Back in Time – Zuma

L’ingresso prepotente degli smartphone nelle nostre vite ha reso più comune che mai il fenomeno del casual gaming, ma ciò non significa che non esistesse sin da principio (anzi, secondo me è proprio la forma in cui inizialmente fu concepito il gaming, N.d.R.). Quindici anni fa, quando avere apparecchiature touch non era così scontato, debuttava Zuma, uno dei fortunati puzzle game di PopCap Games, all’epoca già “famosa” per Bejeweled. Quale miglior posto delle pagine virtuali di Back in Time per riscoprirlo?

Zuma

Le regole alla base di Zuma sono presto dette: si tratta di un puzzle game basato sull’abbinamento di biglie dello stesso colore, un po’ come nei vecchi Puzzle Bobble (che forse conoscete col nome di Bust-A-Move, piuttosto popolare nell’era della prima PlayStation); questa volta, però, le malefiche sfere non sono incastonate sulla parte alta dello scherno, ma si muovono lungo un percorso più o meno contorto, come se componessero un serpente.

L’obiettivo del gioco è eliminare tutte le palle – formando gruppi di almeno tre dello stesso colore: anche Zuma è un match-three game – prima che esse arrivino alla fine del circuito, dove vengono inghiottite da un teschio. Per riuscirci, ci serviremo di un simulacro a forma di rana, posto in una zona centrale dello schermo, che utilizzeremo per sparare le sfere. Ovviamente, esistono le solite feature del caso: è possibile switchare la propria biglia con quella successiva (che appare sul dorso della rana) e sono presenti vari potenziamenti, come quello che “riavvolge” il “serpentone”, la bomba o il rallentatore.

Giocare è semplice, nel senso che il set di regole e le azioni possibili sono talmente poche da rendere il titolo appetibile anche per chi non abbia mai toccato un controller in vita sua. Ciò non significa, però, che Zuma sia un gioco da ragazzi: PopCap Games ha infatti approntato quattro diversi livelli di difficoltà – chiamati Coniglio, Aquila, Giaguaro e Figlio del Sole – quindi ce n’è davvero per tutti, dal principiante all’Eletto (perché per finire la modalità Figlio del Sole ci vogliono davvero capacità sovrannaturali, N.d.R.).

Zuma

La principale modalità di gioco è l’Avventura, che vi vede impegnati in un numero davvero incredibile di schemi di difficoltà crescente, anche se ovviamente molti di essi sono ripetuti, dal momento che i percorsi sono ventidue in tutto. Solo i più bravi e i più caparbi riusciranno a proseguire oltre il nono stage e questo varrà loro un paio di Obiettivi/Trofei d’Argento in più. Il bottino messo in palio da Zuma in realtà non è dei più ghiotti: solo dieci Trofei, di cui tre Bronzi, sei Argenti e un Oro; alcuni di essi sono davvero difficili da ottenere (si pensi al livello da finire in soli otto secondi), quindi il Cacciatore di Trofei troverà pane per i suoi denti e, soprattutto, spenderà un buon quantitativo di ore per adempiere al suo compito.

I meno perseveranti possono comunque avvalersi della modalità Guanto, in cui è possibile affrontare singolarmente i vari schemi, facendo pratica o cimentandosi nella prova di sopravvivenza. Chiaramente, si tratta di un ottimo modo per migliorare le proprie abilità (è infatti previsto un aumento della difficoltà, con molteplici gradi per ognuno dei quattro livelli che abbiamo citato) e la conoscenza dei percorsi, che è molto importante, checché si possa pensare.

Zuma

A partire dal 2003 Zuma è uscito su una moltitudine di piattaforme. Attualmente, perlopiù vi capiterà di giocare alla versione migliorata, Zuma Deluxe, disponibile a partire dal 2006 su PC e successivamente anche sugli store digitali di Sony e Microsoft. Vi consigliamo di puntare sulla versione PC, in quanto il gamepad non è la tipologia di controller più adatta al gioco. Se vi appassionerà, potrete puntare sul seguito, Zuma’s Revenge!, più ricco ma meno fresco del capostipite della serie.

Zuma


Zuma è divenuto quasi un classico nel suo genere. Il motivo è semplice: ha il tipico magnetismo che ci si aspetta da un puzzle game fatto bene. Per completarlo, però, dovrete sudare le proverbiali sette camicie: gli ultimi stage dell’Avventura sono per veri esperti. È un prodotto casual, per cui è adatto un po’ a tutti, grazie ai diversi livelli di difficoltà, che possono trasformare il gioco da una passeggiata di salute ad un inferno.

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