Athens 2004 – Recensione Athens 2004

Dall’antica Grecia alla PS2

Le origini dei giochi olimpici sono avvolte nel mito. Non si hanno dati certi riguardo la nascita di questa manifestazione sportiva, si sa per certo che le olimpiadi nell’antica Grecia venivano ripetute ciclicamente ogni quattro anni, divenendo parte integrante della cultura ellenica, che attribuiva grande importanza a quest’ultime dove non solo venivano formati giovani forti e pronti alla guerra, ma veniva temprato anche lo spirito oltre al corpo.
Alla fine del XIX secolo, il barone Pierre De Coubertin riportò in auge questa antica pratica sportiva, proprio nel cuore della civiltà Greca: Atene.
Era il 1896 e i giochi olimpici rinascevano così dalle proprie ceneri come l’araba fenice.
Nel 1983 apparve la prima trasposizione videoludica dei giochi olimpici, si trattava del leggendario titolo Konami conosciuto come Track & Field e, visto il successo del titolo, da quel giorno le software house fecero a gara per accaparrarsi la licenza ufficiale dell’ultima olimpiade di turno.
Negli ultimi anni è toccato proprio a Sony, che ha affidato lo sviluppo del titolo ufficiale delle olimpiadi a Eurocom. Nasce così Atene 2004.

Emulando il figlio del vento

Il titolo Eurocom presenta due diverse modalità: Arcade e Competizioni. Nella classica sfida arcade potremo scegliere la singola specialità nella quale cimentarci, mentre nella modalità competizioni ci troveremo di fronte a una serie di eventi divisi per gruppo (come ad esempio atletica o nuoto), oppure potremo svolgere tutti i 25 eventi presenti nel gioco e di conseguenza completare tutto il programma olimpico (modalità Campione), cosa che porterà anche i più accaniti videogiocatori a bruciare i propri polpastrelli sui tasti del Dualshock.
Le 25 discipline presenti in Atene 2004 sono le seguenti: sei specialità di corsa (100, 200, 400, 800 e 1500 metri, più la corsa a ostacoli), sei competizioni da campo (lancio del giavellotto, lancio del peso, lancio del disco, salto in lungo, salto triplo, salto con l’asta), quattro specialità di nuoto (stile libero, dorso, farfalla, rana ) e quattro gare di ginnastica (corpo libero per donne, corpo libero per uomini, volteggio e anelli). Oltre a queste, vanno ad aggiungersi altre discipline come equitazione, tiro al piattello, sollevamento pesi e tiro con l’arco.
È un peccato constatare come Eurocom abbia snobbato però altre discipline presenti nei vecchi capitoli Track & Field sviluppati da Konami, tra le quali: i tuffi, il canottaggio e la prova cronometrata su due ruote.
Lo scopo del gioco è chiaramente tentare di vincere più medaglie possibili, o al limite provare a conseguire più piazzamenti utili nel corso della manifestazione (per ogni gara viene attribuito un punteggio in base alla posizione ottenuta), in modo da piazzarsi ai vertici della classifica generale alla fine dei giochi (la classifica totale va a punti e non a medaglie).
Nonostante la licenza ufficiale dei giochi olimpici ottenuta da Sony, Atene 2004 non presenta però alcun tipo di atleta realmente esistente, di conseguenza le possibilità di vittoria sono le stesse selezionando qualsiasi tipo di nazionalità.

Vince chi smanetta di più…O forse no?

L’approccio ai titoli che hanno seguito le orme di Track & Field si è evoluto con il passare del tempo, così da non basarsi più solamente sulla velocità con la quale il giocatore schiaccia i pulsanti, ma anche sul tempismo.
In Atene 2004, in particolare, viene premiata non solamente la velocità con la quale vengono premuti i due pulsanti (O e X) per dare maggiore sprint all’atleta, ma anche la perfetta alternanza nello schiacciare i due tasti. Inoltre ogni disciplina presenta delle varianti sull’utilizzo del joypad, come ad esempio il corpo libero dove occorrerà pigiare i pulsanti nel momento indicato, anche se i tasti maggiormente utilizzati nella maggior parte delle competizioni rimangono O e X, oltre a L1 per lo stacco nei salti e nel rilascio dei pesi nelle varie gare da campo.
Proprio l’utilizzo del dorsale rappresenta forse una piccola imperfezione per il titolo Eurocom, se pensiamo che la stessa funzione avrebbe potuto essere inserita negli altri due tasti frontali del dualshock, permettendo così una migliore giocabilità e rapidità di esecuzione.
Graficamente parlando, Atene 2004 non fa sicuramente una bella figura.
Gli atleti sono stati realizzati molto grossolanamente (oltre ad essere tutti simili tra loro) per gli standard della PS2, così anche le texture non svolgono certamente al meglio il loro lavoro.
L’unica nota positiva riguarda le buone inquadrature e le animazioni, che fanno sapientemente uso del motion capture. Male invece anche la realizzazione degli stadi, alquanto scarni.
Si mantiene su buoni livelli il comparto audio, grazie ad una buona qualità di effetti sonori e del doppiaggio italiano che segue tutte le discipline olimpiche, commentando in modo tecnico anche i replay.
Le musice sono molto poche, ma di buona qualità e sicuramente azzeccate per questo tipo di titolo.
Il gioco offre una discreta longevità in single player, occorrerà infatti parecchia pratica prima di riuscire a destreggiarsi al meglio in tutte e 25 le competizioni presenti nel gioco, e l’intelligenza artificiale garantisce sicuramente un buon livello di sfida.
Tuttavia il titolo Eurocom trova la sua massima espressione nella modalità multiplayer, offrendo la possibilità di giocare attraverso 2 multytap fino ad un massimo di 8 giocatori in contemporanea, il che rappresenta l’ideale per trascorrere una serata tra amici.

Qualche falsa partenza, ma non è male

Questo titolo prodotto da Sony mostra qualche pecca nella realizzazione tecnica (specie da un punto di vista grafico) e non riesce a sfruttare del tutto la licenza ufficiale delle olimpiadi 2004, tuttavia rimane un titolo interessante, specie per l’ottimo utilizzo della modalità multiplayer che riesce ad esprimere al massimo una longevità altrimenti solo discreta.
Atene 2004 rimane un gioco sicuramente consigliato a tutti gli appassionati di atletica e a tutti coloro che sono cresciuti a pane e Track & Field.

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