Time Hollow – Recensione Time Hollow

Alcuni giochi dei mesi passati, e soprattutto alcuni giochi che si profilano all’orizzonte, vanno dimostrando un potenziale di resa grafica fino ad oggi insospettato per il piccolo DS. Chi ha bisogno allora di obsolete avventure grafiche? Statiche, noiose successioni di schermate bidimensionali ed un gameplay lento e ripetitivo. Roba d’altri tempi. Beh, se la pensate così vi siete probabilmente persi alcune tra le cose migliori che il portatile di casa Nintendo abbia offerto in questi anni, e non vi importerà del fatto che questo Time Hollow aspiri ad un posto vicino ai colleghi Ace Attorney e Trauma Center nell’olimpo delle recenti graphic novels interattive. Peccato.

A spasso nel tempo

La vita di Ethan Kairos scorre tranquilla tra scuola, amici e famiglia. E’ la vigilia del suo diciassettesimo compleanno e il giovane confida che gli sia regalato un orologio antico da aggiungere alla sua collezione di segnatempo, oggetti che lo affascinano. Turbato dall’ennesimo litigio tra suo padre e suo zio Derek avvenuto la sera prima, Ethan ha un sonno agitato che gli impedisce di riposare. Si risveglia la mattina del suo compleanno madido di sudore e con una spiacevole sensazione che è subito destinata a concretizzarsi. La sua realtà è cambiata, e lui vive da solo con suo zio e secondo chiunque tranne lui i suoi genitori sono scomparsi da anni. Dopo l’iniziale sconcerto il giovane sembra accettare la realtà, e l’inesistenza di quanto credeva di aver vissuto solo la sera prima a tavola con suo padre e sua madre. Ma davvero si trattava di un sogno? Inizia qui per Ethan un’avventura ai confini della fantascienza che trascende i limiti del tempo e dello spazio: una misteriosa Penna, eredità della sua famiglia che solo alcuni possono maneggiare, gli permetterà di aprire vortici dimensionali e di mettere in comunicazione ere e mondi paralleli che si influenzano vicendevolmente, scelte e dettagli opportunamente modificati nel passato influenzano e modellano un nuovo presente, e starà al nostro amico condurre una indagine a dir poco insolita per risolvere il mistero della scomparsa dei suoi genitori, che è la punta dell’iceberg di un intrigo più contorto.


A link to the past

La vicenda, sebbene si noti un certo crescendo dell’impegno necessario ad andare avanti col dipanarsi della trama, non è per lunghezza e complessità paragonabile alle lunghe sessioni investigative che impegnavano Phoenix Wright con le loro mille prove da raccogliere, lucchetti da infrangere, menzogne da confutare. Anche la rigiocabilità del titolo, come nella maggior parte di questo genere di titoli, una volta completato è pari a zero. Il gameplay di Time Hollow è a conti fatti piuttosto povero. Esso consiste principalmente nel raccogliere dettagli ed informazioni utili a capire dove recarsi all’interno della mappa e in che modo agire sul flusso temporale. Quando ce ne sono i presupposti, Ethan può disegnare sul touchscreen dei circoli con la sua Hollow Pen, l’alter ego digitale del nostro stylus, e così bloccare il tempo ed interagire con l’universo parallelo su cui ha aperto una “finestra”. Si tratterà di trovare la giusta porzione dello schermo su cui tracciare il cerchio, e poi di dare il giusto comando a seconda delle nostre esigenze del momento. Ad esempio dovremo parlare con qualcuno, mandare un oggetto nel passato, o altro. Quando il mini gioco è completato correttamente Ethan avrà dei flashback che indicheranno che l’agire sulla realtà passata ha in qualche maniera influenzato il presente, e quindi la vicenda continuerà a svilupparsi. Disegnare e chiudere i cerchi temporali consuma una parte dell’energia spirituale di Ethan, che può essere ricaricata grazie a Sox, il gattone nero del protagonista, che troverà per noi fonti energetiche disposte a caso nelle varie aree di indagine. Oltre a questo aspetto più ludico, il gameplay di Time Hollow non offre molto, se non l’esplorazione della mappa della città e l’interazione con i co-protagonisti.

Passato recente

I molti personaggi di contorno dell’ambiente vissuto da Ethan sono in genere piuttosto piacevoli, ma caratterialmente restano solo appena accennati. La caratterizzazione di ognuno è minima, e delude anche nei casi in cui la vicenda avrebbe permesso una maggiore introspezione psicologica, come nel caso di Maria o di Kori. Inoltre i continui cambiamenti delle loro situazioni personali a causa dei numerosi pasticci della timeline ce li fa apparire fisiologicamente frammentati e poco coerenti. La longevità del gioco non è eccelsa, l’intero arco dell’avventura si esaurisce in sei brevi capitoli. Tuttavia, dato il monotono gameplay, la brevità del titolo evita che il sistema di gioco ci venga a noia.


Lo zampino dell’Ippocampo


Ciononostante Time Hollow riesce a farsi apprezzare per la bella idea di fondo, non troppo originale nel suo evolversi ma sempre e comunque fascinosa. Chi non ha mai sognato di avere potere sul tempo?
Ed è anche e soprattutto piacevole per la sua ottima realizzazione tecnica. Sebbene un po’ ripetitivo, il sonoro si attesta su ottimi livelli, con le piacevoli composizioni di Junichi Yoshida, già eseguite in Giappone da orchestre rinomate per compilations e concerti dal vivo. Di grande impatto anche il comparto grafico. I paesaggi e le ambientazioni sono realizzati con grande cura, e i diversi livelli di profondità scorrono su propri binari di prospettiva quando con lo stylus modifichiamo l’angolo di inquadratura. Anche le miniature dei personaggi, visualizzate sullo schermo superiore, sono ben realizzate sebbene pecchino di un limitato parco di sprites.
Il vero fiore all’occhiello della produzione Konami sta nelle superlative scene animate di intermezzo realizzate in perfetto stile anime. Il buon doppiaggio inglese rende giustizia a questi gradevoli filmati dal tasso di tensione spesso elevato, tra l’altro realizzati con l’illuminata consulenza del team di produzione Tatsunoko, e scusate se è poco.


Un’avventura grafica discreta

La nuova avventura Konami non insidia da vicino il primato nel genere di Capcom e della serie Ace Attorney a cause delle sue meccaniche piuttosto ripetitive e poco diversificate, cosa che lo distingue anche da Trauma Center, titolo dal più vario gameplay. Tuttavia è difficile non farsi intrigare dalla trama, dall’idea di fondo e da una realizzazione tecnica che graficamente compete col rampante Apollo Justice e propone eccezionali filmati in stile anime. Appassionati di graphic novel orientali che avete già divorato tutto il possibile, avete trovato una nuova succulenta pietanza su cui scagliarvi: Time Hollow non durerà molto né vi manderà in estasi, ma lo apprezzerete.

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