WarStorm – Recensione Warstorm

Prepariamoci a duellare

Quella dei TCG (trading card game) via browser è una piccola moda che si sta diffondendo notevolmente in questo periodo. Le loro ambientazioni sono fra le più svariate: barche a vela, battaglie fantasy, gang rivali… Questi titoli sono accomunati da regole molto semplici e facili da comprendere, in controtendenza con i più rinomati TCG da tavolo. Nel caso di Warstorm ci troviamo davanti ad un gioco con delle buone meccaniche di base, coerenti e ben definite seppur non molto originali. Ogni carta ha i suoi valori di attacco e punti ferita che può sopportare, più svariati poteri extra come contrattacco, rigenerazione, diminuzione dei danni, avvelenamento e altri ancora. Questi poteri rendono la preparazione del mazzo la parte fondamentale del gioco, permettendo così la realizzazione di vari tipi di build. Come di consueto in questo genere, dovremo usare le nostre carte per cercare di difendere un ammontare di punti vita, che varieranno in base al numero di squadre che prevede il match. Ogni squadra inoltre comprende una carta eroe, da cui dipende anche il numero delle altre carte presenti in essa. La cosa che farà però storcere parecchio il naso sin da subito è che, una volta scelto l’assortimento che ci sembra più giusto, non dovremo fare altro che starcene seduti a guardare impotenti lo svolgersi dello scontro. Non avremo infatti alcun tipo di interazione diretta durante il match, se non la possibilità di cliccare nel tasto per passare al turno successivo. Le carte verranno selezionate a caso volta dopo volta, fino a che non avremo vinto o perso, o fino a quando non saranno finite. Ogni carta prima di venire schierata dovrà aspettare un certo numero di turni, dopodiché potrà entrare in campo. Solitamente le carte più potenti richiederanno più turni, in modo da bilanciare gli scontri, e dando così vita al solito dilemma tra rush o build lenta e potente.

Formare una squadra vincente

Ottenere nuove carte all’inizio non sarà troppo difficile. Salendo di livello e sconfiggendo gli avversari NPC otterremo delle nuove bustine di base con 3 carte dentro, ma non manca comunque la possibilità di comprare più bustine con soldi reali, in modo da poter disporre sin da subito di carte più potenti. Per realizzare una squadra vincente è consigliabile osservare con attenzione gli scontri per cercare di capire quali migliorie potremmo apportare ai nostri team, in modo da renderli più efficaci contro un determinato tipo di mazzo.

 


 

I giocatori non paganti si ritroveranno abbastanza in difficoltà procedendo col gioco; questo perché, potendo contare solo sulle bustine e l’esperienza ottenuta combattendo contro i mazzi bot, sarà parecchio difficile per loro realizzare il mazzo che si ha in mente in tempi brevi. In alternativa, possiamo provare a fare degli scambi con gli altri giocatori o tentare di ottenere gli achievement che prevedono il raggiungimento di ben determinati obiettivi.


Sfide e competizioni

La parte competitiva del gioco, invece, ci permetterà di sfidare a caso un giocatore di livello simile al nostro, oppure di sfidare un player a nostra scelta, ottenendo o perdendo punti che determineranno la nostra posizione nella classifica generale. Un aspetto interessante è anche il sistema di valutazione, che rende molto più facile trovare giocatori alla nostra portata.
 


 

I giocatori più in alto in classifica (ci sono varie classifiche, che vanno dai principianti ai più esperti) hanno il privilegio di poter indire dei tornei: per parteciparvi è necessario però spendere alcuni Challanges Coin. Il lato negativo è che questi Coin si potranno ottenere solamente spendendo denaro reale, tagliando così di fatto fuori molti player. I primi classificati a questi tornei verranno poi premiati con delle bustine migliori contenenti carte più succulente di quelle base.

In conclusione

Warstorm è un titolo che presenta buone idee, ma che da sole non bastano a renderlo un titolo di grande spessore. Gli appassionati di TCG non rimarranno probabilmente soddisfatti dalle meccaniche di base che, seppur ben studiate e bilanciate, danno spazio ad una personalizzazione ampia dei mazzi ma non sufficiente per gli habitué dei tavoli da gioco più impegnativi. Inoltre, il divario tra paganti e non paganti è decisamente sensibile e penalizza in modo corposo il titolo, minandone di fatto la qualità.

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