Yakuza – Recensione Yakuza

Mi chiamo Kazuma Kiryu e sono stato uno dei rampolli del clan Dojima, mi hanno incastrato per un crimine che non ho commesso e per il quale ho pensato di sacrificare la mia innocenza con onore.Ora che sono uscito di prigione non mi resta che riscattare me stesso dall’onta e ritrovare colei che ho giurato di proteggere fino alla morte..

Kazuma-san e la sua storia

Sviluppato dalla storica Sega, Yakuza ci propone una storia dal taglio fortemente cinematografico: una sorta di spaccato romanzato sulle guerre interne ed esterne di un clan di mafiosi giapponesi nel quale un guerriero solitario deve farsi strada, dopo essere stato in carcere per un crimine che non ha commesso, tramite informazioni, estorsioni e liti a mani nude per scoprire la verità divisa tra la scomparsa dell’amata Yumi e il "volta-faccia" del suo migliore amico, ora acerrimo nemico, Nishiki.
Una volta superata la prima fase di gioco che, come sempre in questi casi, funge da tutorial, il giocatore viene immerso in una avventura dai connotati spesso ruolistici. Di sovente, infatti, ci troveremo a condurre Kazuma attraverso le vie di Tokyo gravide di informazioni, tentazioni, pericoli e così via. Tutto questo ci fa presuppore che il gioco di Sega abbia non solo una trama solida, ma anche che, a supporto di questa, vi siano tantissime, nonchè stimolanti, missioni secondarie utili non solo per racimolare denaro ma anche per sbloccare interessanti extra come la visione di striptease presenti nei numerosi locali che costellano le vie di Tokyo.

Stimolante, chiassosa, ipnotica, bellissima Tokyo!

L’aspetto grafico è sicuramente il meno curato, i modelli utilizzati sono decisamente inferiori alla media così come le animazioni spesso "legnose". A dispetto di queste prime battute diremo invece che l’utilizzo dei modelli quando si cammina per strada è a dir poco ottimale. Quanto meno magistrale è il fatto che i passanti si scostino al vostro passaggio fornedo un’appendice a dir poco realistica. La sopracitata assenza di poligoni è abbondantemente ripagata da un sapiente uso delle texture per l’animazione dei visi e quindi capace di creare il pathos necessario nelle diverse situazioni. Altra particolare menzione va fatta nei riguardi dell’atmosfera, che muta pregevolmente durante le fasi della giornata e che ci dà la sensazione di poter essere parte dei cambiamenti di cui solo una grande città è protagonista.
Un altro difetto è costituito dai frequenti caricamenti, onnipresenti perfino all’uscita dei locali oltre che nei vari spostamenti tra una zona e l’altra della città: una cosa fastidiosa e snervante.
La colonna sonora presenta una forte componente Hard Rock soprattutto per le fasi più movimentate di gioco, mentre durante le scene animate la musica abbassa i toni per dare spazio ai momenti salienti. Durante la fase di gioco esplorativa c’è la quasi totale assenza di un tema musicale cui si è preferito l’insieme di suoni, il vociare e il rumore del traffico. Particolarmente curato risulta essere anche il doppiaggio (totalmente in inglese) ben recitato, sebbene manchi il "calore" ed il "colore" del linguaggio riscontrato in altri titoli (n.d.r GTA San Andreas).

Camminando camminando…cazzotti, denaro e donne seducenti

Elementi chiave del gameplay sono costituti dal combattimento e dall’esplorazione fatta esclusivamente a piedi. Quest’ultima ha il merito di fornire molto realismo all’azione, che, come ben sanno gli amanti degli action-game, solitamente è costituita da azioni di gioco parecchio inverosimili: nessuna sparatoria alla Matrix o furto alla GTA per intenderci. Per le strade dei qusrtieri che andremo ad esplorare incapperemo in alcuni passanti che spesso si dimostreranno particolarmente rissosi e starà a noi scegliere se cedere alle loro pressioni o farci avanti a suon di cazzotti. Ingaggiando una buona serie di pestaggi sarà possibile accumulare esperienza nelle arti marziali e denaro, utile per l’acquisto di armi più potenti, protezioni e regali da fare alla "squinzia" di turno. Provvisto di regali e portafoglio alla mano, il nostro Kazuma avrà la possibilità di guardare striptease, andare al casinò e, naturalmente, intrattenersi con ragazze nei locali appositi. Quest’ultime dovranno essere corteggiate, oltre che in maniera fisica, anche con frasi "ad effetto". Tutti queste conquiste ed elementi non sono affatto fine a sè stessi ma servono ad accumulare maggiore esperienza. Detto questo naturalmente il gioco è correttamente indicato per un pubblico adulto e quindi inadatto ad una larga fascia d’utenza.

Congedo con onore

Yakuza è un titolo che merita tutta la nostra stima per essere un action-game rigoroso ed insieme unico: con la sua discrezione si pone ad una distanza di anni luce rispetto ad altri titoli del genere. Il vantaggio principale è tratto dalla coinvolgente ambientazione e dai peculiari elementi che contorniano la trama lineare e solida su cui il gioco si costruisce.
Un congedo con clamore e con onore per il titolo edito da Sega che ci fornisce un ottimo antipasto all’attesissimo seguito.

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