Saw – Recensione Saw

Nell’anno 2004 il regista James Wan realizzò il primo film che diede avvio ad una lunga serie cinematografica nota come Saw. Il film horror, che è riuscito a superare persino Venerdì 13 per quanto riguarda il totale di incassi lungo la propria continua produzione di sequel, è stato proposto da Konami in formato videoludico anche a noi videogiocatori, sia su pc che su console casalinghe. Starete al gioco dell’enigmista, e della casa videoludica Zombie Studios?

 

 Ecco la prima apparizione di Jigsaw: la situazione non è delle migliori.

 

 

I want to play a game…

Sin da subito entreremo nel vivo della situazione, risvegliandoci nei panni del detective Tapp, rapito dal noto Jigsaw e rinchiuso all’interno di un manicomio abbandonato. La trama si dirama dunque attorno allo sventurato detective che, afflitto da continui sensi di colpa e rimpianti, viene sottoposto a terribili indovinelli e crudeli prove. Non mancheranno personaggi secondari, legati in qualche modo al protagonista, tra cui anche la famosa Amanda, personaggio noto all’interno della serie cinematografica. Di per sè la trama e l’atmosfera di gioco riescono nel loro intento, riportando adeguatamente elementi del film assieme alla continua sensazione di claustrofobia e follia trasmessa dalla pellicola; non mancherà inoltre la continua tensione esercitata dallo scorrere del tempo mentre si cerca di cogliere la scelta migliore. E’ proprio il tempo la caratteristica di spicco all’interno del gameplay: infatti, come avveniva nel corso dei vari film, quasi tutti gli indovinelli posti al giocatore sono scanditi dallo scorrere veloce dei secondi su dei countdown elettronici. Seppur tali indovinelli siano abbastanza diversificati fra loro, la situazione più comune sarà lo sbloccare una porta attraverso codici numerici, reperibili nella zona, prima dello scadere del tempo previsto dal conto alla rovescia. Nel caso esso finisse prima della soluzione dell’enigma, il vostro alter ego sarà vittima di una spiacevole morte.

 

 

 Conto alla rovescia e bomba ricolma di chiodi posata sul tavolo; sarà meglio sbrigarsi!

 

 

E’ inoltre interessante la resa di alcune prove tratte proprio dal film, come cercare una chiave in mezzo a delle siringhe alla vista poco simpatiche. Indovinelli a parte, il titolo non si distingue dai più noti del genere survival horror, tra i quali il più simile potrebbe sembrare Silent Hill. Non mancheranno inoltre combattimenti: il nostro detective dovrà infatti scontrarsi con altri personaggi catturati da JigSaw ed imprigionati nel manicomio, creando attorno alla trama una lotta per la sopravvivenza rivolta verso tutti. Per combattere contro tali nemici avremo a disposizione vari oggetti reperibili nell’ambiente di gioco, come il classico tubo di ferro, stampelle, bisturi ecc. ed anche classiche armi da fuoco; interessante la possibilità di utilizzare contro di loro anche vere e proprie trappole. La visuale sarà in terza persona, con telecamera posizionata in stretta vicinanza al personaggio. Molto del tempo di gioco si sviluppa su lunghe sequenze esplorative, accompagnate da qualche piccolo colpo di scena. Le zone più buie potranno essere illuminate dal nostro accendino, utile anche per scovare le trappole più insidiose. Non saranno molte le cose da fare all’interno del gioco e molto presto si sfocia così in una certa linearità di fondo. La strada da percorrere non sarà ardua da identificare e la maggior parte delle volte la via principale sarà sbarrata da un portone di cui dovremo trovare la chiave. Nulla di innovativo, dunque: continuare la storia del nostro detective Tapp potrebbe risultarci poco divertente.

 Tortura ripresa dal film stesso. Il tipo lì dentro non se la deve passare troppo bene.

 

 

Quando il puzzle cade a pezzi

Come già detto, la linearità del prodotto, dopo alcune ore di gioco, comincia a farsi sentire, data la scarsa proposta di elementi all’interno del titolo. Il prodotto si basa, infatti, per lo più su ciò che è stato descritto nel precedente paragrafo. La trama, accompagnata dai suoi misteri, non sarà in grado di trattenere da sola il giocatore fino alla fine. Sin da subito si noterà la meccanicità complessiva del videogioco e della sua scarsa resa per quanto riguarda la risposta ai comandi. Il sistema di controllo, inizialmente poco intuitivo per quanto riguarda la piattaforma PC, risulta ostico e rende a volte quasi impossibile la soluzione degli indovinelli. Il male peggiore sopraggiunge però durante i combattimenti: la lentezza della risposta ai comandi causerà frustrazione verso il videogiocatore che impazzirà nel semplice atto di colpire il nemico. Gli stessi movimenti del detective sono marcati da una certa goffaggine, risultando in certi casi poco credibili. In poche parole, se il titolo sembra proporsi come discreto grazie ad enigmi interessanti ed ambientazioni fedeli alla pellicola, seguite da una buona trama, il tutto viene distrutto dalla terribile resa del gameplay e dalla linearità che si fa pesantemente sentire dopo alcune ore di gioco.

 Classico codice scritto al contrario: come fare per leggerlo correttamente?

 

 

L’enigmista cala il sipario…

La resa grafica non è delle migliori. Seppur il prodotto sfrutti il celeberrimo motore Unreal, si nota come esso sia stato preso tale e quale senza miglioramenti o note di merito. Naturalmente, come già detto, la resa delle ambientazioni risulta discreta, grazie anche all’effetto cupo e tetro che essa comporta. Tuttavia, se ci si sposta sui personaggi, si nota facilmente come essi siano marcati da una scarsa realizzazione e da una mediocre resa dei movimenti e delle animazioni. La varietà dei nemici sarà scarsa ed i loro volti sono per lo più una ripresa delle texture facciali continua.
Per quanto concerne l’audio, nulla di particolarmente negativo: anzi, una nota di merito all’uso della meravigliosa voce di Tobin Bell, lo stesso attore che veste i panni di Jigsaw nella serie cinematografica, e all’utilizzo della colonna sonora originale. Doppiaggio inglese, effetti sonori e colonna sonora riescono quindi a convincere e a spiccare in mezzo ai molti aspetti negativi.

 

Conclusione
 

Saw è, dunque, un titolo che potrebbe interessare solamente i videogiocatori che hanno davvero amato la serie cinematografica. Gli elementi negativi del prodotto in questione sono molteplici e nessun aspetto del titolo potrebbe affascinare un comune videogiocatore e ancora meno un amante di survival horror. I soli indovinelli non riescono a salvare l’enigmista, data la frustrazione creata dalle meccaniche di gioco ed il comparto grafico approssimativo. Cosa rispondere alla proposta di Jigsaw "I want to play a game.."? Per questa volta, sarà meglio rivolgere lo sguardo altrove e non stare al gioco dell’enigmista.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche

Lascia un commento