Un giro nel mondo di Agon



Erano 7 anni che attendevo questo momento: ora, dopo 4 ore di patching, posso finalmente cliccare su login, crearmi il personaggio ed entrare nel mondo di Agon. Sono eccitatissimo all’idea di poter finalmente tornare a dilettarmi con un gameplay simile a quello di Ultima Online, quindi mi faccio forza e inizio a creare il personaggio.
La schermata di scelta delle razze è senza ombra di dubbio suggestiva: Umani, Mirdain (elfi), Nani, Orchi, Mahirim (Lupi) ed Alfar sono le razze giocabili. Tutte molto carine e ognuna con le proprie peculiarità: i Mirdain sono indubbiamente i migliori arceri; gli orchi sono molto grossi e forti; i Mahirim possono correre a 4 zampe senza la mount; gli Alfar invece, i cattivi di turno, KillonSight con l’intero mondo mi prendevano molto, ma decido comunque di restare sul classico, almeno per questa mia prima avventura, quindi scelgo la razza più ovvia e versatile del gioco: gli Umani. Le solite cose: barba capelli, faccia, tatuaggi; in questo momento c’è poco da scegliere ma a me importa davvero poco delle caratteristiche fisiche del mio personaggio, ho atteso anche troppo, devo entrare in game a tutti i costi, quindi scelgo il nome e finalmente entro.

The Day One

Il primo impatto non è dei migliori e non nascondo una certa delusione: i personaggi non sono un granchè, le animazioni nemmeno, gli effetti di magie e colpi lasciano un po’ a desiderare. Si vede che il motore grafico con cui sono state sviluppate è molto vecchio, ma dall’altra parte c’e il mondo disegnato davvero molto bene, case, castelli, alberi, rocce, fiori, le nuvole in cielo che si muovono, ottimi effetti di luci ed ombre, alberi scossi dal vento e le ombre delle foglie per terra davvero ben fatte così come il ciclo giorno/notte che finalmente torna ad aver un senso.
 

  
 

Dopo essermi guardato attorno per un po’ la prima cosa che decido di fare è studiarmi l’interfaccia, clicco quasi per errore il tasto destro e si aprono un sacco di finestre su cui inizio a giocare.

Tutto molto grezzo ma soprattutto molto intuitivo: il Paperdoll dove vestire il personaggio, le opzioni ed il Journal (fatto molto bene anche se molto lento) dove poter trovare oltre ad una dettagliatissima mappa del mondo in stile Google Earth anche varie statistiche ed informazioni. Poi ancora il nostro zaino, finalmente senza quegli odiosissimi slot, possiamo tornare alla vecchia bag di UO dove si possono organizzare gli oggetti come meglio crediamo, senza limiti di numero, soltanto con un limite di peso.
 

Impugno la mia spada da newbie e mi dirigo verso il primo NPC nella piazza. La prima cosa che noto è l’innovazione della visuale, costretta in prima persona fino a che non si estrae l’arma principale: in questo caso si passa automaticamente in terza persona, ma una terza persona senza zoom, molto vicina al personaggio, abbastanza inconsueta.

Eccoci alla prima feature significativa, quella che tutti aspettavano: niente targeting system. Non si possono selezionare né i nemici né i giocatori e sopratttutto niente nomi sulla testa. Può capitare che a volte un npc sembri un player e viceversa: questo ci dà la possibilità reale di nasconderci abilmente tra l’erba alta oppure dietro un albero senza che nessuno ci veda, mob inclusi.
 

Le prime due quest sono molto chiare: uccidere 4 Goblin e recuperare 4 Goblin Axe. Grazie al quest tracker, trovare la locazione è molto semplice così mi dirigo verso il primo accampamento. Lo sprint è molto utile, soprattutto perché consuma davvero poca stamina e si può sprintare per molto tempo, cosi raggiungo il primo accampamento senza problemi.
Eccolo lì il mio primo Goblin, è di spalle, lontano: “chissà come funzionava l’aggro in questo gioco, magari aveva un range……si è girato verso di me….mi guarda? No ma figurati…..eccome se mi guarda!!!” Il Goblin tira fuori l’arco ed inizia a tirarmi frecce. “Incredibile, mi ha visto da così lontano” penso. Mi nascondo dietro un albero ed attendo di vedere cosa succede. Il Goblin viene verso di me e appena arriva a portata di tiro inizio a dargli spadate. E’ esattamente come giocare ad un qualsiasi FPS: miro, clicco e lancio. Le dinamiche del combattimento, in un primo momento, non mi sono sembrate diverse dai soliti Mmorpg se non per il sistema di controllo, ma quando il goblin arriva a metà vita inizia a girarmi intorno, come fanno solitamente i giocatori durante il PvP. Non riesco a prenderlo perchè non gira sempre nello stesso senso: indietreggia, va a zig zag e ad un certo punto inizia a scappare, e credetemi, scappa meglio di quanto potessi fare io, si nasconde dietro una roccia e quando si accorge che posso colpirlo, corre sprintando verso i suoi amici.
Ovviamente il mio primo combattimento è stato un disastro. Riesco ad uccidere il caro Goblin corridore ma i suoi amichetti mi stendono in poco tempo. Noto però che il sistema di Real Loot funziona bene, la tomba del Goblin ha davvero dentro tutto ciò che ho visto addosso al Goblin: l’arco, la spada e lo scudo che aveva equippato quando mi ha aggrato. Sono per terra agonizzante e chiedo aiuto ma dopo poco mi danno il colpo di grazia. Ho sperimentato la morte su Darkfall circa 20 minuti dopo la creazione del personaggio. Torno in città.

Ma vai a lavorare…..

Dopo aver sperimentato il combattimento, la morte e dopo esser riuscito a completare le quest decido che è tempo di provare altro, anche perché la quest successiva mi ha dato come reward un piccone ed un’ascia. Decido quindi di provare l’harvesting e il crafting. Esattamente come su Ultima Online da ogni albero del mondo si può ricavare legna: niente più zone specifiche e niente più ricerche inutili di risorse in giro per la mappa. Passo ben 3 ore a raccogliere legna da ogni albero del circondario. All’inizio ho pensato fosse una caratteristica della città di partenza, quindi mi allontano per vedere le zone circostanti, continuando a minare ogni roccia e falciare ogni albero sul mio cammino. Accumulate un po’ di risorse, torno in città per provare un po’ il crafting. Ovviamente mi servono altri attrezzi, così acquisto una sega, davvero enorme, per tagliare la legna. Successivamente la skill Armor Smithing per costruire armature, un martello da fabbro e, con gli ultimi soldi rimasti, prendo una pinza per fondere il metallo. Sia lo smelting che il woodcutting sono molto semplici: ci si avvicina al banco, si preme il tasto azione e compare una finestra con le varie ricette. Si seleziona ciò che si vuole e si completa il lavoro.
Riesco a farmi diversi lingotti di ferro e diverse assi di legno e avendo raccolto le pelli dai goblin, posso iniziare a craftare.

Il crafting delle armature dà l’opportunità di costruire diversi tipi di Armor: da quella di metallo, alla Chain, alla Full Plate, fino alle armature più suggestive come la Dragon Armor o la Infernal Armor. Riesco quindi a costruire la mia prima Chain Armor che ovviamente perdo subito dopo, grazie ad un simpatico player orco che mi aggredisce nella foresta e mi ruba tutto. Tutto sommato il crafting è molto completo: si può costruire ogni tipo di arma, dalle spade alle alabarde fino agli archi e le frecce, ogni tipo di armatura, pozioni e addirittura le mount; molto semplice e soprattutto molto divertente.

Leviamo le tende…

E’ proprio ora di cambiare aria: ho un intero mondo da esplorare e ho proprio voglia di mettermi in viaggio. Ho iniziato la mia avventura da Monkfield, uno degli avamposti umani principali e da qui partirò. Decido quindi di dirigermi verso il mare, a sud.
 


 

Sono partito quindi da Moonkfield alle 20 e 45 seguendo una stella a sud. Seguo la mia strada tra gli alberi nascondendomi dai PK che passano qua e là. La vegetazione mi aiuta molto a nascondermi sia  dai mob che dai players. In alcune zone procedo da un albero all’altro, poichè è pieno di predoni e ladri. Dopo molti minuti di cammino, verso le 21 e 20, giungo al mare: è stupendo e davanti a me c’è un tramonto meraviglioso. Mi sono fermato sulla spiaggia per gustarmi il sole che scende e sparisce all’orizzonte. Alla fine mi tuffo nelle gelide acque del mare di Hornn ed inizio a nuotare verso sud. Vedo ormai la spiaggia della prima isola davanti a me, quando 2 enormi White Shark mi attaccano. Uno riesce a colpirmi ma, nuotando più veloce, sono riuscito a raggiungere la riva, sedermi affannato e riprendere fiato. Una volta recuperata l’energia vengo subito catturato da un enorme castello oscuro davvero inquietante a circa 400 metri dalla mia posizione verso sud est. Un sottofondo cupo e tetro mi accompagna mentre mi avvicino con cautela. All’entrata vengo accolto da un’enorme statua di un Drago di granito posto all’ingresso: non sono andato oltre, preferisco continuare il mio viaggio. Proseguo a nuoto verso l’isola vicina facendo molta attenzione a non incappare ancora negli squali di prima. Giunto alla seconda isola, mi trovo davanti un’enorme distesa di metallo da raccogliere. Rimpiango di aver dimenticato il mio amato piccone in banca.
Dietro una collinetta c’è un muro con incastonati degli spuntoni di legno: un brutto presagio. E’ ovvio che il muro costeggi un accampamento, ma vado lo stesso a vedere di cosa si tratta. Troll Lord, grossi, pesantemente armati e corazzati mi vedono e mi inseguono. Riesco a scappare appena in tempo buttandomi in acqua e continuando a nuotare verso la meta successiva senza voltarmi. L’isola seguente è piccola e parallela ad un’altra isola nelle vicinanze, a forma di “L”. C’è un enorme castello diroccato, sembra quasi di architettura araba.
Nient’altro da segnalare. Continuo verso l’isola più grande; molto suggestiva, lunghe coste dorate e tantissimi minerali e materiali da prendere. C’è qualcosa sulla punta, riesco a vederlo sulla mappa quindi, decido di andare a vedere. Qui si trova un’altra roccaforte ben difesa: un enorme portone di legno contornato da punte di ferro, un’alta torre nera e molto cupa all’interno e fuori Veiroln Golem, grossi, Blu scuro, che mi hanno accolto a suon di Palle magiche grandi come la luna nel cielo. Devo solo scappare velocemente quindi mi ributto in acqua e ricomincio a nuotare.

Soddisfatto delle mie scoperte, decido quindi di tornare al punto di partenza per riprendere le mie attività di approfondimento del gioco.

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