Sony e la magia del 29 Febbraio

Ai più è ovviamente sconosciuto, ma a chi si perde ogni tanto in un piccolo tinello di cultura, non un pozzo per carità, si può sicuramente lasciar andare in un simpatico sguardo al calendario e riportarsi alla mente quel papa Gregorio che effettuò la nota modifica al calendario romano per renderlo così com’è oggi. Ci sentiamo di dire che forse Sony a questo calendario non era ancora arrivata.

29 Febbraio 2010, una data come tante, dopotutto, una realtà vicina a tutti. Se non fosse che il 2010 non è bisestile e Febbraio si ferma al 28.

Partendo con ordine ci ricordiamo tutti quando nel 2006 si arrivò al lancio, tanto atteso e tanto acclamato, di un nuovo monolite di struttura nipponica, lanciato con grandi aspettative e forze di mercato. Ora non staremo sicuramente qui ad analizzare quanto la PlayStation 3 sia riuscita in questi 4 anni a conquistare il mondo, ma di sicuro ci soffermeremo su questo giorno in più che la povera console avrebbe voluto vivere. Sentiva, povera anima, la necessità di chiedere alla natura un giorno in più di vita, ora che già si vociferano e si lasciano correre per i corridoi voci che vogliono prossima la PlayStation 4 vicina molto più del prossimo, vero, anno bisestile. Questa povera console voleva solo 24 ore di più, per poter rimandare di un tantino il suo canto del cigno, spaventata, atterrita, dalle continue voci di mercato, che prima o poi dilaniano un po’ tutti. Anche le macchine.

E magari anche i programmatori Sony avevano accolto la necessità della console e, piegati dalla faccia da cane bastonato che avrà fatto la console con le sue mille lucette rosse e blu, si sono lasciati andare ad un errore che in fondo dei conti ha del buono in sè.

Ma parlando di come sono andate le cose, cos’è successo alla PlayStation 3 nel giorno del giudizio universale, nel giorno in cui la tromba di Giosafat ha suonato? Semplicemente il Cell ha trovato un incredibile errore al suo interno: questo era il suo quarto mese di febbraio, aveva già superato la difficoltà del 29 Febbraio altre tre volte, perchè uno di questi quattro era bisestile. Il 2007 era dispari, così come il 2009, e il 2008, pari, era un bisestile: la baracca si era salvata. E questo 2010, simpatico guastafeste, pari come il 2008 ma non bisestile come il suo predecessore, ha mandato il Cell al 29 Febbraio. E allora poteva passare per una semplice golardiata l’errore del nostro amico Cell, dopotutto è una cellula. Però nessuno si aspettava l’arrivo del Firmware, una persona corretta e precisa, che non dà scampo a nessuno: ben sapeva il firmware di trovarsi nel 1 Marzo, di un anno non bisestile. Arrivata quindi la mezzanotte a Greenwitch ecco che la PlayStation 3 ha dato vita al celeberrimus bacus.

Il tempo è passato, ben 24 ore, tant’è che il sistema si è messo a posto da solo aspettando che fosse davvero il primo Marzo, e per fortuna non il 30 Febbraio: quello sì che sarebbe stato comico. Sony non ha toccato nulla. La PlayStation 3 ha dovuto vedersela da sola: oramai è grande e adulta, cammina con le sue gambe, Sony non se ne preoccupa più. Se ne sono stati in silenzio, hanno detto che ci avrebbero fatto sapere: non un comunicato, non un acting out, non un accenno di ansia che potesse sfociare in un’isteria di massa. Calmi come le acque del Maggiore, mentre l’utenza Sony si agitava come quel mare che impedì a Odisseo il ritorno all’amata Itaca, all’amata PlayStation 3. Dinanzi all’impossibilità di intervenire, hanno lasciato che la natura facesse il suo corso.

Alcuni modelli, la neonata Slim, non sono stati toccati. Alcuni hanno perso i trofei e hanno dovuto, in preda a tachicardia e improvvisi cali di pressione, in grande forza ripristinare tutto; altri si sono ritrovati con la data che portava al 1 Marzo del 2020, con la PlayStation 3 che aveva battuto anche la maledizione dei Maya. Qualcuno forse, non volendo informarsi sul web di cosa si trattasse, avrà come minimo gettato la console dalla finestra dopo averla accesa per la cinquantaseiesima volta e trovandosi nuovamente la scritta di bug.

Ad oggi la situazione è risolta: pericolo e paura passata. Brava, Sony, ottimo lavoro. Alla fine è semplice lasciare che le cose facciano il loro corso mentre nel mondo la vostra immagine viene bersagliata di ingiurie e gli adolescenti in tempesta ormonale post partita online all’ultimo shooter vestono la toga da pubblico ministero pronti a muovere denuncia contro ignoti per motivi sconosciuti, inneggiando a conoscenze legislative che li tutelano anche quando perdono l’ultimo torneo online. Il mondo va avanti, dopotutto. Anche Sony.

Il bisestil bug, tanto per chiamarlo in un anglosassone maccheronico che comunque fa scena, è passato, e sicuramente in molti lo ricorderanno meno del RROD o dei pixel bruciati sugli schermi del DSi: e anche chi ha passato questo dì in paura si dimenticherà di tutto, perchè alla fine la PlayStation 3 è tornata a funzionare. Alla fine bastava poco: bastava dire che non esisteva il 29 Febbraio 2010 al Cell. Di sicuro non sarebbe stato difficile per chi ha lanciato per ogni console un nuovo supporto.

Questa PlayStation 3, dopotutto, voleva solo vivere un giorno in più. E questa Sony, chissà, voleva solo continuare a rovinarsi l’immagine, o magari voleva che si parlasse di lei per un giorno intero, che tutti fossero intorno a lei. Chissà. A rileggerci per il 31 Aprile. Non mancate. Su tutte le PlayStation 3.

Ti è piaciuto quello che hai letto? Vuoi mettere le mani su giochi in anteprima, partecipare a eventi esclusivi e scrivere su quello che ti appassiona? Unisciti al nostro staff! Clicca qui per venire a far parte della nostra squadra!

Potrebbe interessarti anche