World of Warcraft: Wrath of the Lich King – Recensione World of Warcraft: Wrath of the Lich King

Quattro anni sono passati da quando World of Warcraft ha fatto il suo esordio sugli scaffali di tutto il mondo, permettendoci di esplorare il magico universo di Azeroth, forte dell’ampio lore derivante dalla serie Warcraft (non solo videogames, ma anche libri e fumetti), facendo vivere a milioni di utenti emozionanti avventure. Due anni dopo tocca alla prima espansione, The Burning Crusade, portare una ventata di aria fresca al gioco di Blizzard Entertainment, apportando grandi cambiamenti dal punto di vista del gameplay e della concessione stessa del gioco; ora, finalmente, è giunta l’ora della seconda attesissima espansione, Wrath of the Lich King, la quale ha il difficile compito di consacrare definitivamente WoW come re delle vendite nel folto mercato dei MMORPG, dopo che la concorrenza s’è fatta molto più agguerrita e, per riuscire nel suo intento, porta con sé una carrellata d’interessanti novità.


On a cold winter morning

La prima novità dell’espansione che subito salta all’occhio è ovviamente l’annessione di un nuovo enorme continente al già consistente mondo di gioco: Northrend.
Innanzitutto vengono abbandonate le ambientazioni fantascientifiche caratteristiche delle Outland per un ritorno alla “vecchia scuola” fantasy di Azeroth, gli ambienti sono curati nei minimi particolari e non è difficile imbattersi in scorci mozzafiato di fortezze costruite su bordi di scogliere, porti naturali, paesaggi innevati e villaggi. Seguendo invece la filosofia delle Outland, ogni zona avrà una corposa quantità di quest, di cui la maggior parte concatenate fra loro per dar vita a intriganti trame che ampliano il già immenso lore che c’è alle spalle, il quale farà scorrazzare il giocatore per l’intero continente, guidandolo sapientemente verso l’impervia via per il livello 80, nuovo massimo raggiungibile. Ogni zona avrà due o tre villaggi con annesso Flight Master per fazione, in modo da rendere meno traumatici gli spostamenti e velocizzare il processo di crescita.

Il lato oscuro della forza

Seconda grande novità presente in WotLK è l’introduzione della prima classe eroica del gioco: il Death Knight. Paladini oscuri, vera e propria macchina da guerra del Flagello del re dei Lich, i Death Knight (DK) si ritroveranno, a seguito di un evento particolare sapientemente spiegato nelle prime quest introduttive alla classe, a dover combattere a fianco di Orda e Alleanza per sconfiggere il vecchio padrone, Arthas. Per poter creare un DK bisognerà avere almeno un pg a livello 55 nel server prescelto, dopodiché si dovrà seguire una particolare chain di missioni in una zona che sfrutta il nuovissimo phase system che porterà i DK a giurare fedeltà all’Orda o all’Alleanza. Con questo nuovo meccanismo sarà possibile interagire maggiormente col mondo di gioco, che varierà in base alle nostre azioni, variazioni che saranno però visibili solamente da noi e dai giocatori che si troveranno "in fase” con noi. Un esempio può essere l’interazione con alcuni NPC speciali che appariranno solo dopo il completamento di una missione; in questo modo chi non ha completato la missione non potrà vedere l’npc in questione, mentre chi avrà completato la missione si troverà "in fase" con noi e potrà effettivamente vedere l’npc e parlargli.
Ciò che caratterizza la classe è soprattutto il nuovo tipo di gameplay che adotta: a differenza delle altre classi, le abilità del DK non utilizzano mana/energy/rage, ma usano il potere delle rune, 6 per ogni DK, che una volta attivate vanno in cooldown e che quindi portano il giocatore a dosare le proprie forze, capendo quale ciclo è più conveniente per non rimanere senza punti morti.
Fenomenale per livellare e farmare in solo, il Death Knight può ricoprire sia il ruolo di DPS che di Tank in un party, nonché di buffer.


Raiders on the storm

E’ fuori da ogni dubbio che la precedente espansione, The Burning Crusade, abbia instradato il gioco verso una differente concezione del gameplay dal lato PvE, ma al tempo stesso abbia apportato moltissime novità che hanno reso più semplice la vita dei giocatori. Seguendo questa filosofia, WotLK introduce anch’essa interessanti novità, iniziando da quella che potrebbe essere definita la versione “eroica” dei raid. A Northrend non avremo più raid specifici pensati per 25 persone e raid specifici pensati per 10 persone, ma bensì potremo affrontare entrambe le versioni per lo stesso raid. Per questo è uso comune pensare la versione da 10 come quella “Normal” e quella da 25 come la versione “Heroic” dello stesso dungeon. Le differenze ovviamente non si fermano al semplice numero di partecipanti, ma vanno ad influenzare tutta la struttura del raid, così avremo che nella versione da 25 ci saranno boss più coriacei e con abilità aggiuntive, trash mobs differenti e più agguerriti, oltre ovviamente a drop molto più succosi e potenti rispetto alla versione da 10. L’altra grande innovazione portata da TBC è stato il sistema delle “Badge of Justice”, particolari oggetti lasciati dai boss delle istanze eroiche e in seguito anche dei raid, che raccolte in date quantità era possibile scambiare con oggetti particolarmente potenti da uno specifico mercante. Questo sistema non solo è stato mantenuto, ma è stato ulteriormente potenziato, offrendo differenti qualità di badge (in base a dove si droppano, quindi istanze eroica, raid da 10, raid da 25) che andranno convertite con oggetti di corrispondente potere.


Wintergrasp delenda est

WoW non è solo PvE, ma ha anche una corposa parte PvP che per molti giocatori rappresenta l’essenza del gioco, in particolare dopo l’introduzione delle arene che han portato il PvP del gioco a livelli agonistici. Da questo punto di vista le novità sono parecchie: dalle due nuove Arene “animate”, con piloni mobili e spruzzi d’acqua che sbalzano via gli sfortunati giocatori che vengono colpiti, alla possibilità di affrontare i Siege con costruzioni distruttibili ed armi d’assedio a completa disposizione dei giocatori. Per questo sono molto interessanti l’aggiunta di un nuovo Battleground, Strand of the Ancients, una sorta di assedio ad una fortezza in cui una fazione difende e l’altra attacca, per poi invertirsi i ruoli, e la zona di Lake Wintergrasp, che promette di portare il World PvP ai livelli che Halaa non è mai riuscita a raggiungere.


Pimp my spell

Inscription è la nuova professione del gioco che espande la personalizzazione e il modo di giocare del proprio personaggio. Da abbinare ad Herbalism, Inscription permette la creazione di particolari Glifi che vanno ad influenzare direttamente gli effetti delle abilità in possesso del nostro pg. Per esempio potrebbe modificare la durata di un DoT o amplificare il danno di una data percentuale, o ancora aggiungere ulteriori effetti alle mie abilità come un bleed. Ogni pg avrà, a livello 80, 6 slot dove inserire i Glifi, tre slot per quelli maggiori e 3 slot per quelli inferiori, in modo da costringere il giocatore a compiere delle scelte in base al proprio stile di gioco. Resta ancora da definire l’effettiva utilità di questa professione che, introdotta con la patch 3.0, ha già avuto il tempo necessario per far crollare i prezzi dei glifi. La Blizzard ha ammesso che deve ancora definire alcuni punti fondamentali della professione, che quindi potrebbe subire perfezionamenti in seguito. Interessante anche notare lo sforzo di Big B di rendere più appetibili le professioni di raccolta, facendo sì che anch’esse portino vantaggi a chi le allena fino a livelli alti sotto forma di buff o abilità speciali.

Per concludere, Wrath of the Lich King ha tutto quello che ci si aspetta da un’espansione con i fiocchi: tante belle novità e molti progetti interessanti all’orizzonte. Il classico revamp delle classi ha anche portato stravolgimenti nelle performance di alcune di esse, ampliando in generale le possibilità di scelta. Il lavoro svolto è ottimo, bisognerà vedere se si riuscirà a mantenere alti gli standard qualitativi, sempre tenendo conto che il gioco è sempre lo stesso e che quindi le meccaniche rimangono sostanzialmente invariate.


Tecnica
: La grafica è vecchiotta, ma è stata leggermente migliorata con l’aggiunta delle ombre dinamiche, inoltre lo stile delle ambientazioni e la loro bellezza sopperisce in gran parte alle mancanze tecniche. Il supporto è come sempre molto curato con patch continue e non mancano certo world events divertenti e originali.

Lore: Questa è l’espansione del lore: in ogni singolo centimetro di Northrend si sente pesantemente l’influenza del Flagello e del re dei Lich. Le quest son molte e immergono ancora più nel mondo il giocatore, senza contare i numerosi oggetti sparsi per il mondo che descrivono nei minimi particolare la storia dell’universo che ci circonda.

Crescita: L’introduzione del DK amplia maggiormente la già grande scelta precedentemente offerta dal gioco, inoltre il cambiamento dei talenti di molte classi ha praticamente reso utilizzabili ad alti livelli ogni combinazione di classe e specializzazione.

Interazione: Lake Wintergrasp promette tante belle cose per quanto riguarda il World PvP. Resterà da valutare se si rivelerà un Halaa 2.0 o se riuscirà effettivamente a cambiare la situazione attuale. Anche i bg di gilda, che dovrebbero essere introdotti con una patch, promettono di donare nuova linfa ai Battleground e rendere il gioco molto più divertente e vario.

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