Ys Origin – Recensione

Nonostante costituisca uno dei pilastri del genere JRPG, a un certo punto Ys aveva rischiato di sparire dai mercati occidentali. Fortunatamente è intervenuta XSEED Games, che in questa decade ha localizzato ben cinque titoli (sei, a voler essere pignoli, visto che uno di essi è una collection contenente Ys I e Ys II) appartenenti alla serie, prima di passare il testimone a NIS America, che si occuperà di Ys VIII: Lacrimosa of Dana.

Fra questi giochi rientra anche Ys Origin, uscito in patria sul finire del 2006 e giunto in Occidente solo nel 2012, sempre su PC.

Ys Origin

DotEmu ha pensato bene di portare il gioco su PlayStation 4 e PS Vita (quest’ultima versione sarà disponibile a partire dal 30 maggio prossimo venturo). La software house ha già lavorato su Ys, realizzando le versioni iOS e Android dei primi due capitoli della saga.

Le origini del male

Nella timeline di Ys, Origin occupa il primo posto fungendo da prequel delle avventure di Adol: un capitolo piuttosto lontano, dal momento che narra eventi di ben settecento anni precedenti alle vicende di Ys I: Ancient Ys Vanished, capostipite della serie.

La terra di Ys è minacciata da un’invasione di demoni, quindi le due dee Feena e Reah decidono di utilizzare l’enorme potere magico della Perla Nera per portare in cielo il Tempio di Solomon, in cui si è rifugiata la popolazione. I demoni dal canto loro non se ne stanno con le mani in mano anzi, iniziano a edificare una torre per raggiungere gli umani. Le vicende prendono le mosse dalla scomparsa delle due dee e della Perla Nera: gli abitanti di Ys allarmati, allestiscono una squadra di ricerca che ha il pericolosissimo compito di tornare sulla superficie della terra per riportare a casa le dee e l’oggetto magico.

Ys Origin

Il giocatore è chiamato a scegliere fra due personaggi, entrambi appartenenti alla squadra di cui sopra. Ciò comporta ovviamente una certa differenziazione della trama anche se gli snodi principali sono i medesimi. Non che l’intreccio costituisca una delle maggiori attrattive di una serie che non ha mai amato perdersi in chiacchiere, soprattutto fino al settimo capitolo; a ogni modo, Origin fornisce interessanti informazioni sul background del mondo di Ys (Darm Tower, Perla Nera e dee gemelle, in particolare), che i fan gradiranno senz’altro.

Un gioco invecchiato bene

Nonostante gli anni sul groppone, Ys Origin è invecchiato molto bene. Ovviamente, ciò non significa che sia uno splendore alla vista, trattandosi pur sempre di un titolo (non certo high budget) di oltre dieci anni fa; in particolare, le sequenze FMV a bassa risoluzione appaiono piuttosto sgraziate. Con l’affermazione di cui sopra ci riferivamo invece al gameplay, da sempre l’aspetto più curato della serie.

Controlli e battle system ricordano da vicino Ys VI: The Ark of Napishtim e Ys: The Oath in Felghana, che precedettero di non molto l’uscita di Ys Origin, ma la varietà è garantita dai personaggi multipli, ciascuno dei quali presenta peculiarità in punto trama (anche qualche boss differisce), moveset, abilità ed equipaggiamenti. I primi due personaggi, Yunica e Hugo, possono essere selezionati sin dall’inizio, mentre un terzo viene sbloccato dopo aver finito il gioco con gli altri due (piccola differenza rispetto alla versione PC), ma questo requisito non deve spaventarvi, visto che una playthrough può durare meno di otto ore. Addirittura, è possibile ottenere versioni extra dei tre personaggi e persino Adol (versione Napishtim e versione Felghana), ma solo per giocare nell’Arena e non anche per la main quest. Tutto questo post-game giova notevolmente alla longevità, controbilanciando la durata contenuta della storia.

Ys Origin

Gli elementi di gestione degli oggetti e di sviluppo del personaggio sono minimali, come vuole la tradizione. Ciascun eroe avrà a disposizione nel corso del gioco una sola arma, sei armature e sei protezioni basse; possono essere potenziate, ma ciò incide solo sul singolo parametro di attacco o di difesa – gli unici esistenti d’altronde – senza aggiungere bonus di sorta. I tipici oggetti che affollano gli inventari dei JRPG (come le pozioni) possono solo essere raccolti da terra e utilizzati istantaneamente, ma non possono essere incamerati.

Non esistono skill tree o altri sistemi di sviluppo astrusi: i bonus – facciamo alcuni esempi: incremento della velocità, minor consumo di MP – sono veicolati dalle benedizioni, che possono essere sbloccate dai punti di salvataggio spendendo gli appositi punti SP. Anche le abilità di attacco sono ridotte: oltre agli attacchi, fisici o magici che siano, esistono tre skill legate ad altrettanti oggetti e null’altro. Ys Origin, come tutti i suoi predecessori, punta a un gameplay semplice ma impegnativo (escludendo da questo discorso i livelli di difficoltà inferiori a quello normale), soprattutto nelle battaglie contro gli imponenti boss.

A essere premiata non è tanto la perseveranza di chi si allena e potenzia il proprio equipaggiamento (anche se aumentare il potere d’attacco delle armi è fondamentale per non allungare a dismisura le boss battle), ma la destrezza di chi è in grado di assimilare rapidamente i pattern ed elaborare altrettanto rapidamente le adeguate contromisure.

Il porting

Questa versione del gioco è stata realizzata da DotEmu sulla base di quella uscita su Steam nel 2012, quindi include il supporto a widescreen, alta definizione e gamepad (ovviamente…, NdR), i Trofei (non perfettamente coincidenti con gli Steam Achievements), tutte le aggiunte dell’espansione uscita nel 2007 e la traduzione inglese di (rectius, acquistata da) XSEED Games.

L’unica aggiunta rilevante è quella delle traduzioni in tedesco, francese, spagnolo e italiano, realizzate con tutta probabilità a partire da quella inglese e non dall’originale script giapponese. Chi scrive ha testato solo la traduzione italiana, che ci è parsa priva di errori imperdonabili (metto le mani avanti: da “veterano”, ogni tanto skippavo qualcosina…, NdR).

Ys Origin

La qualità del porting non è eccelsa: in una dozzina di ore di gioco non abbiamo riscontrato grossi problemi tecnici – se non un freeze dopo un game over e il classico personaggio che si incastra in un angolo, ma è bastato teletrasportarsi con il Cristallo per ovviare al problema – anche se dobbiamo dar conto delle segnalazioni provenienti dal web concernenti altri bug, problemi al sonoro e qualche calo di frame rate.

Considerato che il prezzo di lancio (di € 19,99) è un po’ più alto di quello della versione PC – soprattutto di quella Steam, che costa € 15,99 – era lecito aspettarsi qualcosa di più, ma DotEmu è al lavoro su un update.

Ys Origin


Nonostante si porti dieci anni sulle spalle, Ys Origin è ancora godibilissimo, grazie al suo gameplay classico e frenetico, che ricerca una maggior varietà rispetto al passato in forza dei tre personaggi giocabili (più un quarto segreto…). Tuttavia, la versione PS4 soffre di un porting imperfetto e di un prezzo lievemente maggiore rispetto a quello della versione PC, per cui è consigliata solo a quanti siano digiuni di PC gaming.

7.9

Pro

  • Qualità del gioco elevata
  • Tre (quattro!) personaggi giocabili
  • Traduzione anche in italiano (seppur non eccezionale)

Contro

  • Prezzo di lancio più elevato di quello della versione per PC
  • Sequenze FMV a bassa risoluzione
  • Porting imperfetto
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