Tyranny – Recensione

Recensito su PC

Non possiamo negare che l’attrazione verso il male è da sempre una tematica affascinante sia che si tratti di cinema sia che si tratti di letteratura. Per quanto riguarda il panorama videoludico Tyranny si pone senza dubbio come perfetto esempio di come rappresentare un plot poco approfondito ma che da sempre attira la curiosità di molti.

Tyranny

Non stiamo parlando di un qualcosa di nuovo che debutta sui nostri schermi per la prima volta, lasciandoci stupefatti per la coraggiosa scelta intrapresa, ma di un titolo sviluppato con sapienza da Obsidian Entertainment e distribuito da Paradox Interactive che, dopo il successo di Pillars of Eternity, si mette alla prova discostandosi da canoni classici del gioco di ruolo Occidentale.

Tyranny

Qualche volta il male vince

Se dunque vi aspettate di dover salvare un mondo in preda al caos potete smettere adesso di leggere questa recensione, ma se vi sentite attratti dalla voglia di invertire le parti e affrontare una sfida in cui confermare la supremazia di un lato oscuro troverete qui ciò che state cercando. Ma dunque cosa avviene nel mondo di Tyranny?

Sono passati diversi anni da quando il Signore Supremo Kyros ha conquistato Terratus eliminando chiunque tentasse di impedire la sua espansione. Noi stessi come Fatebinder – araldi del signore supremo insieme agli Arconti, abbiamo partecipato attivamente alle campagne militari avviate per creare questo Impero costruito sul sangue. Ma la conquista generata dal caos ha un prezzo fatto di dissapori interni e rivalità come quello tra i due eserciti di Kyros: la solida élite dei Disfavored e l’ampio e caotico esercito degli Scarlet Chorus. Ad alimentare i dissapori interni troviamo gli stessi comandati degli eserciti, nonché Arconti: Graven Ashe, Arconte della Guerra, e The Voices of Nerat, Arconte dei Segreti.

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Il nostro compito come Fatebinder sarà inizialmente quello di fare in modo che le condizioni poste da Kyros tramite gli Editti, potenti incantesimi in grado di portare devastazione e morte sui territori in suo possesso, siano soddisfatte. Per fare questo dovremo cercare di trovare un punto di accordo tra i due eserciti o parteggiare per uno di essi, al fine di ristabilire l’ordine tra i vari ranghi.

Un male familiare

Se il plot rappresenta una piacevole novità nel panorama ruolistico occidentale il gameplay di Tyranny risulta un meccanismo assolutamente rodato e ben familiare a chi ha avuto modo di giocare a Pillars of Eternity. Ci troveremo di fronte a una vasta scelta di oggetti e incantesimi, personalizzabili tramite la combinazione di vari sigilli e in grado di creare magie sempre più potenti.

Anche per quanto riguarda la progressione del nostro personaggio non avremo difficoltà ad aumentare caratteristiche e acquisire abilità tramite scelta da un percorso ramificato. I nostri compagni di avventura, gestiti in modo decisamente accettabile dalla IA, saranno controllabili in prima persona o affidati completamente agli algoritmi automatici del gioco. L’immensa mole di dialoghi, i più importanti doppiati, rappresenta una conferma del genere con un sistema a scelta multipla che potrà influenzare i rapporti del nostro alter ego con comprimari e NPC in generale.

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Le fasi di combattimento saranno risolvibili in tempo reale, sfruttando l’aiuto dell’IA e selezionando di volta in volta azioni particolari per gli NPC e il nostro personaggio, o ponderabili (scelta senz’altro consigliata), mettendo in pausa il gioco, e dando disposizioni per eseguire tutta una serie di azioni concatenate al nostro party.

Oltre alla personalizzazione del nostro personaggio c’è un altro elemento di interesse customizzabile ed è rappresentato dalle Spire. Imponenti torri che svettano in diverse regioni, le Spire potranno essere conquistate e utilizzate come campi base dove potremo adibire, uno per torre, diverse strutture che ci saranno utili per diversi scopi che vanno dal crafting di oggetti e armi all’addestramento fisico o magico. In questo modo non solo potremo contare su degli spostamenti rapidi, in quanto le varie torri sono magicamente collegate, ma avremo a disposizione addestratori personali, mercanti e così via oltre che un punto di sosta per scambiare i membri del nostro party o approfondire i legami con loro.

Tyranny

Il vecchio che avanza

L’aspetto grafico non rappresenta anch’esso un terreno inesplorato poiché per Tyranny i ragazzi di Obsidian hanno utilizzato l’ormai solido Unity, già apprezzato in Pillars of Eternity, senza apportare modifiche sostanziali al motore di gioco usato nella loro precedente opera. Per questo motivo ci troveremo di fronte a un mondo curato nei dettagli con fondali tridimensionali, ma che ammiccano ai classici 2D, e con tutta una serie di fenomeni in tempo reale che vanno dagli eventi climatici ai semplici movimenti degli NPC. La possibilità di zoomare o allontanare il nostro sguardo sull’ambiente di gioco, caratterizzato da visuale isometrica, potrà farci apprezzare maggiormente il buon lavoro su modelli ed effetti visivi.

Tyranny

Com’era prevedibile Tyranny presenta un’interessante longevità quantificabile tra le 20 e le 30 ore di gioco grazie a un’interessante plot principale e a un limitato numero di side quest. La scelta di non inserire troppe missioni secondarie, elemento che potrebbe non piacere a tutti, è spiegabile con la rigiocabilità del titolo che presenta diversi finali in base alle scelte, alleanze e azioni che andremo a compiere nel corso nel nostro viaggio verso le varie zone dell’Impero di Kyros.

La ciliegina sulla torta confezionata da Obsidian Entertainment non poteva che essere il comparto sonoro con ottime musiche, doppiaggi eccellenti (ma solamente in inglese così come i sottotitoli) ed effetti credibili e avvolgenti. Tutto questo lavoro è apprezzabile nella colonna sonora che gli acquirenti della Archon e della Overlord Edition troveranno insieme a tutta un’altra serie di bonus extra.


Obsidian Entertainment ha centrato l’obiettivo di evitare lo scivolone dopo il successo di Pillars of Eternity che, oltre ad aver riportato in auge il genere gioco di ruolo Occidentale su PC, ha di fatto aperto una breccia nei cuori di vecchi e nuovi giocatori. Tyranny si dimostra un prodotto maturo e fuori dagli schemi a livello di plot, ma decisamente solido e navigato per tutti gli aspetti tecnici e di gameplay. Possiamo rimpiangere una localizzazione in italiano e un numero limitato di comprimari e quest secondarie all’interno del gioco, ma sono tutti elementi che non minano il buon lavoro fatto.

8.5

Pro

  • Trama interessante dotata di finali multipli...
  • Buon comparto grafico...
  • Gameplay profondo e rodato
  • Vastissima personalizzazione
  • Audio sopraffino

Contro

  • ...ma poche sotto-quest
  • ...ma troppo simile a Pillars of Eternity
  • Manca una localizzazione in italiano
  • Dialoghi a volte estenuanti
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