Winning Eleven: Pro Evolution Soccer 2007 – Recensione Pro Evolution Soccer 6

Una lunga tradizione che approda sul portatile

Konami ci ha dapprima viziati e abituati nel vedere un Pro Evolution Soccer su Play Station 2 che appagasse i nostri desideri sportivi e calcistici, come ad esempio portare la nostra squadra del cuore a scalare le classifiche, che andasse migliorando di capitolo in capitolo sia sul livello grafico che di giocabilità, e successivamente, con il quinto capitolo, si è vista arrivare l’edizione del miglior gioco di calcio disponibile sul mercato sulla console portatile targata Sony:la PSP. Certamente una manna dal cielo per coloro i quali desiderano l’intrattenimento anche fuori di casa, ma, purtroppo, la nota negativa, che interessa il lato tecnico del prodotto, non è indifferente.

Un Pro Evolution menomato

L’UMD, il supporto ottico ideato dalla Sony per la PSP, non è certamente come il DVD utilizzato anche per PS2, nè in termini di memoria che di qualità tecnica, e, per questa ragione, la Konami ha dovuto ridimensionare le caratteristiche di quello che molti definiscono il suo cavallo di battaglia: tutto ciò non è molto piacevole, almeno per chi ha amato la tradizione su consolle casalinga e le mancanze si risentono.
Innanzitutto bisogna dire che la Konami nella versione per PSP ha limitato notevolmente l’opzione dell’editing, permettendo, per quanto concerne i giocatori, solo la modifica delle fattezze fisiche e somatiche, mentre per quanto riguarda le squadre disponibili, si potranno cambiare esclusivamente i loghi e i nomi dei team. Completamente eliminata, tranne durante la realizzazione di un goal, la telecronaca, che da una parte può essere un bene per chi ha tanto odiato il pacchetto linguistico ripetitivo e monocorde del duo Civoli-Sandreani , ma che può anche essere un male dato che le urla e i cori incomprensibili dei tifosi assorderanno le vostre orecchie.

Più reale ma anche più statico

Nonostante le sopracitate mancanze, Pro Evolution 6 approda su PSP con la stessa giocabilità e lo stesso sistema ben riuscito su Xbox 360 e Play Station 2: l’intelligenza artificiale è ben organizzata e le variopinte tattiche di gioco vengono davvero ben rese in campo, a partire da sovrapposizioni sulla fascia, per arrivare a sempre ben accetti triangoli tra due giocatori. Il sistema di gioco, come si era già visto nel precedente capitolo, tende sempre a rendersi più realistico e i movimenti dei giocatori non sono più incontrollabili e molto irreali; l’assenza di alcuni tasti sulla consolle portatile , però, rende molto meno esibizionista il gioco eliminando le poche ma divertenti finte e veroniche: una mancanza che forse deluderà la maggior parte dei giocatori e amanti della serie. Quindi, il connubio tra Konami e il joypad della Sony, che tanto aveva contribuito a rendere emozionante questo gioco, è una caratteristica assolutamente da dimenticare sulla PSP, visto che ci si vedrà costretti ad adattare il gioco al misero set di sei pulsanti oltre allo scarsamente preciso control stick. In conclusione, quindi, i movimenti saranno anche più reali, ma nel calcio non si va sempre avanti o indietro: si gioca anche di fantasia, e questa è stata completamente eliminata dalla staticità della PSP.


Caratteristiche tecniche

Analizzando la grafica bisogna dire che, come sempre, Pro Evolution si mantiene su un buon livello anche su PSP, anche se l’abbiamo visto più volte cedere il passo al diretto concorrente FIFA della Electronic Arts: alcune rappresentazioni di giocatori lasciano molto a desiderare, altre ancora non rendono nemmeno l’esatta fisionomia del reale giocatore cadendo nella caricatura. L’impatto visivo comunque, è decisamente buono, infatti l’unico stadio disponibile, anche se quest’unica scelta è una cosa alquanto scandalosa per un Pro Evolution, ha un design del tutto invidiabile, a partire dai numerosi sponsor visibili sullo sfondo o dalle maglie dei giocatori altrettanto ben realizzate. Per terminare con un’altra lode basti dire che la fisica del pallone è nettamente migliorata, e sarà possibile imprimere al meglio l’effetto da dare al tiro. Tra le note negative da annoverare, il calo della CPU nei momenti affollati in aria di rigore o durante un calcio di punizione, durante i quali si nota un netto rallentamento dell’azione che porta a qualche secondo di scatti nelle texture.


Conclusione

La seconda edizione di Pro Evolution per PSP si presenta nettamente migliore della prima e recupera, per fortuna, la Master League, la passione di ogni single player. Le novità a livello di contenuti si possono riscontrare anche nelle licenze, aumentate e migliorate. Il sonoro lascia a desiderare dati gli assordanti cori dei tifosi e la mancanza della telecronaca del collaudato duo Civoli-Sandreani. Tutto sommato, per chi vuole intrattenersi durante un viaggio, o standosene comodamente sdraiato sul letto, o semplicemente vuole evitare di stare davanti ad uno schermo televisivo, ha trovato ciò di cui aveva bisogno. Unica pecca davvero evidente e fastidiosa, gli interminabili caricamenti.

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