Shenmue – Recensione Shenmue

Free

Per far entrare una nuova avventura videoludica nell’olimpo dei capolavori sicuramente non basta avere a disposizione sviluppatori del calibro di Yu Suzuki e Sega -AM2, ma bisogna proporre un nuovo genere che possa coinvolgere e stupire allo stesso tempo il videogiocatore. Moltissimi titoli sviluppati da loro sono entrati nella storia: possiamo citare Outrun, Hang On, Virtua Fighter, e sicuramente anche le intenzioni di Shenmue non sono differenti. Grazie a questo titolo, Yu Suzuki ha creato un nuovo genere videoludico da lui chiamato FREE (Full Reactive Eyes Entertainment) con lo scopo di far immergere completamente il videogiocatore nell’ambiente di gioco e di completarlo. Sicuramente questa nuovo genere permette a qualsiasi player di interagire con personaggi e ambiente dell’avventura in assoluta libertà: possiamo guardare e visitare tutto quello che vogliamo, parlare con le persone che troviamo ed investigare fino a che non scoveremo qualcosa di rilevante; tutto questo con la massima naturalezza perché, in questo videogioco, il mondo è reale. Resteremo sconvolti nel vedere gente muoversi nelle mansioni di tutti i giorni, nel vedere la densità cittadina scomparire in lontananza mentre il Sole tramonta lasciando via libera alla notte, nel notare che il tempo scorre realmente e che le condizioni climatiche cambiano. Grazie alle nostre decisioni, infatti, dovremo dar vita all’evoluzione della storia, seguendo indizi e ragionando per cercare di dare forma ad un’odissea.

 

" Che la storia abbia inizio…"


Quando la storia è tutto

Sono le 16:00 di Sabato 29 Novembre 1986. Nella cittadina di Yokosuka un giovane diciottenne di nome Rio Hazuki si sta recando verso la propria abitazione, ma una macchina nera parcheggiata davanti al cancello e l’insegna di legno del dojo paterno spezzata provocano in lui un senso di agitazione. Proseguendo, egli vede la propria governante a terra senza forze, che gli comunica di recarsi immediatamente al dojo dal padre. In tutta fretta Rio lo raggiunge, e proprio in quel momento vede un suo caro amico scaraventato attraverso la porta. Decide immediatamente di varcarla, ritrovandosi di fronte a un inquietante straniero che chiede insistentemente al padre del giovane delle informazioni riguardo uno "specchio”. Al primo rifiuto di parlare, il losco figuro gli sferra un colpo di arti marziali facendolo cadere a terra; Rio tenta ovviamente di difendere il padre, ma non fa altro che mettere in pericolo la propria vita data la potenza del nemico. Il padre del giovane decide allora di rispondere alle sue domande per salvare la vita del proprio figlio, svelando così il nascondiglio dello "specchio". Questo disperato gesto salva solo la vita di Rio perché lo straniero, dopo aver avuto quello che voleva, gli sferra un colpo letale. Incredulo per l’accaduto, il ragazzo si avvicina al corpo del padre urlando al mondo la sua disperazione. Il nemico, soddisfatto, si dirige verso la macchina e dopo pochi attimi abbandona indisturbato la piccola e fino ad allora tranquilla cittadina di Yokosuka. Il giovane da ora è il protagonista assoluto di questa avventura. Egli deve investigare sulla morte del padre, scoprire cosa si nasconde dietro questo “specchio” e soprattutto trovare lo straniero. Buon viaggio mio caro Hazuki-san.

I Dettagli che fanno la differenza

Nel complesso la grafica è veramente notevole, eccetto alcuni cali di frame rate durante il gioco, ma che per fortuna non influiscono sulla qualità globale del titolo grazie alla ricerca dei particolari effettuata. La prima cosa che notiamo è la cura dedicata allo sviluppo delle espressioni facciali dei personaggi e alle animazioni fin dal primo filmato. Le texture delle strutture sono molto curate, soprattutto nelle zone urbane principali dove la quantità di poligoni usata è elevatissima. L’impatto con i dettagli degli ambienti è inevitabile, possiamo infatti scoprire ed interagire con qualsiasi oggetto, sia che si trovi a terra o sopra un tavolo. Questi incredibili dettagli infine sono evidenziati da un’aura donata dal motore “Magic Weather System” che, grazie alla generazione casuale (dal menu di gioco possiamo anche scegliere le condizioni climatiche di quella zona relative al periodo 1986/1987) di condizioni atmosferiche, riesce a far cambiare tonalità al paesaggio che ci sta intorno. A monte di tutto ciò vi è una colonna sonora caratterizzata da un’elevata qualità strumentale; sediamoci sulla nostra poltrona più comoda, chiudiamo gli occhi ed ascoltiamo le sonorità del gioco, e subito possiamo focalizzare il nostro pensiero in un Giappone storico, con un’anima piena di trascendenza e leggende…
Visto lo spessore di questo gioco, la colonna sonora non poteva farsi ascoltare passando inosservata, e infatti il videogiocatore ha la fortuna di vivere l’evolversi dell’avventura accompagnato da sinfonie perfettamente integrate. Suzuki ha voluto dedicare un’enorme attenzione anche ai suoni, affidando la composizione della colonna sonora del gioco a Yuzo Koshiro, compositore che ha creato le colonne sonore di Sonic The Hedgehog, Shinobi, e altri moltissimi titoli di successo (il suo nome è stato inserito nella lista dei 36 compositori che hanno lavorato per  la colonna sonora di Super Smash Bros Brawl.). Questo lavoro sul comparto audio sviluppato per Shenmue è stato proclamato dalla critica e dagli utenti come una delle più fantastiche colonne sonore mai create per un videogioco.

 

" Magic Weather System in tutto il suo splendore "

 

 

" Interattività a 360° "

Gameplay innovativo

Dopo lo smarrimento iniziale dovuto a questo nuovo genere di videogioco mai incontrato prima (ricordo che tutti gli spazi sono esplorabili per tutta la loro estensione e virtualmente non esistono zone impercorribili), per prima cosa cominceremo pian piano a interagire con il nostro personaggio vivendo giorno per giorno la nostra avventura. Quello che sicuramente rende Shenmue un’esperienza unica anche nel gameplay è l’introduzione del QTE (Quick Time Event), metodo di gioco che consiste nel premere un tasto o la sequenza di tasti che compaiono velocemente sul monitor per far eseguire una determinata azione al nostro personaggio. In Shenmue questo metodo viene applicato un po’ ovunque, dal combattimento a scene dove dobbiamo interagire per completarle; inoltre, proseguendo l’avventura, queste QTE diventeranno via via più complesse e veloci aumentando giustamente la difficoltà. Il gameplay di questa avventura è molto versatile, infatti ci ritroveremo ad affrontare combattimenti in puro stile Virtua Figther; parteciperemo a gare di velocità con diversi mezzi; saremo protagonisti di scene interattive e ci troveremo a collezionare oggetti sperando di poterli usare… Un vero divertimento a 360°. Ulteriore dettaglio che evidenzia un aspetto innovativo è sicuramente la cura dedicata alle sale giochi che troveremo nelle varie zone, all’interno delle quali troveremo, oltre che alle solite freccette e Puchball, delle fedelissime riproduzioni dei coin op made by Sega che ci permetteranno di interagire giocandoci! Inserendo un gettone, infatti, potremo giocare a Hang On e Space Harrier in versione completa, che guarda caso sono usciti pressappoco nel periodo in cui questa avventura comincia.

 

" Correre, correre, ma fate attenzione alle sequenze… "

Frustrante o conivolgente

Aprendo il bellissimo packaging del gioco noteremo subito i 4 GD-Rom (supporto ottico utilizzato dal Dreamcast, simile ad un CD-Rom ma più capiente; può infatti contenere circa 1,2 GB di dati) che ovviamente fanno intuire la lunga longevità di questo videogioco. E’ un titolo che richiede tempo e continuità per viverlo ed apprezzarlo. La vastità e interattività di questo gioco potrebbero sicuramente farci smarrire nelle varie zone, oppure farci perdere anche il filo conduttore della storia, cosa che potrebbe lasciarci con l’amaro in bocca o coinvolgerci ancora di più. Ma ricordiamoci che la completa libertà è uno degli “obiettivi” dell’innovazione videoludica che caratterizza questa avventura.

La guerra dei mondi

Questo gioco è riuscito a dividere la critica, e ancora oggi non riusciamo ad avere una comune opinione: molti lo hanno definito un capolavoro mentre altri non l’hanno trovato convincente. Per fortuna però, tutti lo hanno considerato un capolavoro dal punto di vista grafico e un riferimento per tutte le console, infatti il mondo e la sua complessità erano al tempo ineccepibili. Sicuramente Shenmue è uno dei più grandi capolavori sviluppati per la macchina dei sogni di casa Sega, e probabilmente è diventato così famoso anche grazie alla sfortunata campagna di vendita della console. Vorrei però sottolineare ed evidenziare, con mentalità allineata alla data d’uscita del gioco, il suo lato filosofico innovativo: grazie a questo titolo riuscirete ad avere delle emozioni mai provate prima. Il videogioco probabilmente non vi coinvolgerà subito, ma pian piano vi trascinerà al centro di un’avventura atipica e affascinante. In conclusione, questo titolo non può non essere presente accanto ad un Dreamcast se non altro per la sua originalità e la sua notevole ed emozionante storia.

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