SOCOM: U.S. Navy SEALs: Combined Assault – Recensione SOCOM U.S. Navy Seals: Combined Assault

Alpha, Bravo e Zulu

Il nome SOCOM è ormai una leggenda fra gli appassionati della Playstation, una saga che da oltre tre anni ha accompagnato il monolite nero Sony nel suo cammino. Il primo, storico episodio della serie uscì a maggio del lontano 2003. E fu un successone.
Era appena stato messo sul mercato l’adattatore Ethernet, un accessorio che permetteva a tutti possessori di PS2 di giocare in rete, come era possibile fare da tempo immemorabile su pc. SOCOM fu proprio un videogioco messo in campo da Sony per testare l’effettiva validità del servizio online messo a punto in quei giorni, e il risultato fu sbalorditivo (anche se il servizio online della PS2 offerto ai videogiocatori si è poi rivelato un flop).
Centinaia di migliaia di copie vendute, uno sparatutto tattico inizialmente di poche pretese diventato uno dei titoli più venduti per PS2 nel giro di qualche settimana. L’ottima impostazione grafica e un solido gameplay fecero innamorare tantissimi esperti di giochi di guerra, ma anche molti casual gamer, che pur non essendo patiti del multiplayer, trovarono nella modalità in solo un eccellente motivo di svago. Essere capitano di una squadra di Seal, la più efficiente (e realmente esistente) squadra anti-terrorismo dei marines al mondo, motivava già in partenza il giocatore al punto giusto.
Dopo questo inaspettato successo, la software house Zipper Interactive ci prese gusto e continuò a sfornare eccellenti giochi sulla falsa riga del primo. Dopo due titoli PS2 e PsP, Sony ci riprova e mette in campo questo SOCOM U.S. Navy Seals: Combined Assault. Curiosa la scelta di sviluppare su PS2 piuttosto che preferire la nuova ps3, senza sfruttare tutta la potenza digitale che la next-gen è in grado di offrire. Ma pur essendo una console relativamente old-gen, la nostra cara vecchia Playstation 2 ha ancora le sue cartucce da sparare: e allora rispolverate l’M-16, perchè con Combined Assault ci si diverte molto, specie se si è in compagnia.

Tutti in Adjikistan!

La storia di Combined Assault è semplice quanto banale: un Paese, un Governo in crisi, un esercito di paramilitari pronti al Colpo di Stato. La nostra squadra dovrà precipitarsi sul posto e rimediare a questa brutta situazione, salvando agenti della CIA e distruggendo infrastrutture sino alla completa disfatta dei rivoltosi, salvando così l’Adjikistan da una inevitabile fine.
Adjikistan. Sarà uno sperduto paese nel medio oriente, potrete pensare. E invece no. Per la prima volta nella storia di SOCOM, agiremo in una località non presente sulle carte geografiche, e l’ambientazione è stata inventata di sana pianta: l’Adjikistan è uno squallido staterello situato nei pressi del Caucaso. Squallido, ma molto variegato: cime innevate, villaggi, foreste e laghi la fanno da padrona. In diciotto missioni, affrontabili con le più svariate strategie, sarà nostro compito salvare il governo e la popolazione da quest’ennesima minaccia. E noi, armi alla mano, non ci facciamo certo pregare.

Giochiamo alla guerra

Il gameplay di Socom si è sempre basato su un concetto: realismo, sempre e comunque. Uno degli sparatutto tattici più fedeli alla realtà, con decine di ordini diversi da poter impartire ai propri uomini, valanghe di armi personalizzabili e manovre militari. Con questo episodio però, i fan della serie rimarranno un po’ delusi: si è optato infatti per una struttura con un più ampio respiro. Sceglieremo noi il modo in cui proseguire: se con calma e razionalità, agendo da vero esperto, con un approccio stealth, o in modo più aperto, facendo strage di tutti quelli che vi si parano davanti. Anche se la scelta è nostra si perde molto del fascino della saga, e non se ne accorgeranno solo i fan più appassionati. Il gioco segue però le stesse meccaniche dei precedenti episodi: saremo sempre il comandante di una squadra di marines, e il nostro compito sarà (come al solito) quello di sgominare l’ennesima minaccia terroristica internazionale.
Il gioco è uno sparatutto in terza persona, anche se potremo optare per una visuale più ridotta in stile FPS per mirare con più accuratezza.
Ovviamente non saremo soli, ma conteremo sull’appoggio di altri 3 commilitoni da gestire per superare con facilità anche le situazioni più ostiche. Il problema più grande di questo Combined Assault sono proprio i vostri compagni d’arme, o meglio, la loro intelligenza artificiale, se di intelligenza possiamo parlare. I soldati si dimostrano infatti poco collaborativi in troppe situazioni: recepiscono male gli ordini, si arrestano, non riescono a superare ostacoli e a seguire il giocatore. Spesso capita di rimetterci la pelle per colpa di un compagno al quale avevate ordinato di coprirvi, e invece se ne sta beatamente fermo a contemplare i nemici. Il completo ed efficiente sistema di assegnazione dei compiti, impartibili sia via joypad che via headset, è pressoché inutile se consideriamo come i marines rispondono ai comandi.
Stesso discorso per l’I.A. degli avversari , ma questo può rappresentare sia bene, perché potremo rimediare efficacemente agli errori dei membri della nostra squadra, sia un male, poiché il livello di sfida cala drasticamente. A parte questi sgradevoli inconvenienti, il gameplay è solido e l’avventura scorre fluida, Il sistema di controllo è stato importato da SOCOM 3: efficiente e ben calibrato, sì dimostrerà all’altezza in tutte le situazioni di gioco.
Gli ambienti sono ben realizzati, eccellenti dal punto di vista della renderizzazione se prediligeremo uno stile di gioco tattico ad uno più violento. Come in SOCOM 3 sono presenti diversi veicoli che potremo pilotare per eseguire attacchi più vari rispetto alle solite azioni di guerra a piedi: si va dalle jeep corazzate ai mezzi acquatici, e non dovremo necessariamente stare al volante (o al timone); se il mezzo ne è fornito nessuno ci vieta di metterci ad armeggiare con un’eventuale mitragliatrice presente a bordo, magari mentre un nostro commilitone guida, o viceversa. Quando i nemici si fanno tanti però bisogna prendere in mano le armi perché i nostri compagni, causa la già citata intelligenza artificiale, non saranno capaci di gestire troppe minacce contemporaneamente. Avremo a disposizione decine e decine di armi, tanto personalizzabili quanto letali. Nel briefing di ogni missione, oltre a vedere mappe del luogo e prendere nota degli obiettivi necessari al completamento del livello, dovremo anche gestire l’attrezzatura, cercando di equipaggiare ogni alleato nel modo più consono all’occasione. Un gruppo standard è formato da due assaltatori muniti di mitragliatrici e pistole, un cecchino e un geniere o eventuale incursore munito di esplosivi o armi pesanti. Lo zaino non può contenere infiniti oggetti, bisognerà calibrarli tra i vari membri del party, pena una morte certa.
Da segnalare infine l’iterazione del gioco con SOCOM: Fireteam Bravo 2 per PsP: collegando la PsP alla PS2, si potranno sincronizzare gli obiettivi, influenzando missioni e resa di entrambi i titoli.

Grafica

Sul piano visivo, Combined Assault ci delude.
Esaltati dalla grafica quasi next-gen che alcuni ultimi titoli PS2 ci hanno offerto, ci siamo dovuti ricredere di fronte a questo episodio di SOCOM, che invece di compiere un passo avanti, sembra essere tornato ai livelli di qualche anno fa. Il background è ben costruito, ma manca di carattere: gli ambienti sono piuttosto anonimi, causa alcune pessime texture e un’illuminazione mal realizzata e piuttosto fastidiosa in alcuni frangenti.
Parlando invece dei modelli poligonali di personaggi e attrezzatura, si può constatare un leggero miglioramento. Uomini ed equipaggiamento sono ben realizzati, realistici e caratterizzati. Le uniformi sono molto fedeli alle originali e le animazioni, come i gesti che seguono i comandi impartiti, sono state realizzate molto bene, usando anche qui il motion capture. I dettagli sono minimi, il frame rate non è stabile e in generale tutta l’impostazione convince poco. Anche se si presenta come una sorta di espansione di SOCOM 3, dal quale è stato anche importato (in malo modo) il motore grafico, avremmo gradito un piccolo sforzo in più in estetica, mentre siamo quasi tornati ai livelli del precedente episodio.
Fortunatamente quando si è nel fragore della battaglia, cercando disperatamente di sopravvivere e di dirigere i propri uomini, questi aspetti si notano poco.

Battaglie in rete

Sarebbe un delitto non dedicare un piccolo spazio al multiplayer di Combined Assault. Infatti, oltre ad una validissima campagna in singolo, offre diverse modalità per giocare in compagnia. Oltre ad un classico multi in LAN, dove affronteremo la modalità campagna insieme a 3 amici, è presente il gioco online, che in un titolo SOCOM è d’obbligo. Potremo fare la guerra in rete insieme ad un massimo di 32 amici, grazie ad un’ottima struttura, classifiche, gruppi e tante modalità di gioco, dalle più classiche alle più innovative. La gente non manca (il gioco è hostato sugli stessi server di SOCOM 3), è supportato l’headset per parlare in diretta con i proprio compagni e il lag non è mai troppo pesante. C’è solo un piccolo problema: l’online della PS2, ormai è risaputo, non soddisfa per niente. Se siete pratici, vi aspettano tante ore di divertimento. Se invece avrete la fortuna di possedere una PS3, vi conviene giocarci da lì, noterete la differenza.

In due parole

Con questo Combined Assault, SOCOM dice addio alla cara vecchia PS2, in attesa di trasferirsi sui nuovi e promettenti lidi di Playstation 3. Non è un addio in grande stile, ma resta comunque un gran bel gioco. Per la prima volta, agiremo in un background non realmente esistente, nelle bagnate, innevate e desolate località dell’Adjikistan, affrontando 18 missioni nelle quali dovremo sventare un colpo di stato messo in atto da mercenari senza scrupoli. Il gameplay, nonostante sia più libero e meno tattico rispetto ai precedenti episodi, è vario e ben realizzato, anche se l’I.A. di compagni e nemici è da latte alle ginocchia. Graficamente deludente, con un background piuttosto scarno e privo di dettagli, Combined Assault si rifà con un eccellente multiplayer, che manderà in estasi gli appassionati della serie e quelli del gaming online in generale. Buono il reparto sonoro, con doppiaggio ed effetti ben resi, che aiutano a immedesimarsi nel gioco. Ora aspettiamo la next-gen. 

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