Wipeout Pulse – Recensione Wipeout Pulse

3..2..1..GO!

Le super astronavi da corsa tornano dopo due anni sulla console portatile Sony con il nuovo capitolo Wipeout Pulse (da adesso anche Pulse). Il più vecchio WipeOut Pure (da adesso anche Pure), uno dei titoli che hanno accompagnato l’uscita PSP, è stato ai tempi davvero sorprendente, ma a guardarlo adesso, paragonandolo agli ottimi risultati che il giovane Pulse ha ottenuto, diventa davvero noioso e insipido. Il confronto è così impari che sarebbe ingiusto portarlo avanti, quando invece sarebbe meglio considerare il più recente titolo come il vero capitolo WipeOut per PSP: Pure diverrà un ricordo, Pulse qualcosa di più.

Mi brillano gli occhi

Una delle costanti più amate in questo titolo, oltre che la velocità e gli scontri senza tregua, è sicuramente il suo perfetto stile futuristico. Le ambientazioni sono come sempre realizzate con una lodevole fantasia “cibernetica”, la quale riesce a trasmettere immediatamente al giocatore una sensazione unica di stupore di fronte alle meraviglie della tecnologia: palazzi sospesi, enormi reattori energetici, circuiti che sfidano la forza di gravità e strutture incredibilmente avveniristiche che possono solo sbalordire l’uomo del XXI secolo. Le luci si sovrappongono in infiniti effetti e riflessi, davvero numerosi e, per quanto possibile, realistici. Il pubblico viene reso sommariamente, ma tutto il resto è curato con molta attenzione, come dimostrano il paesaggio (anche quello sullo sfondo), sempre particolare e caratterizzato in ogni circuito, e i restanti dettagli, quali il cielo, i cartelloni e le strutture secondarie. I modelli delle aeronavi sono ognuno diverso e unico, con inoltre le proprie caratteristiche peculiari. Così come le forme, anche le skin sono totalmente differenti e personalizzate: ognuno avrà le proprie, ma sarà un vostro compito (o meglio, una vostra scelta), acquisirle. Tutte le aeronavi infatti sono dotate di un’unica skin iniziale, e solo acquistando punti fedeltà (e dunque utilizzando ripetutamente quel modello) potrete sbloccarne altre. Notevole è anche il cambiamento che queste aerografie, scarne e grossolane durante la schermata di scelta dell’aeronave, attuano una volta iniziata la gara, momento in cui i riflessi di luce trasformano quella che prima era una banale tinta in una stupenda verniciatura scintillante da rifarsi gli occhi. Ma d’altronde non è un caso che l’estetica di WipeOut Pulse sia così curata: gli sviluppatori sono pienamente consapevoli del loro ottimo lavoro e su di esso hanno subito fatto un notevole affidamento, inserendo la modalità foto e interessanti contenuti online. La possibilità di scattare delle foto in-game è la palese dimostrazione di quanto gli sviluppatori siano fieri della grafica realizzata: in qualsiasi momento vorrete, sia durante che a fine gara, potrete immortalare il vostro veicolo (e creare allo stesso tempo uno sfondo per la vostra PSP), riprendendo l’incantevole panorama sullo sfondo o quello più vicino realizzato dalla distruzione compiuta dalle vostre armi, con a disposizione diverse angolature e una notevole libertà di gestione dell’inquadratura. Con l’online invece riuscirete ad ampliare incredibilmente ogni parte del gioco: oltre a scaricare nuovi tracciati e tanti extra, potrete anche creare la vostra skin preferita sul sito ufficiale del gioco e subito dopo scaricarla sulla vostra console, avendola così a disposizione in qualsiasi momento. Un pregio dopo l’altro che fanno del reparto estetico di questo titolo uno dei suoi migliori punti di forza, il quale riesce senza dubbio a dire la sua sul giudizio finale.

Un lettore mp3 personalizzato

Una delle opzioni più allettanti di questo titolo è sicuramente il “Lettore mp3”. Gli sviluppatori hanno infatti creato un sistema che permette di ascoltare la propria musica durante ogni singola gara, selezionandola precedentemente o lasciando la scelta casuale alla CPU. Salvando della musica nel percorso Music->WipeOut avrete a disposizione i vostri titoli nella Playlist del gioco: potrete anche scegliere di togliere dalla riproduzione i pezzi originali e lasciare esclusivamente i vostri, ma in ogni caso la gestione della musica è senza dubbio completa e ampiamente personalizzabile.
Tuttavia, non bisogna togliere meriti alle tracce originali, davvero adatte allo spirito del gioco e molto orecchiabili, anche quando vengono poste in secondo piano rispetto agli effetti sonori, indubbiamente numerosi, dettagliati e (sempre per quanto possibile) realistici.

Una campagna infinita

La modalità principale di WipeOut Pulse è la “Campagna”, ovvero numerose serie di gare che dovrete via via completare per proseguire: per ogni serie dunque avremo una certa quantità di gare (che aumenteranno progressivamente) nelle quali bisognerà ottenere quanti più punti possibili così da ottenere almeno il minimo di quelli richiesti per andare avanti alla serie seguente. In tutto ve ne sono sedici, di cui dodici normali e quattro “Phantom”. In quelle normali dovrete cimentarvi in determinate categorie, quali Venom (la più lenta, per i principianti), Flash (ad un livello appena superiore) e Rapier (la più veloce delle tre e adatta a giocatori abbastanza abili). In quelle Phantom raggiungerete invece la velocità massima: questa categoria è senza dubbio la più veloce e manterrà la vostra astronave molto vicina alla sua velocità massima (attorno ai 750 km/h). Queste classi andranno a contrassegnare le varie tipologie di gara, non poche in WipeOut Pulse: oltre alla semplice Gara avremo infatti “Giro Veloce”, che consiste nel completare un giro entro il tempo stabilito, “Prova a Tempo”, che richiederà al giocatore una serie di giri veloci così da arrivare al traguardo nel tempo richiesto, “Torneo”, un insieme di gare consecutive a punteggi, “Eliminatore”, dove dovrete ottenere per primi un certo numero di massacri (distruzioni delle navi nemiche) per acquisire l’oro, “Testa a Testa”, una sfida uno vs uno, sul modello di una gara, e “Zona”. Quest’ultima è sicuramente la più particolare: il vostro veicolo cambierà forma e partirà molto lentamente, con velocità inferiore alla Venom; il circuito sarà suddiviso in zone, e il vostro obiettivo consisterà nell’oltrepassare un determinato numero di zone prima che la vostra nave esploda: la velocità infatti aumenterà ogni giro sino a divenire una Phantom a massima velocità, con una difficoltà di controllo sempre crescente; non mancheranno infatti ripetuti impatti quando il numero di zone completate raggiungerà la ventina, ma senza dubbio questa gara rende l’idea di come il giocatore dovrà diventare bravo per padroneggiare abilmente le categorie più avanzate.

Ad ogni serie sbloccherete nuovi tracciati, che a seconda dell’aggettivo finale vi indicheranno se il percorso del tracciato è nel senso ordinario (White) o inverso (Black), anche se potranno esserci ulteriori, ma minime, differenze. Le locazioni dei circuiti sono all’interno di città del tutto inventate, ma inserite nel mondo terrestre: non capiterà raramente infatti di vedere, nella descrizione del tracciato precedente alla gara, informazioni riguardo la distanza di quella città dalle coste della Sicilia o da qualche continente. Anche le aeronavi provengono ognuna da un determinato continente o nazione, prodotte dai centri specializzati di ricerca presenti in ognuno. I modelli sono dotati di quattro parametri riguardanti la velocità, la spinta, la guida e lo scudo, più o meno tutti equilibrati fra di loro, anche se esistono in generale modelli evidentemente più prestanti di altri. Ciò è stato realizzato forse per promuovere la specializzazione in un unico modello, così da permettere il guadagno degli ingenti punti fedeltà necessari a rendere disponibili nuove skin. Il rapporto fra quelli necessari all’obiettivo e quelli guadagnati in ogni gara è infatti esagerato: cambiare ripetutamente modello porterebbe ad una spartizione eccessiva dei punti fedeltà e ottenere i vari bonus diverrebbe pura utopia. E’ dunque preferibile rimanere “fedeli” ad un singolo veicolo, possibilmente abbastanza equilibrato da permettere buone prestazioni in ogni gara. Infine, oltre a tutto ciò, entra in gioco un elemento classico di WipeOut: le armi. Sparse in tutto il circuito, le armi sono la vera anima di questo gioco e rivestono un ruolo più che fondamentale nelle competizioni di tipo “Eliminatore”. La quantità è sufficiente per soddisfare le varie esigenze: sia che siate primi, sia che siate ultimi, esisterà sempre un’arma che fa al caso vostro, anche se dovrete essere fortunati nell’ottenerla, data la loro selezione casuale. A darvi man forte ci saranno anche i vari oggetti, come il turbo, il pilota automatico e lo scudo, e per concludere, potrete assorbire tutti questi bonus quando vorrete, recuperando un bel po’ di energia.
Anche guardando nei singoli dettagli, la giocabilità di WipeOut Pulse sembra perfetta: un buon numero di gare e di veicoli, skin sempre in aggiornamento (sia offline che online), gare a velocità mozzafiato, armi distruttive e sfide avvincenti. Ma sembra incredibile come tutto ciò sia soggetto ad una notevole e terribile ripetitività. Nonostante abbia tantissimo da offrire, tutto ciò che resta da fare nel gioco e guidare abilmente un’astronave: Venom, Flash e Rapier divengono presto facili da affrontare, mentre Phantom è terribilmente lontano. Dodici serie di gare sempre identiche sono davvero troppe e un obiettivo frustrante anche per il giocatore più irriducibile, che vorrebbe assaporare qualcosa di nuovo: ma due circuiti in più ad ogni serie non bastano alla lunga, e la noia non tarda a sopraggiungere. Purtroppo il giocatore è spinto da una gran voglia iniziale, ma dopo otto o nove serie continuare diviene davvero frustrante, portando così la maggior parte dell’utenza ad abbandonare e a riservare a Pulse solo qualche sporadica visita: davvero un peccato per un gioco che merita davvero di essere giocato.

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