Day One, ansia, burnout: una storia già vista

Ci si sente sempre in dovere di giudicare, a volte anche senza avere nessuna base adatta per farlo. È un bisogno dell’uomo a livello quasi inconscio per colmare la poca conoscenza di qualcosa, o al contrario serve per confermare a noi stessi la nostra conoscenza e le scelte fatte in passato. È come se si volesse dire a priori che, anche se non abbiamo una conoscenza di prima mano dell’argomento, siamo comunque competenti, intelligenti e in grado di esprimere un giudizio completo e preciso sulla questione.

Come se si desse già per scontato che i nostri amici, compagni, lettori siano pronti a giudicarci a loro volta, probabilmente mossi dai nostri stessi istinti.


Anche se questo può essere serenamente adattato a praticamente qualsiasi situazione, in questo caso parliamo dell’avvento della nuova console di casa Nintendo, la Switch. Ma non vorrei che ci si fissasse sul soggetto in se: questo editoriale parla di Switch perchè è una console di prossima uscita, ma potremmo tranquillamente parlare di Scorpio per esempio. Non vogliamo fare un’altra disamina dei punti a favore o contro, l’abbiamo già fatta noi e milioni di altri siti, noi stiamo cercando di capire perchè ci si sente sempre in dovere di porre l’accento a favore o contro qualcosa senza averla nemmeno potuta testare a lungo.

Troviamo infatti da una parte i detrattori, che ne hanno già valutato l’hardware definendolo obsoleto, e comunque non in grado di stare al passo con gli avventi futuri. Ne hanno già minato il parco titoli, affermando che per lo più saranno destinati a un target sbagliato o non troppo numeroso, o hanno detto che sarà pieno di porting ma povera di giochi proprietari in grado di valorizzarne il potenziale intrinseco. Hanno già distrutto la durata delle batterie e denigrato il fattore portabilità. Hanno addirittura criticato i tempi di caricamento, in virtù di un test, su una versione provvisoria della console con una versione provvisoria del titolo e il tutto solo per visione in un canale video.

Pazzesco, doti divinatorie che neanche il mago Otelma avrebbe mai sognato di possedere.

Ma non sono certo da meno i fan sfegatati che spingono sui lati di forza alla cieca. Come solo un fanboy sa fare, puntando, per valorizzare le loro motivazioni, sui fasti del passato alla ricerca di vittorie controcorrente come quella che fu del Game Boy, prodotto che risollevò il marchio Nintendo nel mondo come pochi hardware hanno saputo fare. Come se questa argomentazione avesse una valenza reale nel contesto odierno. Oppure vantano marchi importanti come Zelda e Mario per affermare la loro volontà di acquisto della console, fosse anche solo per poter godere di quei due titoli.

Anche qui come vedete le doti da cartomante da strada si sprecano, lasciando naturalmente il tempo che trovano, visto che i titoli sono stati fatti provare a pochi, e quei pochi li hanno potuti esaminare per poco tempo e in ambienti ben diversi da quelli di un gamer normale.

Eppure il nostro bisogno di conoscenza, il bisogno di sapere se la console sarà un flop o meno, se andrà acquistata in coda al Day One, o scansata in virtù di acquisti migliori, rimane li. Ferma e immobile la scimmietta sulla spalla rimane a donare la sua ansia, la sua sete di conoscenza. Tutto va soddisfatto subito, nell’era della comunicazione lampo bisogna sapere e poi decidere, schierarsi e poi combattere. Quindi cosa fare?

Semplice, bisogna prendere fiato e valutare non tanto le specifiche tecniche ma le nostre esigenze. Sono un fan? Mi interessa davvero possedere quesa console? I punti di forza di questa console sono in linea con quello che sto cercando? Queste sono le domande che ci dobbiamo porre e che ci diranno se acquistare o meno questo nuovo modello di casa Nintendo. Poi con calma ognuno potrà trarre le sue conclusioni.

Personalmente acquisterò la console. Con dei figli in casa la portabilità diventa essenziale, e la possibilità di condivisione con il gruppo del gioco ovunque è un altro punto a favore. Inoltre non impegnare per forza il televisore è decisamente un grosso punto a favore. Chi ha famiglia, e oggi i gamers adulti sono sempre di più, sa bene che monopolizzare il televisore ha anche i suoi contro che si traducono in urlazzi da parte di mogli e figli. Senza contare la collaudata capacità di aggregazione che Nintendo ha fatto propria negli anni. Oltretutto riprendendo la mobilità acquisita con la Wii e la Wii U Nintendo ha decisamente portato un altro punto a favore. È facile giocare con un bambino a giochi come 1,2, Switch, cosi come lo era giocare a sport games sulla Wii. Per contro ho solo un parco titoli che per ora non vanta tante punte di diamante, ma che, non facendomi assalire dalle ansie, devo ammettere che è ancora incompleto e non è quindi facilmente giudicabile. Ma la mia è solo un opinione e non vale ne più ne meno di quella di tanti altri.

Quindi basta con queste prese di posizione in un senso o nell’altro. Basta con i pettegolezzi presi per veri e difesi o confutati a partito preso. Basta con le opinioni prese in prestito dagli altri, siamo persone e non pecore. Ma sopratutto basta, basta ansia. Non vi corre dietro nessuno, siete vissuti fino a ora senza e sopravviverete anche se passa un’altro mese dopo l’uscita, anzi, se siete fortunati godrete anche di un prezzo di favore o di qualche bundle interessante. Avrete modo di leggere recensioni di persone che ci hanno giocato davvero, magari a lungo, magari in condizioni simili alle vostre e allora si che avrà senso leggere le opinioni in giro. Potrete decidere con calme se questo prodotto fa per voi, se ci sono progetti in giro e preordini effettuabili sui titoli che vi piacciono, potrete vedere video di gente che la usa e se ne è fatta un opinione, noi compresi.

Oggi come oggi, bisogna leggere le news con occhio critico e prestare attenzione a quei dati che sono univocamente inconfutabili si, ma adattati al contesto. Leggete pure che processore ha, ma non vi dimenticate che va osservato come viene ottimizzato. Leggete pure i mAh della batteria ma rendetevi conto che tanto fa il circuito che la ricarica e quello che la gestisce. Leggete pure di Motion controller e risoluzione dello schermo ma aspettate di vedere come i dev li sanno utilizzare. Un hardware medio ma ben adattato al sistema operativo rende vincente il prodotto finito, o vogliamo ancora mettere in dubbio questo dogma ormai sdoganato?

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