Wii Music – Recensione Wii Music

Musica Maestro!

L’opening della conferenza Nintendo, tenutasi durante l’E3 2006, iniziò con Shigeru Miyamoto vestito da direttore d’orchestra che, tenendo un wiimote in mano, iniziò a dirigere il main theme della saga di Zelda. 
Venne annunciato un certo “Wii Music”, dopodiché non se ne sentì più parlare. Per circa un anno il gioco è stato quasi dimenticato da tutti, fino ai primi dell’ottobre 2007, quando venne confermato e vennero rilasciati i primi screenshots. La presentazione ufficiale all’E3 2008 venne giudicata imbarazzante dagli utenti di diversi forum e da coloro che commentarono i video su youtube, a causa del theme di Super Mario “suonato” decisamente fuori tempo. Nel 14 novembre 2008 uscì nel mercato europeo ed iniziarono le polemiche tra gli hardcore-gamers, stufi dei party games e dei troppi titoli casual presenti nelle console casalinga di casa Nintendo. Ma… Wii Music è davvero un titolo Casual?

 

Il non-gioco

Wii Music è un gioco atipico ; potrebbe essere definito un “non-gioco”, perché non c’è una trama, non c’è un obiettivo specifico, se non quello di seguire un ritmo. Può sembrare apparentemente banale o semplice, eppure è una caratteristica di fondamentale importanza per un gioco musicale. Più esattamente, Wii Music è un rhythm game, un gioco che ruota quasi al 100% sul ritmo. Lo ami o lo odi. Le persone che amano la musica potranno sicuramente capire il significato profondo del gioco, tante altre penseranno che è solamente un “giochino”, una pessima creazione di Miyamoto, che non vale assolutamente i suoi 50 euro. Proprio per questo Wii Music si posiziona come gioco di nicchia, e non come casual. Acquistando il gioco sarà possibile suonare oltre 60 strumenti (tra cui alcuni stranissimi come il gatto, il cane, il karateka, il rapper, ecc…) e 50 canzoni di vario genere, dalla classica alla moderna, fino ad alcuni classici Nintendo.

La non-grafica

Se si dovesse valutare Wii Music per l’aspetto grafico, tenendo conto della grafica meravigliosa delle concorrenti e dell’attuale epoca in cui ci troviamo, il giudizio sarebbe davvero pessimo. La Nintendo, però, ha intrapreso volutamente una filosofia interessante quanto controcorrente, ossia fare giochi con una grafica assolutamente semplice. Wii Music ha una grafica molto simile a quella di Wii sports e Wii Play, leggermente migliorata. Le immagini appaiono molto limpide, i colori vivaci e nel globale appare tutto molto fluido e preciso.  I protagonisti del gioco sono senza dubbio i Mii, gli avatar personalizzabili della console Wii, dall’aspetto davvero molto semplice ma allo stesso tempo vincente ed accattivante.

 

La questione “qualità midi”

Subito dopo l’uscita del gioco, sono apparse anche le prime recensioni nei più importanti siti internazionali, e quasi tutti hanno criticato la qualità audio delle canzoni, definendola come un file in formato midi. In realtà, Wii Music offre una qualità audio sorprendente. La musica che viene “suonata” non è un semplice file musicale che parte dal DVD del gioco come un mp3 dal proprio computer… il ritmo e i vari effetti vengono creati dal giocatore. Ogni musica è estremamente dinamica, personalizzabile, non si potrà mai “suonare” una canzone allo stesso modo. Nella modalità “direzione d’orchestra”, per esempio, si possono dirigere alcune canzoni, ed è davvero affascinante come gli esecutori (in questo caso vari Mii muniti di strumenti musicali) seguano perfettamente il ritmo dato dal movimento del braccio del giocatore, che deve mimare proprio un direttore d’orchestra. Nella realtà le musiche assomigliano davvero ai files midi, compensate però dalla qualità tecnica capace di “seguire” il ritmo e riprodurlo in tempo reale.

Tieni il tempo!

Wii Music offre una giocabilità di altissimo livello. Immediatamente intuitivo, offre un gameplay semplice e vasto. Gli strumenti a fiato si suonano tenendo il wiimote come un flauto, o come una tromba, od un saxofono, ecc, alternando due tasti. Può sembrare apparentemente troppo semplice, ma la difficoltà sta nel seguire il ritmo ideale, ed è possibile anche variare la potenza del suono alzando o abbassando il wiimote. Per gli strumenti a corda e a percussione sono necessari wiimote e nunchuk ed è necessario mimare i movimenti come se si stesse suonando lo strumento reale.
Degna di nota è la sezione “lezioni di batteria”, dove son presenti circa 15 lezioni per suonare la batteria, dove non bastano wiimote e nunchuk ma è necessaria anche la balance board (acquistabile solo in bundle con Wii Fit) per suonare la grancassa e il charleston. Può sembrare inizialmente una delle sezioni più complicate del gioco, poiché richiede molta coordinazione, ma è senza dubbio una tra le più interessanti, insieme alla direzione d’orchestra.

 

Il gioco senza fine

Come già detto in precedenza, Wii Music è un “non-gioco”, senza un obiettivo finale da raggiungere, e quindi teoricamente senza fine. Paradossalmente, un gioco così semplice può avere una longevità infinita. È curioso il fatto che in certe esibizioni bisogna darsi il voto da soli. Nella modalità “performance” è possibile suonare la canzone scelta registrando volta per volta uno strumento diverso. La melodia principale, la secondaria, i bassi, gli accordi e le percussioni, per poi sentirlo tutto insieme, come se si stesse creando un disco in sala registrazione. Purtroppo un punto di demerito alla sezione direzione d’orchestra, dove è possibile dirigere solo cinque canzoni. Sono presenti anche dei mini-giochi musicali dove bisogna riconoscere delle note. Poche sezioni ma un’alta longevità è garantita, per chi riesce a vedere Wii Music dal giusto punto di vista. Ad ogni modo sarebbe stata molto gradita una tracklist ancora più ampia.

Amore ed Odio

Non è semplice dire frasi come “questo gioco è assolutamente consigliato!”, “un must have per i possessori di Nintendo Wii!”. Wii Music va visto con una certa ottica, chi lo compra deve aspettarsi un gioco musicale fuori dal comune e deve essere consapevole di quanto il gioco sia impostato sul ritmo. È un gioco di nicchia che ad ogni modo (probabilmente) venderà lo stesso tantissimo, perché visto come gioco casual. È il gioco ideale per chi ama la musica, anche per chi non suona nessuno strumento. È perfino ideale come software educativo per i bambini. Un gioco di questo tipo potrebbe infondere in un bambino (e non solo, in effetti) la passione della musica, fino a spingerlo a suonare uno strumento reale. Questa è in realtà anche la vera missione di Shigeru Miyamoto: accrescere o far nascere la propria passione per la musica, a tal punto da avere il desiderio e la voglia di imparare uno strumento vero. Una missione ammirevole e degna di stima, vista l’importanza che la musica ricopre nella vita delle persone.

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