscere l’auto da guidare in ogni suo particolare. Da conoscere ce ne sono un buon numero, molte di esse presenze ricorrenti della serie, tutte con un ottimo design visibilmente ispirato a controparti del mondo reale (come la Assoluto Fatalita che altri non è se non una sorta di Lamborghini Diablo in "salsa Namco"). Sono disponibili 6 classi di veicoli più una speciale, ovviamente più è alta la classe, più sono alte anche le prestazioni. Ma dovremo sudare non poco per riuscire a conquistarle tutte e quando ci saremo riusciti, potremo anche usarle per sfidare i nostri amici in multiplayer. Ciò è reso possibile dalla modalità wireless con cui sarà possibile giocare con un massimo di 8 giocatori in contemporanea tramite la connessione senza fili, senza alcun lag o ritardo nell’azione di gioco. Ovviamente a completare il quadro figurano le "classiche" modalità Arcade, Prova a Tempo e perfino un mini-gioco di Rally-X che compare anche durante il caricamento del gioco quando si è inserito il disco nella console.

The Sampling Masters strikes back

Nuova vita anche all’audio che in questa nuova incarnazione portatile della saga di racing arcade di casa Namco coinvolge ulteriormente il giocatore. Gli effetti sonori ambientali sono ben realizzati e si trovano ben inseriti nel contesto delle varie location. Sentiremo dunque folle che ci acclamano dalle tribune, l’infrangersi delle onde e lo stridio dei gabbiani sulla spiaggia e clacson e traffico in lontananza nei circuiti cittadini. Perfino i rombi delle auto sono più credibili che in passato, restituendoci dei "ruggiti" fortemente caratterizzati a seconda del tipo di auto, come ad esempio motori V12 o con aspirazione turbo.

E’ stato aggiunto anche un effetto sonoro per la nitro, anche se somiglia di più al reattore di un aereo, ma è comunque qualcosa di perdonabile. Inoltre, tutti sappiamo che Ridge Racer ha fatto la sua fortuna anche alla sua soundtrack di qualità, per cui quale modo migliore di completare una rinascita se non riunire tutti i sound designers della serie a realizzare delle tracce per accompagnare le nostre scorribande portatili? Esatto, i Namco Sampling Masters (famigerati "artigiani sonori" che si occupano del sonoro della serie fin dall’anno di grazia 1993) si sono messi al lavoro per regalarci circa una cinquantina di tracce organizzate in vari "dischi" che raccolgono tracce originali realizzate specificatamente per questo nuovo capitolo (come la houseggiante "Disco Ball" che porta l’inconfondibile firma di Hiroshi Okubo), remix dei vecchi classici della serie (come il remix di "Motor Species" di Ridge racer Type 4) e perfino classici in versione rimasterizzata come nel migliore dei "greatest hits" discografici. Una compilation davvero niente male, che dimostra anche la potenza dell’hardware sonoro PSP che riesce a restituire tutto in stereo con una cristallinità incredibile (se usiamo le cuffie ovviamente).

Impossibile non farsi venire in mente Ridge Racer Revolution percorrendo questo scorcio costiero

 

Incredibile, Imperdibile, Insuperabile

Ancora non è possibile crederci, se guardiamo lo strabiliante risultato di grafica, giocabilità e coinvolgimento che è Ridge Racer, girare sulla piccola PSP mostrandone il suo enorme potenziale. E’ davvero difficile trovare un gioco PSP che riesca ad offrire un simile livello di sontuosità, dal punto di vista grafico, di giocabilità, di longevità…

Certo, non avrete DLC come nei giochi Xbox 360, ma Ridge Racer non ne ha bisogno. Basterà la magia ritrovata della serie a immergervi fino al collo con l’azione frenetica marchio di fabbrica della saga Namco. Avete praticamente tutti gli storici tracciati della serie in veste rinnovata da aggredire e un buon numero di autoveicoli fuori dalla norma per farlo, quindi perchè desiderare per forza qualcos’altro? Un’unico appunto forse riguarda la curva di difficoltà un po’ "ammorbidita", forse per incontrare il favore dei neofiti, che renderà a volte facilissime anche le gare di livello intermedio, ma è una delle sbavature perdonabili assieme alla controversa introduzione della nitro. Per cui ora rilassatevi, il giro del mondo è appena iniziato: togliete l’UMD, prendetelo in mano e guardatelo bene. Perchè quello è l’unica possibilità di portarsi appresso un mondo di derapate, velocità e puro entusiasmo arcade che si pensava perso per sempre. Basta giocarci per rendersene conto.

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