Spyro: Year of the Dragon – Recensione Spyro: Year of the Dragon

Nuovo Millennio, nuovo Spyro

Tre anni e tre capitoli: questa è la media tenuta dalla Insomniac per elaborare la saga di Spyro che per ora sa tanto di trilogia, anche se alcuni già aspettano un quarto episodio. Col terzo capitolo arrivano tante innovazioni e pochissime conferme, che possiamo ritrovare solo nel gameplay e in alcuni, ma davvero pochissimi, personaggi confermati. La grafica raggiunge finalmente alti livelli, il sonoro si conferma essere quello che aveva già convinto un anno prima e il gameplay, basandosi su un ottimo passato, elabora nuove funzioni sia nelle mosse del drago sia in alcune innovazioni che non guasteranno. Ted Price quindi, raggiunge un ottimo livello di produzione con questo terzo capitolo, avvicinandosi sempre più ai canoni della "rivale" Naughty Dog.

 Un coniglio coraggioso

È l’anno dei draghi nel Reame dei Draghi, un evento che si festeggia ogni dodici anni, ovvero quando si schiudono le uova pronte a dare nuova vita ai piccoli draghetti. Ma all’improvviso un coniglio bianco, anzi una coniglia bianca, di nome e di fatto dalle sembianze umane, appare dal nulla rubando le uova dei draghi. Non si può mai star tranquilli nel Reame dei Draghi, e il povero Spyro non trova mai pace: anche stavolta dovrà guadagnarsi, come accadde ad Avalar nel capitolo precedente, la sua meritata vacanza in pace. Sarà accompagnato da Hunter, il leopardo che l’aveva aiutato ad Avalar, che è l’unica conferma del capitolo precedente oltre i protagonisti Spyro e Sparx. Spyro dovrà viaggiare tra vari mondi per poter recuperare tutte le uova rubate da Bianca (il coniglio). Inseguendo la coniglia, Spyro arriva in un nuovo mondo abbandonato e anche disabitato, dove governa una strega che dovremo abituarci a sentirla chiamare "sua Maestà", senza poter sapere il suo vero nome. Bianca in effetti, ha solo eseguito gli ordini della Strega del Mondo Dimenticato senza avere interesse nel rapire le uova di drago. Spyro comunque, raggiunge il mondo di Bianca, nel quale ritroverete anche il tanto amato orso strozzino di Avalar che sarà pronto ad aiutarvi nella vostra avventura in cambio di qualche aiuto economico; Bianca riuscirà a catturare Hunter mentre il leopardo tenterà di riprendersi le uova e, quindi, Spyro non solo dovrà recuperare le uova, ma dovrà anche salvare il suo amico. Durante il vostro cammino troverete tantissimi nuovi compagni animali pronti ad aiutarvi, tutti imprigionati dal nostro amico strozzino che non chiederà nient’altro che un po’ di gemme in cambio della liberazione del vostro prossimo amico. Incontrerete Sheila, un canguro dai salti inimmaginabili; il Sergente Bird, nome in codice 90068, un pinguino che ha militato nell’esercito e che spara missili dal suo zainetto; Bentley, uno Yeti dalla forza straordinaria e dalla mole gigantesca; Agente numero 9, una scimmia armata meglio di un soldato futuristico con tanto di pistola laser e granate e, dulcis in fundo, la nostra libellula Sparx che finalmente, dopo averla vista solo come supporto nei primi due capitoli, sarà giocabile in un divertente minigioco 2D.

Un poliedrico Gameplay

Abbiamo parlato sommariamente delle innovazioni partendo dal fatto che spyro non sarà accompagnato solo da Sparx in questo capitolo, ma anche da quattro nuovi personaggi che gli daranno il cambio dopo esser stati liberati con una alta somma di gemme data al Riccone, infine abbiamo parlato della possibilità di usare Sparx, ebbene questo è uno dei minigiochi che più convince come novità.
Fra i tanti che ci troveremo ad affrontare ci saranno prove di abilità, di resistenza e di precisione nel volo; il classico inseguimento dei ladri di uova, ma anche delle nuovissime sfide a bordo di un veloce motoscafo, col quale dovremo affondare un mortale sottomarino-squalo, o alla guida di un resistentissimo sottomarino immersi in un lago di acido e, addirittura di due diversi modelli di skateboard, che daranno la sensazione di ritrovarsi con un Tony Hawks tra le mani: uno semplice e uno a reazione preso in prestito da Hunter, che intanto trova in Bianca un’ottima alleata. I mondi di Sparx invece, son ben quattro, con caratteristiche di sparatutto e con visuale dall’alto, in cui vestiremo i minuscoli panni della libellula per recuperare altrettante uova finite per sbaglio nelle tane di avversari terribili come gamberetti e ragni, dovendo battere ogni volta un "temibile" boss dalle forme gigantesche, ma per fortuna la nostra libellula dalla bocca sputa fiamme non avrà vita difficile. Parlando ora di Spyro, pochissime sono le innovazioni di un personaggio che aveva confermato le sue abilità già nei capitoli precedenti: il giovane drago avrà a sua disposizione la classica fiammata, la divertente cornata ottima come al solito per travolgere i nemici, la carica, la planata e il salto, ma anche la possibilità di nuotare e di arrampicarsi, che non dovrete acquistare dal Riccone, ma che avrete già "in dotazione". Per completare il gioco dovremo affrontare ben 37 livelli raggruppati in cinque locazioni, alcuni dei quali molto più lunghi di quanto siamo stati abituati a vedere nei capitoli precedenti, cosa che fa presagire ad una longevità notevole e molto interessante.

Il draghetto continua a parlare italiano

Come ormai è noto nella saga di Spyro, la grafica mette a dura prova la vecchia PlayStation attestandosi su standard decisamente elevati e presentando persino qualche lieve miglioramento, specie in fatto di fluidità, che rimane ottima anche quando ci si trova circondati da nemici. Un altro elogio da fare all’equipe dell’ Insomniac riguarda la realizzazione di textures degli oggetti e degli stessi personaggi ancora più dettagliate rispetto ai precedenti capitoli, che quindi contribuiscono ad arricchire il gioco con un pizzico di dettaglio. Un orizzonte lontanissimo e forme dolci, colori vivaci e soft allo stesso tempo rendono ancora una volta da sogno l’atmosfera di questo gioco. Deliziosa è anche la colonna sonora che vede fianco a fianco effetti sonori simpatici e belle musiche che si amalgamano decisamente bene con l’ambientazione fiabesca. Ultima nota positiva va al doppiaggio interamente in italiano che, curato in maniera eccellente dalla divisione italiana della Sony, sarà sicuramente in grado di stupirci e di strapparci un sorriso grazie agli accenti dialettali di alcuni dei personaggi con cui ci troveremo a parlare; basti vedere Hunter col suo accento da persona leggermente idiota.

L’arte dell’Insomniac

Oserebbe dire qualcuno che i primi due capitoli erano superiori al terzo, ma è difficile dare atto ad una tale affermazione: Year of Dragon è l’apogeo della saga di Spyro; per il gameplay e anche per le caratteristiche tecniche, dalla grafica al sonoro. Una trama come sempre simpatica e coinvolgente, con personaggi animaleschi antropomorfi che riescono sempre a strappare un sorriso ai giocatori. Niente trilogia per la Insomniac e il suo draghetto viola, ma non passerà molto tempo prima di rivedere il nostro drago sbarcare di nuovo su console Sony con un nuovo capitolo: chissà se però saprà darci le stesse emozioni di questi capitoli, almeno per poter sfatare un tabù che non vede mai andare a buon termine più di tre capitoli della stessa serie.

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