The Transformers: The Computer Game – Recensione Transformers: The Game

Dai Transformer dell’Atari a quelli Paramount

Poco glorioso equivarrebbe a dire che il glorioso parto dell’Atari nel 2004 è caduto nella dimenticanza. Parto dal quale nacque la storia di strani robotini sviluppati dalla Melbourne House, che si divertivano in diverse e strane mosse da macchine da guerra in formato mini: nasceva dalle mani dell’Atari, Transformer, esclusiva per PlayStation 2. Tre anni dopo, in contemporanea con l’uscita del film della Paramount, ci ritroviamo dinanzi ad un nuovo estratto che si basa nuovamente sui robot venuti dallo spazio, stavolta partorito dalla Actvision. Quindi, per l’ennesima volta siamo di fronte ad un gioco con licenza cinematografica. Sarà la solita noiosa storia a suon di video ripresi dalla pellicola cinematografica o un’innovazione interessante come fu all’epoca Spiderman 3? 

"Distruggete tutto"

Il pianeta Cybertron è abitato da una particolare generazione di robot trasformisti divisi in due fazioni: gli Autobots, guidati dal buono e saggio Optimus Prime, e i Decepticons, comandati dal malvagio Megatron . Ogni Transformer ha la capacità di tramutarsi in un diverso tipo di meccanismo – dai mezzi di trasporto alle armi – che lo contraddistingue dagli altri. A causa della carenza di carburante su Cybertron, entrambi i gruppi partono alla ricerca di un pianeta dove reperire i materiali atti alla creazione dei cubi di Energon, la loro fonte di energia. Dopo un’attenta perlustrazione dello spazio, la scelta cade sulla Terra, ricca di elementi minerali e chimici. Giunti sul nostro pianeta, i Transformers si mescolano agli abitanti tramutandosi nei più comuni automezzi, velivoli o imbarcazioni, ma purtroppo per i terrestri, tra Autobots e Decepticons si scatena ben presto una guerra per il controllo del pianeta, con campo di battaglia la Terra stessa.Utilizzando effetti speciali davvero fantastici e sublimi, Michael Bay, famoso per aver diretto Will Smith e Martin Lawrence in Bad Boys 2, è riuscito a dimostrare di essere all’altezza del progetto alquanto ambizioso. Pertanto, da una pellicola alquanto notevole, non poteva non uscire un gioco che almeno rasentasse la spettacolarità della medesima. Prima di tutto dobbiamo però dire che il gioco può essere catalogato ed enumerato come sparatutto in terza persona, e gli effetti speciali di questi robot alquanto grandi danno un senso di onnipotenza al tutto, permettendo così di affermare che il lavoro è stato ben svolto. Il giocatore all’inizio si troverà davanti ad un bivio, ovviamente ripercorribile: Autobots o Decepticons, ovvero buoni o cattivi, comportando due diverse trame, diverse missioni, obiettivi e via dicendo. Già dai primi istanti di gioco si denota la magnificenza e la potenza del gioco stesso: devastare tutto quello che incontrate sul vostro cammino, e di conseguenza distruggere tutto l’ambiente di gioco, è il cardine del prodotto sviluppato dalla Traveller’s Tales. Passando poi avanti e chiudendo la discussione sull’onnipotenza del gioco con un voto più che eccellente, dobbiamo sottolineare alcune menomazioni nella giocabilità vera e propria: il canovaccio è molto banale e ripetitivo, troppo ripetitivo. La mappa segnerà un obiettivo sulla mappa e una volta raggiunto bisognerà distruggere tutti gli avversari presenti, che siate voi i buoni o i cattivi: la guida del veicolo fino all’obiettivo, a lungo andare, diventa davvero noiosa essendo priva di attrattive. Inoltre il sistema di combattimento risulta decsiamente elementare: potrete, sì, alternare scudo, cannoni e pugni alle vostre mosse per un’efficace battaglia, ma col tempo vi renderete senz’altro conto che è inutile sbattersi così tanto e vedrete come una lunga serie di pugni senza logica nè criterio darà gli stessi frutti, se non migliori, di quelli che speravate di ottenere con un po’ di strategia in più. Sicuramente l’unico momento di vera esaltazione del sistema di gioco è quando, raramente, vi troverete in corsa sulla vostra macchina prendendo il nemico a fucilate o missilate, e potrete all’improvviso trasformarvi in giganti robot pronti a lanciare la macchina contro il vostro avversario rimanendo comunque in una corsa sfrenata: niente di troppo particolare, ma pur sempre qualcosa di leggermente spettacolare in un gioco nel quale domina la confusione.

L’ennesima licenza mal sfruttata

Tecnicamente parlando il lavoro svolto dalla Traveller’s Tales è di livello sufficiente, o vicino al buono: l’ambiente di gioco, come detto anche prima, è vasto e prima di tutto completamente devastabile dai robot mossi con animazioni molto curate senza fare mai cadere il frame-rate, anche nelle situazioni più caotiche.Tutavia, vasto e completamente distruttibile non significa dettagliato: manca ancora la tanto declamata next-gen e le texture sono poco particolareggiate, per giunta in bassa risoluzione. La colonna sonora, se tale può essere definita, è poco congeniata e solo il doppiaggio e alcuni effetti sonori riescono a far raggiungere la sufficienza a questo gioco. Il totale risulta talmente mediocre dal renderci impossibile continuare a parlarne, e sentendoci costretti ad una conclusione è doveroso dire che questo gioco soffre di parecchi problemi, come ad esempio la ripetitività, mancanza di profondità nelle sezioni racing e fin troppe carenze nel combattimento. Longevità ridotissima, allungata minimamente dalla possibilità di cambiare fazione, tra buoni e cattivi, e quindi di poter ripetere una seconda volta il gioco, per il resto tutto troppo poco accettabile, dalla giocabilità al comparto tecnico: è l’ennesima licenza mal sfruttata, della quale solo i fans potranno godere a pieno chiudendo svariate volte gli occhi sugli errori fatti in fase di sviluppo.

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