Rock Band 2 – Recensione Rock Band 2

Ormai la chitarra è un particolare

Correva l’annata 2004/ 2005 quando un gruppo di sviluppatori, chiamato Harmonix, appassionati di musica (qualcheduno ex musicista a tutti gli effetti), diede il via ad un fenomeno che nemmeno loro potevano immaginare: la “guitar hero mania”. E così quella che appariva un’idea quantomeno azzardata per l’occidente (in Giappone questo genere di giochi era già molto redditizio) divenne un fenomeno di massa con orde di videogiocatori ipnotizzati davanti allo schermo con in mano una chitarrina plasticosa molto somigliante a quelle della Chicco. Quindi Activision comprò marchio e sviluppatori, oltre ai già citati Harmonix per il software ricordiamo anche Red Octane per le periferiche. Ma dopo poco successe l’inaspettato. Come in ogni Rock Band vera che si rispetti la voglia di migliorarsi e guadagnare di più, aumenta ad ogni successo creando dissapori. Così Electronic Arts annusando il tutto (e l’odore di verdoni) ha fatto un’offerta ad Harmonix di quelle difficili da rifiutare, la quale ha abbandonato Activision e Red Octane, avendo anche carta bianca per sviluppare un gioco ad alto budget, che includesse non solo la chitarra ma desse la possibilità di formare, virtualmente, una vera e propria band con basso, microfono e batteria. Il successo, come ampiamente preannunciato c’è stato, forse anche oltre ogni rosea aspettativa (e nonostante tutti i “tentativi” per tenerne l’Italia fuori, ma questa è un’altra storia…).


Battery

La vera innovazione del primo Rock Band fu indubbiamente la batteria. Ok, c’erano anche chitarre e microfono, ma per una forte sensazione di già visto e ampiamente giocato, niente di irrinunciabile. Invece appena aperta la confezione e montati quei quattro rumorosissimi pad di gomma con un pedale che picchia nel nulla la sensazione fu subito di voler provare il tutto per voglia e curiosità, esattamente come successe con la chitarrina del primo Guitar Hero. Ma, inutile nascondersi, l’impatto per i non suonatori veri ma per i semplici videogiocatori fu traumatico perché alla fin fine la batteria, per quanto piccola limitata e “ludica”, richiedeva un grado di coordinazione molto superiore alla chitarra, almeno in senso videogiocoso. Ma una volta impadronitisi dei meccanismi la sensazione fu molto gratificante. In Rock Band 2 le meccaniche di gioco sono sempre le stesse (quindi se avete già imparato col primo siete a posto), le quali già erano mutuate da Guitar Hero, ovvero segui le note colorate che scendono dall’alto verso il basso dello schermo a mò di spartito, azzeccando il tempo di pressione del tasto associato a quel determinato colore. Difficile da spiegare a parole forse, ma di un’immediatezza con pochi eguali quando si gioca. Per il microfono il meccanismo è lo stesso di Singstar, ovvero cercare di mantenere l’intonazione corretta che lo schermo suggerisce. Niente di rivoluzionario ma sempre ipnotico, ve lo assicuro.

Novità?

Le novità in Rock Band 2 sono poche, o per meglio dire poco vistose. Mentre Guitar Hero introduce l’editor di canzoni, Rock Band 2 rimane ancorato alla sola esecuzione della tracklist predefinita. Forse un po’ di delusione per qualcuno, ma a mio avviso non dovrebbe essere così perché, anche amatorialmente, i modi per creare musica sono altri, ma è solo un’idea personale. I perfezionamenti sono in altri settori. Ad esempio è possibile dare l’immunità al proprio gruppo in modo da far terminare la canzone anche ai neofiti (o gli imbranati cronici) non rovinando la performance di tutti rendendo il gioco una vera esperienza associativa alla portata di chiunque, come era nei piani originali di Harmonix. Ora è anche possibile effettuare il World Tour, la modalità principale, anche in solitaria (e non solo in multiplayer online e locale come nel primo) aumentando di fatto la vita in single player del gioco. A rendere ancora più appetibile questo già saporito piatto, sono presenti degli interessantissimi esercizi per la batteria con difficoltà e ritmo crescenti. Insomma, avete capito, poche novità ma che tendono a limare i possibili difetti del titolo rendendola un’esperienza veramente alla portata anche dei neofiti (anche se il prezzo di tutto il bundle potrebbe scoraggiare qualcuno!).


Ok ok, ma le canzoni?

Discorso a parte meritano le canzoni, che sono il vero fulcro di ogni rythm game che si rispetti. Per comodità e per darvi un’idea precisa del tutto mi limiterò a metter l’elenco completo premettendo due cose: la prima è che a quest’elenco già corposo si aggiungono tutte le canzoni disponibili online, già scaricate o da scaricare, del primo Rock band grazie alla piena compatibilità tra i due capitoli (tramite però un emulatore del costo di 7 euro circa); la seconda è che il livello di difficoltà è un po’ più accessibile rispetto all’ultimo Guitar Hero, diciamo più User Friendly per usare un termine tanto in voga, ma comunque non risultando banale o noioso. Ora bando alle ciance ecco la lista:

1960s

Spirit In The Sky – Norman Greenbaum
Pinball Wizard – The Who

1970s

Let There Be Rock – AC/DC
Shooting Star – Bad Company
One Way or Another – Blondie
Tangled Up In Blue – Bob Dylan
Hello There – Cheap Trick
Pump It Up – Elvis Costello
Go Your Own Way – Fleetwood Mac
Aqualung – Jethro Tull
Anyway You Want It – Journey
Carry on My Wayward Son – Kansas
The Trees – Rush
Cool For Cats – Squeeze
Bodhitsattva – Steely Dan
Rock’N Me – Steve Miller
Psycho Killer – Talking Heads
Rumblin’ Man – The Allman Brothers Band
American Woman – The Guess Who

1980s

So Watcha Want – Beastie Boys
White Wedding – Billy Idol
Livin’ on a Prayer – Bon Jovi
Uncontrollable Urge – Devo
Hungry Like the Wolf – Duran Duran
Alabama Geatway – Grateful Dead
Mountain Song – Jane’s Addiction
Bad Reputation – Joan Jett
Peace Sells – Megadeth
Battery – Metallica
Ace of Spades – Motorhead
Round and Round – Ratt
Give It Away – Red Hot Chili Peppers
Teenage Riot – Sonic Youth
Eye of the Tiger – Survivor
We Got the Beat – Go-Go’s
Alex Chilton – The Replacements

1990s

You Oughta Know – Alanis Morisette
Man In the Box – Alice In Chains
Rebel Girl – Bikini Kill
Feel the Pain – Dinosaur Jr.
Everlong – Foo Fighters
Painkiller – Judas Priest
Pretend We’re Dead – L7
My Own Worst Enemy – Lit
De-Luxe – Lush
Where’d You Go – Mighty Mighty Bosstones
Drain You – Nirvana
Come Out and Play – Offspring
Alive – Pearl Jam
Lump – Presidents of the USA
Testify – Rage Against the Machine
Today – Smashing Pumpkins
I Was Wrong – Social Distortion
Spoonman – Soundgarden
Souls of Black – Testament
Kids In America – The Muffs

2000s

Girl’s Not Grey – AFI
Almost Easy – Avenged Sevenfold
E-Pro – Beck
Down With the Sickness – Disturbed
Panic Attack – Dream Theater
Shackler’s Revenge – Guns N’ Roses
PDA – Interpol
The Middle – Jimmy Eat World
Our Truth – Lacuna Coil
One Step Closer – Linkin Park
Colony of Birchmen – Mastodon
Float On – Modest Mouse
Nine in the Afternoon – Panic at the Disco
That’s What You Get – Paramore
Give It All – Rise Against
Lazy Eye – Silversun Pickups
Chop Suey – System Of A Down
Master Exploder – Tenacious D
New Kid In School – The Donnas

Brani bonus

Visions – Abnormality
Get Clean – Anarchy Club
Night Lies – Bang Camaro
Conventional Lover – Speck
Rob the Prez-O-Dent – That Handsome Devil
Showlder To The Plow – The Breaking Wheel
Neighborhood – The Libyans
A Jagged Gorgeous Winter – The Main Drag
Supreme Girl – The Sterns


Limature

In pratica Rock Band 2 non fa nulla di nuovo o rivoluzionario come il suo predecessore, ma si limita a riprendere il tutto, a perfezionarlo, ampliarlo e riproporvelo, Ma in un Rythm game questo non è necessariamente un male. Inoltre la scaletta, come avrete constatato, è veramente eccezionale, peccato che alcune canzoni siano presenti sia in GHWT che in RB2 e che i (molti) possessori di entrambi i giochi saranno costretti a rigiocarsele anche più volte. Non ho menzionato gli strumenti finora perché usciranno in Italia a Primavera inoltrata (il gioco è già disponibile invece) e perché sono esattamente come nel primo titolo, quindi niente secondo piatto per la batteria o touch pad per la chitarra a differenza di GHWT, con qualche piccolo aggiustamento non fondamentale come ad esempio il pedale rinforzato o pad della batteria più silenziosi. Ma ora scusate, il mio tour mondiale, ma senza eroi della chitarra, ricomincia!

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