X-MEN ORIGINS WOLVERINE – Recensione Wolverine Le Origini

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Chiunque si definisca un videogiocatore, conosce bene il destino che aspetta qualsiasi gioco su licenza: il 99% delle volte, un  titolo di questo genere risulta di qualità veramente scarsa, rivelando la propria natura di prodotto creato solamente per sfruttare l’onda di successo di un film. X-Men Origins: Wolverine fa parte dell’1% di giochi su licenza che riescono bene. Una benvenuta eccezione, che non potrà che far piacere ai fan dell’artigliato mutante canadese. Andiamo ad esaminare i vari aspetti del gioco.


Un retcon alla volta, per carità

La vita di Wolverine, come tutti sanno, è prolungata dal suo fattore rigenerante, che oltre a farlo guarire in fretta lo aiuta a dimenticare le esperienze traumatiche da lui vissute in passato. Fin dalla sua creazione questo particolare è stato utilizzato come espediente narrativo per colpi di scena e introduzioni di nuovi personaggi, e lo stesso accade in questo videogioco, che oltre a mostrarci la famosa "fuga" di Logan dal laboratorio in cui avevano rivestito il suo scheletro di adamantio, ci propone un inedito aspetto del suo passato. Per essere precisi, si tratta di una missione in Africa, di cui oltre a lui fanno parte Victor Creed, suo fratellastro meglio noto come Sabretooth; un ufficiale dell’esercito Americano; il padre di Kurt Wagner (Nightcrawler) e sua madre, Raven Darkholme, la mutaforma Mistica. Il gioco alterna scene da questa missione in forma di "flashback" alternate al "presente", in cui Wolverine dà la caccia a coloro che lo hanno ingannato e usato in passato. Se non avete mai toccato un fumetto di Wolverine in vita vostra la trama potrà sembrarvi accettabile, sebbene l’esposizione è leggermente confusionaria: l’umorismo nero di Logan si spreca, e non mancano alcuni colpi di scena del tipo: "Tu..dovevi essere morto!", tanto cari ai film d’azione degli ultimi tempi. La situazione è diversa se siete dei grandi fan del personaggio: a parte le enormi imprecisioni e le differenze con il fumetto ( ad esempio come Wolverine viene a sapere che Sabretooth è suo fratello), gli sceneggiatori hanno tentato di buttare nel pentolone elementi che sembrano presi a caso dalla storia del peloso basettone: Sentinelle, Arma XI (la cui identità è il colpo definitivo), Stryker, una non meglio precisata fidanzata americana (dov’è finita la moglie giapponese?) e via dicendo. Nonostante ciò, si potrebbe obiettare che giocare nei panni di Wolverine in un titolo di questa qualità è un’opportunità più unica che rara, anche se non potete sopportare le modifiche alla storia originale, dovreste farci un pensierino.


Sono il migliore in quello che faccio..

Graficamente parlando, il gioco non è certo la miglior cosa mai vista su 360, ma si possono facilmente distinguere dei punti forti ricorrenti; la qualità delle animazioni è ottima: Wolverine esegue ogni mossa con grande naturalezza, concatenando naturalmente ogni colpo con fluidità. Gli effetti speciali si sprecano, praticamente ogni vostra mossa, per quanto piccola, avrà conseguenze ben visibili su schermo: affettate un muro e vedrete volare scintille (oltre all’obbligatoria traccia degli artigli), colpite un mobile e andrà in frantumi. Potete immaginare le conseguenze di un vostro colpo su un qualsiasi nemico: il sangue scorrerà a fiotti, con effetti convincenti e decisamente coreografici, oltre che permanenti. Una volta massacrato un gruppo di avversari, macchie di sangue molto dinamiche decoreranno i muri, insieme ad arti mozzati et similia. Scatenare i colpi finali o quelli speciali , essi mostreranno il meglio del motore grafico, grazie a scie di luce particolarmente belle da vedere. Tutto ciò contribuisce parecchio all’atmosfera di gioco, insieme ad alcuni scenari veramente suggestivi, come una giungla africana un po’ stereotipata, ma di sicuro effetto, o un laboratorio di robotica praticamente immenso. Anche vedere le ferite di Wolverine guarire in tempo reale contribuisce alla "magia" del gioco. Un lavoro più che discreto, insomma.
Anche dal punto di vista sonoro il gioco si mantiene sopra la sufficienza, principalmente grazie a un doppiaggio italiano eccellente: nonostante le voci non siano adattissime, la recitazione è sempre convincente, anche quando uno scagnozzo vi implora (inutilmente) di risparmiargli la vita. Malauguratamente Mistica non si può sentire, ma per fortuna non è presentissima nel gioco, quindi non dovrete penare a lungo. Le musiche putroppo non sono allo stesso livello del doppiaggio, e sebbene risultino adatte a praticamente in ogni situazione, risultano abbastanza blande. Nonostante ciò, la qualità si attesta sopra la sufficienza.

Le scie che seguono ogni colpo aggiungono alla spettacolarità

..ma quello che faccio non è bello

Il gameplay è senz’altro il punto di forza dell’intero gioco. Nei panni di Wolverine, dovremo farci strada a colpi d’artigli fra ondate di nemici particolarmente ostinati, che non si fermeranno nemmeno quando avrete dilaniato la maggior parte dei propri compagni. E’ possile eseguire attacchi leggeri, pesanti, e prese, oltre a quelli aerei durante un doppio salto. I nemici uccisi rilasceranno delle sfere che andranno ad aumentare l’indicatore della "Furia", che potrà poi essere sfruttato per scatenarsi in potenti attacchi speciali o per entrare nella modalità Berserk, nella quale il protagonista risulta più veloce e potente. Ogni avversario sconfitto ci darà inoltre una determinata quantità di esperienza che ci permetterà di salire di livello. Una volta che ciò sarà avvenuto, il giocatore sarà graziato con un aumento del livello di salute massimo e dei "Punti abilità", che potranno essere sfruttati per aumentare l’efficacia delle varie mosse, della capacità rigenerativa di Wolvie, della durata della modalità Berserk. E’ possibile personalizzare ogni aspetto del personaggio, oltre a conferirgli potenziamenti chiamati "Mutageni" rintracciabili nei livelli, insieme a boost per la salute ed esperienza extra sotto forma di piastrine da strappare ai cadaveri di alcuni militari. A differenza dei più illustri colleghi, il gioco non fa uso di un sistema di combo; non verrete premiati per un juggle di mezz’ora, ma dovrete sbarazzarvi il più velocemente possibile dei nemici. Nonostante Wolverine disponga di un fattore di guarigione, ricevere troppi colpi decreterà la sua morte; al contrario, se state lontani dai nemici vedrete la salute del personaggio principale aumentare gradualmente. Gli sviluppatori hanno comunque avuto cura di non rendere il gioco troppo facile: nelle situazioni più movimentate, recuperare energia sarà quasi impossibile, e l’unica soluzione sarà lanciarsi contro i nemici e farli a fettine in fretta. Sono stati implementati anche i famosi sensi potenziati di Wolverine: premendo su, sulla croce direzionale, il mondo di gioco si presenterà in modo differente e sarà più facile vedere i potenziamenti nascosti e le trappole che si nascondono nello scenario. Sebbene questi ultimi non siano interamente distruggibili, comunque, fa piacere l’aggiunta di elementi che aiutano a eseguire mosse sensibili al contesto: se siete vicino a un palo sospetto e premete il pulsante per le prese, Logan afferrerà l’avversario più vicino e procederà a impalarlo con grande nonchalance; è anche possibile scagliare i nemici nel vuoto o nel mare. Com’è di moda ultimamente, sono stati implementati anche i tanto discussi quick time event, ma la loro presenza non appesantisce l’azione, in quanto si fanno vivi principalmente quando c’è da aprire una porta o girare delle valvole. I puzzle sono piuttosto semplici, sebbene non troppo: le soluzioni non sono quasi mai ovvie e il gioco non offre nessun tipo di aiuto, è tutto in mano del giocatore. Carina l’aggiunta di costumi extra ottenibili collezionando modellini nascosti nei livelli: si tratta di uniformi utilizzate da Wolverine nei fumetti, come il classico costume giallo e blu o quello marrone. Purtroppo ce ne sono solo quattro.
Comunque il gioco è divertente nella sua ignoranza: azione pura e frenetica, senza sì e senza ma. Adattissimo a un personaggio come Wolverine.
 

 

Il modo in cui il modello di Wolverine cambia dopo aver subito dei danni è molto convincente

 

Compralo, cocco

Come menzionato, X-men origins: Wolverine si eleva al di sopra della massa di giochi su licenza, grazie a un buon comparto tecnico e a una giocabilità eccellente. Si tratta insomma di un acquisto indispensabile per i fan, vecchi e nuovi, e per chiunque sia alla ricerca di un gioco d’azione di buona fattura.

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