Until Dawn – Anteprima

Until Dawn, per chi non lo ricordasse, doveva rappresentare qualche anno fa uno dei titoli di punta di Playstation Move, un’avventura horror in prima persona in cui era richiesto il costante uso della periferica per riuscire ad avanzare nel gioco. Qualcosa però nello sviluppo deve essere andato storto e il gioco sembrò essere sparito del tutto fino a quando, poco tempo fa, arrivarono i primi rumor sul fatto che il titolo si sarebbe ripresentato in una nuova veste e, sopratutto, su una nuova console durante la Gamescom 2014 di Colonia. E così fu, anche se alla conferenza Sony, il trailer con cui fu presentato questo nuovo Until Dawn non convinse appieno in quanto non riusciva a dare l’idea di come il titolo si fosse evoluto. Fortunatamente, la presentazione che abbiamo assistito a porte chiuse ci ha piacevolmente sorpreso portando su Playstation 4 una sorta di Heavy Rain in salsa horror.

I team di Guildford e Supermassive hanno infatti realizzato un’avventura in terza persona dalla forte impronta cinematografica, rafforzata soprattutto dalla presenza di Hayden Panettiere (Heroes) che presterà voce, viso e corpo per uno dei personaggi e soprattutto dalla trama fortemente ispirata a “Quella casa nel bosco“, visto che anche qui abbiamo un gruppo di amici desiderosi di passare una notte in una casa abbandonata in un bosco. Purtroppo per loro, dovranno avere a che fare con entità soprannaturali e, apparentemente, un pazzo psicopatico che si divertirà a giocare con loro.

until dawn anteprima

La forte peculiarità di Until Dawn è quello definito dagli sviluppattori “butterfly effect” ovvero che qualsiasi decisione, e sottolineiamo qualsiasi, avrà delle forti ripercussioni sulla trama principale. E questo è dettato da tre cardini principali basati sulla vita o morte dei protagonisti: possono morire tutti o nessuno, possono sopravvivere tutti o nessuno, quando qualcuno muore è definitivo. La morte di uno o più protagonisti non causerà quindi un game over e la storia si adatterà a seconda di chi e quando è passato a miglior vita.

È importante tenere a mente che il gioco salva regolarmente e che non si possono caricare salvataggi o riprendere da un determinato capitolo in poi, se non avendo terminato il gioco almeno una volta, affinché qualsiasi decisione presa sia sempre ben ponderata.

I ragazzi di Guildford hanno tenuto a ribadire che anche la più banale e apparentemente inutile delle scelte può avere delle forti ripercussioni sulla trama, anche quelle apparse a inizio nel gioco le cui percussioni o conseguenze possono presentarsi verso la fine.

Il gameplay, come già accennato precedentemente, è ispirato anche troppo ai giochi Quantum Dreams di David Cage, come Beyond e Heavy Rain, e prevedono quindi l’utilizzo di un personaggio alla volta intento a esplorare l’ambiente circostante, interagire con gli oggetti, risolvere semplici enigmi e, ovviamente, fare delle scelte. Nella demo presentataci, due ragazzi (Ashley e Chris) dovevano andare alla ricerca dell’amica Sam, scendendo nel seminterrato della casa.

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Durante la ricerca alcune presenze hanno fatto la loro comparsa per spaventare non solo i due, ma anche il giocatore, con i classici effetti a sorpresa un po’ banali, ma sempre di grande effetto. È stato importante assistere a come l’esplorazione possa avere un effetto fondamentale nella ricerca di oggetti e indizi sulla casa e su come questi possano avere un forte impatto nelle situazioni successive. Raccogliere un paio di forbici potrebbero salvarvi la vita al momento più opportuno, seguire un vostro compagno può costarvi la vita, tante piccole cose che renderanno ciascuna storia di ciascun giocatore sempre diversa.

A termine del capitolo abbiamo infatti assistito al grafico del Butterfly Effect e vi possiamo assicurare che le varie ramificazioni dettate da determinate azioni o, addirittura, non azioni sono migliaia offrendo quindi un valore di rigiocabilità senza precedenti, senza correre il rischio inoltre di vivere sempre la stessa esperienza.

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Per terminare una partita ci vorranno circa 9-10 ore, ma una volta terminato è comunque possibile riprendere da determinati punti chiave della storia.

Tecnicamente il gioco è piuttosto valido, il gioco sfrutta lo stesso motore grafico visto con Killzone Shadow Fall, ma ha ancora delle incertezze nelle animazioni (sia facciali che del corpo) durante i dialoghi che spesso non riescono a risultare credibili.

Nel complesso però siamo rimasti più che soddisfatti di questo nuovo Until Dawn, grazie ad alcune idee come il butterfly effect davvero interessanti e un atmosfera horror che difficilmente non si farà apprezzare dagli amanti del genere. Certo è che con l’arrivo di Alien Isolation, dell’annuncio del recente P.T. (aka Silent Hill), sarà difficile competere, ma almeno è un chiaro segno che il genere sta tornando alla ribalta.

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