Atelier Iris 3: Grand Phantasm – Recensione Atelier Iris 3: Grand Phantasm

Presentazione

Rilasciato in Europa alla fine della primavera 2007, Atelier Iris 3: Grand Phantasm conclude una trilogia dedicata alle storie rocambolesche della sacerdotessa Iris e dei suoi fidati alchimisti sparsi per i continenti di Regallzine. Collaboratori che, nel bene o nel male, sono riusciti fino ad ora a preservare queste terre grazie all’utilizzo di poteri straordinari. Comicità, fiaba e tenerezza sono i tre ingredienti principali che hanno reso prestigio a questo titolo.

Musiche

Ad aprire le danze in questo terzo capitolo ci pensa il buon Revo con l’aiuto immancabile di Daisuche Achiwa e Ken Nakagawa, i compositori eterei della saga Atelier. Schwarzweiß – Worlds connected beyond the mist, titolo della Opening theme, fa strada ad un video di pregevole fattura. Viene mostrato il volto di Edge Vanhite, il nostro protagonista, della sua amica Iris Fortner, dei loro curiosi compagni, forse in alcuni casi troppo stereotipati e, come consuetudine, dei Mana Elementali che circondano il pianeta e agiscono per mano degli alchimisti più confacenti.
Ciò che si apprezza di queste musiche, oltre ai toni soft apparentemente inattaccabili, sono i titoli poetici con cui vengono siglate: dall’intramontabile White Night Illusion a Silent Rhyme e da Door of Departure ai più recenti capolavori come Flowers in the rain e Lorelei. 10 pollici in su ai questi squisiti compositori che sanno come unire parole e suoni.

La Trama in breve

 La leggenda narra di un tesoro, il Libro Magico di Escalari, il quale fu suddiviso in otto parti e lasciato in balia del vento ignoto di Regallzine allo scopo di disperderne le singole parti. Qualora le otto parti venissero ritrovate e riunite, il fautore di questa cosa vedrebbe realizzato ogni suo più piccolo desiderio. Tutto ciò che vuole, sarà suo. Ogni persona al mondo vorrebbe trovarlo, tuttavia nessuno ha mai provato la sua reale esistenza. Più il tempo passava e più il libro diveniva mito, poi fiaba, poi illusione; ma un giorno avvenne qualcosa imprevedibile… Un giovane di nome Edge Vanhite, membro della Gilda dei Viaggiatori, durante un’esplorazione negli Alterworlds assieme alla sua compagna d’infanzia Iris, scoprì una di queste parti. Fu allora che incontrarono l’eroe degli eroi, il miglior viaggiatore della storia…

Gameplay

Tanto per cominciare parliamo dell’essere un Viaggiatore e di cosa ne comporta. Nella città dei Zey Meruze si trova la sede della gilda dei Viaggiatori, dove tutti i membri bazzicano in allegria. Tramite la lettura della bacheca, Edge accederà a diverse missioni, alcune sbloccabili nel prosieguo del gioco, al fine di aumentare il proprio grado di Viaggiatore. In Grand Phantasm il sistema di sintetizzazione è affidato alle delicate mani di Iris, il tutto non troppo differente dalle precedenti versioni. L’icona idea di Iris, man mano che si scoveranno tesori alchemici, apparirà per segnalarci la possibilità di nuove creazioni. Quando saranno sintetizzati i vari items, tramite una barra a stelline rosa vedremo accrescere le doti di Iris che guadagnerà livelli proprio come l’esperienza guadagnata dopo i duelli e considerando che Atelier Iris 3 vanta ben più di 300 oggetti…
I
nvariata anche la modalità break&chain che però vanta una potenziata linea dei turni che, una volta raggiunto il limite, permetterà a tutti i membri del gruppo di attaccare energicamente. Buona oltretutto la trovata del simbolo d’incontro che consentirà al giocatore di vedere, attaccare direttamente o schivare certi tipi di mostri, a seconda del colore con cui sono evidenziati.
L’orologio in questo terzo capitolo è il vero giudice (crudele ed inesorabile) dacché Edge, Iris e compagnia bella, dovranno essere svelti nel compimento dei loro doveri quindi, in caso vediate mostri evidenziati in blu è consigliabile sminuzzarli con un attacco diretto ed evitare uno spreco di tempo inutile mentre negli altri casi potrete contare solo nella vostra maestria elusiva. Ah, quasi dimenticavo, nel caso non riusciate proprio ad evitare certi duelli cercate comunque di terminarli nel più breve tempo possibile ed oltre all’esperienza guadagnere un fast kill bonus che verrà contato come “sconto tempo” all’orologio. Potrete poi cambiare le armi usate dal gruppo nel negozio di Iris (a seconda dell’alterworld e delle debolezze elementali dei nemici in quel luogo) grazie all’utilizzo della Resonant Spell, ottenibile dalla missione di Ewan, un biondo ragazzo dal cappello verde piumato. Parzialmente ritoccato, invece, il sistema delle skill affidato alle armi appena accennate. La maestria nelle armi, imparabile con lo sviluppo di molteplici duelli funge da collegamento alla struttura dei talenti (già visto in Atelier Iris 2); mentre i Mana vengono finalmente chiamati in causa nelle battaglie evocandoli e nel contempo assorbendoli negli Alterworlds cercando così di guadagnare la loro fiducia. Ricevendo la benedizione dei Mana incontrati nel corso delle avventure, infatti, i nostri eroi saranno in grado di alterare l’aspetto fisico, cambiando di conseguenza la “classe” del predestinato: usando il mana dell’oscurità Edge da guerriero diventerà una sorta di ninja o usando quello dell’acqua un mago con ali d’angelo e capigliatura alla super sayan e via dicendo. Inutile aggiungere che, oltre alla trasformazione, risulteranno di conseguenza adoperabili nuove abilità.


Conclusioni

Prende, tira e segna! Gust per l’ennesima volta non delude e fa di tutto per modernizzare il proprio prodotto pur non rinunciando all’old style grafico che gli permette di avere una schiera di fan selezionati in grado di stimare lo svolgere delle situazioni e le caratterizzazioni di protagonisti e semplici comparse. Già in Azoth of Destiny era percepibile il miglioramento e la voglia di azzardare imitazioni ai grandi colossi commerciali. Il coraggio non manca di certo a questi sviluppatori e non vi è motivo alcuno per condannare questa tipologia di rpg anche se a volte, va detto, risulta banale, vedi alcuni soggetti che sembrano usciti da manga come Rayearth ed Escaflowne o particolari opzioni come la modifica di classe. Nel complesso gli episodi e le trame sono avvincenti ed interessanti… ora non resta che sperare nell’uscita di nuovi capitoli di questa emozionante saga che vorrei non finisse mai.

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