Shadwen – Recensione

Frozenbyte cambia genere abbandonando il platform e le produzioni in 2D per lasciare spazio allo stealth e alle produzioni in 3D. Se con Trine lo studio finlandese aveva ricevuto una critica favorevole, dettata anche dall’ottima trilogia, la volontà di cimentarsi in una nuova produzione ha lasciato qualche dubbio.

Shadwen Recensione

Caccia al Re

Shadwen è una storia dai toni oscuri, di una regicida e di una bambina che si incontrano quasi per caso, ambientata nel regno di Rivendon vessato da povertà e conflitti. La trama è semplice: Shadwen vuole compiere la sua vendetta nei confronti del Re. Una trama già vista in altre produzioni e che non aggiunge niente di nuovo nel panorama indie. Il problema di Shadwen forse sta proprio in questo, una trama lineare e non approfondita, intervallata ogni tanto da qualche stralcio di racconto. Non c’è una profondità, tutto sembra lasciato quasi in sospeso, rendendo la componente narrativa semplicistica. Quello che spinge Shadwen nella sua avventura è celato. Lo stesso rapporto fra la protagonista e Lily non viene approfondito se non nei pochi dialoghi nelle schermate di caricamento fra i vari livelli.

Shadwen Recensione

Agire nelle ombre

Se la trama non è di certo il punto forte della produzione, lo stesso si potrebbe dire anche del gameplay, che riesce comunque a salvarsi grazie a qualche accortezza ricercata da Frozenbyte. Il livello iniziale che funge da tutorial ci permette subito di entrare in contatto con le meccaniche del titolo. L’ambiente circostante è un’arma a favore di Shadwen, che potrà nascondersi nei cespugli o spostare oggetti per eludere le guardie, sparse per tutti i livelli e che saranno gli unici tipi di nemici che incontreremo nella nostra avventura. In aiuto di Shadwen arriveranno inoltre due elementi fondamentali: il rampino e la possibilità di controllare il tempo.

Iniziamo dal rampino, che oltre alla funzione di agganciare e spostare gli oggetti, ha anche la finalità di farci scalare piattaforme e raggiungere punti elevati. Il problema del rampino sta proprio nella realizzazione e nella difficoltà che si ha ad aggrapparsi a delle sporgenze: tante volte infatti ci ritroveremo appesi alle piattaforme senza la possibilità di arrampicarci, se non sfruttando le numerose compenetrazioni poligonali di cui è afflitto il titolo. In nostro aiuto tuttavia arriva la possibilità di controllare il tempo, che ci permette di tornare indietro e ritentare un salto, quanto piuttosto l’aggancio di un determinato oggetto, permettendo quindi di riprovare ogni volta fino a quando non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo. Lo stesso tempo inoltre avanza solo nel momento in cui anche noi avanzeremo. Stando fermi infatti anche il tempo si fermerà e per farlo scorrere dovremo schiacciare l’apposito tasto, caratteristica molto utile per cercare di eludere le ronde dei nemici.

L’intelligenza artificiale degli stessi, tuttavia, ci rende l’avventura ancora più facile. Le ronde sono prestabilite, ed eludere i loro movimenti senza farci scoprire è relativamente semplice, anche grazie all’uso del rampino che ci permette di distrarre le guardie spostando oggetti nelle loro vicinanze. Shadwen sarebbe quindi un gioco facilissimo se non fosse che per completare ogni livello dovremo fare in modo che anche Lily passi inosservata. Il problema della ragazza sta proprio nel fatto che compie movimenti automatici e anche se c’è la possibilità di darle degli ordini su dove nascondersi, sembra quasi essere obbligata a effettuare certe ronde, rendendo spesso frustrante superare determinate zone. Altro problema che si evince dall’intelligenza artificiale è che molto spesso Lily passa a fianco delle guardie senza che si accorgano della sua presenza, riuscendo quindi a passare inosservata anche quando dovrebbe essere facilmente scoperta, bloccandosi invece altre volte in cui dovrebbe facilmente riuscire a passare senza attirare l’attenzione dei nemici.

Shadwen Recensione

Oltre al rampino citato, Shadwen ha anche a disposizione un coltello, con cui attaccare le guardie alle spalle, ad eccezione di quelle corazzate che dovranno per forza essere aggirate, in quanto dotate di un’armatura che sarà impossibile penetrare con un attacco. In aiuto di Shadwen arriveranno inoltre anche numerosi oggetti, fabbricabili cercando materiali all’interno dei forzieri sparsi per i vari livelli, come bombe o trappole. Oggetti che tuttavia risultano inutili in quanto con il semplice rampino potremo completare facilmente la storia.

Se a livello tecnico possiamo quindi dire che Shadwen presenta dei limiti, a livello di trama non è ispirato, e tecnicamente non è esente da numerosi difetti, bisogna dare il merito a Frozenbyte di avere creato un’ambientazione realistica, fatta di vari anfratti, grotte e numerosi luoghi dove nascondersi, a cui va ad aggiungersi un sistema di luci e ombre convincente.

Shadwen Recensione

Shadwen è un titolo che ha molte più lacune di quanto non abbia aspetti positivi. Un leggero passo indietro di Frozenbyte rispetto a Trine e al suo grande successo. Qualche errore tecnico viene compensato da un’ambientazione e un sistema di illuminazione bene realizzato. Nel complesso Shadwen risulta comunque essere al netto dei difetti un titolo da consigliare.

7

Pro

  • Ambientazione ispirata
  • Sistema di illuminazione convincente

Contro

  • Trama non abbastanza approfondita
  • Qualche errore tecnico
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