The Simpsons Game – Recensione The Simpsons Game

Da da da daaaaaa..

Non potete non conoscere i Simpson. La gialla famiglia Americana più famosa del mondo si manifestò sulle televisioni Statunitensi per la prima volta nel 1987, come serie di spezzoni per il Tracey Ullman Show. Il programma diventò indipendente dopo tre stagioni, per essere prodotto dalla Fox come serie a parte; il resto è storia. Dopo aver sfruttato la popolarità del brand con ogni tipo di prodotto, i Simpson tornano su una console (anzi, su più console) con un nuovo gioco che sfrutta la popolarità del film, pur distaccandosene completamente. Ma è solo l’ennesimo prodotto su licenza finito male, o..?
Una grafica mi-ti-ca!

La grafica di TS:

 è un misto tra 3D e 2D: i personaggi sono realizzati in tre dimensioni, ma si muovono quasi sempre in scenari bidimensionali. La tecnica dello shading aiuta inoltre a mantenere intatta l’atmosfera della controparte animata, pur mantenendo una propria originalità, derivata appunto dalla presenza di una terza dimensione. Anche i filmati, usati per raccontare la storia fra un missione e l’altra, sono in 3D, ma animati in mondo da richiamare una puntata dello show televisivo, in un modo tra l’altro piuttosto riuscito. Le animazioni, fluide e relativamente realistiche, sono realizzate ottimamente e, chiudendo un occhio su qualche glitch, si può dire che funzionino a dovere. Tutti i personaggi della serie animata (o almeno, quelli che compaiono) sono realizzati in maniera fedele e pertinente. Il comparto grafico generale si attesta molto sopra la sufficienza, ma alcune lacune come la mancanza di scenari veramente dettagliati o il level design piuttosto confuso, ne abbassano molto la qualità.

D’oh!

Il sonoro è molto buono: ogni livello ha un tema diverso e la famosissima sigla è stata mantenuta, sebbene rielaborata. Il punto forte del gioco, però, sono le voci: i personaggi hanno infatti quelle dei doppiatori originali (diversi per ogni paese, anche per la versione Italiana). Lo spirito comico della serie animata riesce così a rimanere intatto, grazie alle voci dei nostri beniamini a cui siamo abituati. Considerando che la maggior parte del gioco è parlata, si tratta di un extra che farà sicuramente andare i visibilio i fan.

"Quei giochi in cui dobbiamo saltare e saltare e SALTARE!"

Il gioco ha un platform piuttosto classico: nei panni di membri diversi della gialla famiglia dovremo percorrere livelli, generalmente in 2D, facendo fuori nemici e risolvendo enigmi piuttosto elementari. Ogni personaggio possiede inoltre uno speciale "potere" che gli consente di affrontare situazioni in cui gli altri fallirebbero: Homer, dopo aver mangiato una certa quantità di cibo, può trasformarsi in una palla di grasso e rotolare addosso ai nemici; Marge può convincere la folla a seguirla; Lisa può controllare la "Mano di Buddha", con cui può spostare oggetti e fulminare i nemici; Bart può usare i poteri di Bartman. Tutto ciò aggiunge una certa varietà al gameplay, anche se il fatto che si debbano affrontare i livelli con determinati membri della famiglia la limita alquanto: ogni livello viene infatti affrontato con due personaggi precisi e, addirittura, i cambiamenti fra di essi avvengono automaticamente. I minigiochi sono presenti in scarsa quantità e non sono particolarmente ispirati, a parte alcune chicche piuttosto divertenti, come il "tamagotchi" di Homer. E’ possibile sbloccare gli extra raggiungendo determinati obiettivi, come raccogliere una certa quantità di oggetti o scoprire nuovi clichè da videogioco (idea tra l’altro molto carina e autoironica). Insomma, un prodotto non rivoluzionario, ma certamente giocabile e divertente.

"Un videogioco su di noi?"

La trama del gioco è inedita e si adatta bene allo spirito dei Simpson: dopo essersi visto rifiutare dalla madre il permesso di giocare al nuovo videogioco Grand Theft Scratchy, Bart trova un manuale del gioco dei Simpson; da quel momento, i membri della sua famiglia acquistano poteri speciali che utilizzano per le loro imprese. La trama, che si sviluppa a ogni missione completata, culmina nello scontro col Creatore..anzi, con I Creatori. L’aspetto veramente notevole è che molti episodi sono una parodia di qualche famoso gioco Nintendo: in un certo livello vedremo Homer vestito da Link, in un altro Lisa che affronta degli pseudo-Pokemon, o Rodd e Todd nei panni di due hobbit. Come nella controparte per console casalinghe, insomma, citazioni a gogo dal mondo dei videogiochi e montagne di richiami a molti episodi dei Simpson. Non c’è da preoccuparsi, però, poichè la trama inedita lo rende adatto anche per chi non li conosce bene.

Mmmmmh…videogioco..

Il verdetto è: compratelo! Ma prima pensateci bene, perchè un altro potrebbe non dirvi la stessa cosa. Se siete degli harcore-fan, andate a colpo sicuro. Altrimenti, sappiate che in giro c’è di meglio, soprattutto su una console come il DS. Sappiate comunque che TS o lo si ama, o lo si odia. Licenza ben sfruttata, insomma? Ai posteri l’ardua sentenza.

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