Horizon: Zero Dawn – Anteprima

Ogni tanto capita un’occasione rara, da non perdere, nel mondo degli sviluppatori videoludici: quella di potersi staccare l’etichetta di studio mono-IP e dedicarsi a qualcosa di nuovo, anche se assolutamente rischioso, in una industria che di rischi ne concede pochissimi. “Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia, e non sa quel che trova” come si suol dire. E’ capitato a Bungie, che ha lasciato Halo per creare Destiny. E’ capitato a Naughty Dog, più volte a dir la verità, passando da Uncharted a The Last of Us (che talento!) nel giro di pochi anni. Ed è ora il turno di Guerrilla Games, per definizione “lo studio di Killzone”, che ha sbalordito tutti con il debutto, sul palco dell’E3 appena conclusosi, di Horizon: Zero Dawn, il loro nuovo titolo in fase di sviluppo da ben quattro anni. E tra ambientazioni fantasy, armi preistoriche e dinosauri robotici, ci siamo già quasi dimenticati come è fatto un Helgast.

L’alba di un nuovo inizio

Horizon: Zero Dawn è un titolo ad ambientazione post-apocalittica. L’umanità ha subito una quasi totale estinzione di massa, le città si sono svuotate, la natura ha ripreso il sopravvento. Tantissime generazioni dopo, in quello che è a tutti gli effetti un medioevo moderno, i pochi esseri umani rimasti vivono di caccia e raccolta, riscoprendo ciò che i nostri antenati avevano scoperto millenni fa. La natura, al contrario, si è evoluta in una direzione differente, sempre strizzando un occhio al passato, come se la storia altro non fosse che un ciclo chiuso, ma sempre diverso. Vari tipi di esseri meccanici governano ora il mondo di Horizon, in una commistione tra acciaio e fattezze animali, che richiamano una volta quelle di un branco di cervi, un’altra volta quelle di giganteschi dinosauri: un Jurassic Park dove è l’uomo ad essere, per l’appunto, giurassico.

La protagonista di Horizon: Zero Dawn è Aloy, una rossa cacciatrice abilissima con l’arco ma non solo. La scelta di un personaggio femminile è anch’essa coraggiosa, in un action-RPG di questo calibro, e non è un caso che lo stesso Yoshida fosse timoroso di una reazione del pubblico non adeguata alle attese. Al contrario, la rossa protagonista ci ha subito incantato, con quel fascino un po’ “bruto” ma sempre femminile che gli artisti di Guerrilla hanno saputo decisamente catturare. Della trama, da sempre uno dei settori più critici delle produzioni targate GG, al momento non sappiamo altro, se non che sarà curata dallo scrittore di Fallout: New Vegas, mentre a rinforzare lo studio olandese nell’ambito dello specifico genere (una bella novità per uno studio abituato agli FPS) ci pensano alcuni ex-dipendenti di CD Projekt Red.

Preistorico, ma letale

Nella breve ma intensa demo di gameplay presentata in quel di Los Angeles, abbiamo potuto carpire ulteriori dettagli dalla nuova esclusiva PlayStation 4. Innanzitutto, siamo davanti ad un titolo open-world, che lascerà quindi al giocatore totale libertà di esplorazione. Nella presentazione abbiamo potuto osservare la giovane Aloy andare presumibilmente a caccia di qualche particolare composto, rilasciato da quelli che non potremmo che chiamare cervi meccanici. Vista la superiorità “tecnica” delle belve meccaniche che governano il mondo di gioco, lo stealthsarà di primaria importanza, così come sfruttare l’ambiente a proprio vantaggio. Ad ogni modo Aloy è una cacciatrice provetta e potrà portare con sé fino a quattro armi (intercambiabili al volo tramite apposito menù), tutte potenziabili e con diversi tipi di attacchi e munizioni: per quanto riguarda, ad esempio, l’arco protagonista della demo, sono disponibili frecce elettrificate, esplosive e di precisione. A corollario di ciò troveremo un sistema di loot e crafting che permetterà di creare munizioni partendo da oggetti o materiali trovati nell’ambiente di gioco. Come se non bastasse, sarà anche possibile staccare determinate parti della corazza dei nemici, e riutilizzarle contro di essi, riadattandole ad armi da contrattacco. Sarà quindi importante visualizzare bene le aree deboli dei robot animali per cercare di sfruttarle a proprio vantaggio, ad esempio staccando dalla corazza del dinosauro di turno un grosso cannone per poi fargli fuoco contro.

Visivamente, Horizon pare già bellissimo, e col pedigree di Guerrilla Games non poteva essere altrimenti. I ragazzi olandesi sono dei maestri in questo campo, riuscendo a catalizzare tutta la potenza di PS4 in qualcosa di tecnicamente strabiliante, e stilisticamente accattivante. La varietà di forme e colori è incantevole, dopo anni di grigiume Helgast, e le animazioni dei vari protagonisti, animali o meno, sono eccellenti. Ad accompagnare il tutto un buon main theme (ci è già rimasto in testa) e degli ottimi effetti sonori, che amplificano il contrasto natura/meccanica, tema centrale del titolo.

Capolavoro all’orizzonte?

In una conferenza pre-E3 con bombe del calibro di The Last Guardian, Final Fantasy VII Remake e Shenmue III, la splendida demo giocata di Horizon: Zero Dawn è riuscita comunque a svettare, grazie al suo concept originale e ad una realizzazione tecnica strabiliante. Il fatto che il titolo sia già giocabile e non sia stato presentato con un magro filmato in computer grafica è ancora più rassicurante riguardo alla fiducia di Guerrilla nel suo nuovo progetto. Tutto quello che abbiamo visto finora di Horizon: Zero Dawn ci ha convinto appieno, e il nuovo titolo potrebbe rappresentare la svolta per il troppo sottovalutato studio olandese. Nell’attesa di ulteriori conferme a riguardo, possiamo già decretare Horizon come uno dei nostri titoli più attesi del 2016. Non vediamo davvero l’ora.

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