Batman: Arkham Origins Blackgate – Batman Arkham Origins: Blackgate

Ormai lo sappiamo bene, la serie Batman Arkham rappresenta un successo di prima categoria nell’ambito dei giochi ispirati agli eroi dei fumetti americani ed era lecito aspettarsi dei titoli che andassero a espandere il franchise con dei nuovi titoli come quello di cui andremo ad analizzare adesso, ovvero Batman Arkham Origins Blackgate. Il capitolo è sviluppato per le portatili PS Vita e 3DS da Armature Studio (sviluppatori noti per le conversioni PS Vita di Metal Gear Solid HD Collection e Injustice: Gods Among Us).

Il seguito delle origini

Come si può intuire dal titolo, Blackgate è legato in maniera molto forte al capitolo Origins uscito in contemporanea sulle piattaforme casalinghe ponendosi come sequel di quest’ultimo. Ambientato 3 mesi dopo gli eventi di Arkham Origins, Blackgate vede per l’appunto Batman ritornare nelle celebre prigione di Gotham dove, a causa di una misteriosa esplosione, i detenuti circolano liberi per le varie strutture sotto il comando di Pinguino, Black Mask e Joker i quali ciascuno hanno preso possesso di una precisa area di Blackgate.

Il nostro eroe mascherato, grazie all’aiuto di Catwoman, dovrà quindi esplorare l’intera fortezza al fine di catturare tutti i principali detenuti e scoprire il mistero che si cela dietro l’incidente che ha causato la loro fuga.
Nonostante le potenzialità della trama grazie ai vecchi e nuovi incontri di alcuni nemici storici dell’uomo pipistrello, Blackgate non riesce ad essere vincente sul lato narrativo, il quale si rivelerà una mera scusa per far correre Batman da una parte all’altra delle temibile prigione di Gotham. Anche il finale lascia l’amaro in bocca, in cui non è chiaro su dove voglia andare a parare e su cosa si sia voluto raccontare con questo sequel.


Batroid

La peculiarità di questo nuovo capitolo su Batman Arkham Origins risiede sicuramente nel gameplay, il quale propone una struttura a metà tra il 2D e 3D (definito simpaticamente 2.5D) che prende grande ispirazione dalla celebre saga di Metroid.

Batman partirà all’inizio con il semplice rampino e man mano che avanzerà nell’esplorazione di Blackgate acquisirà nuovi gadget che gli daranno accesso a nuove aree che gli permetteranno di proseguire nella trama e di ottenere diversi potenziamenti come la forza, la difesa e alcune tute extra (alcune con caratteristiche peculiari che lo potenzieranno ulteriormente).

Lungo il corso della sua avventura, ovviamente, dovrà vedersela con svariati detenuti e per farli fuori dovrà sfruttare le sue abilità fisiche. Nonostante avvenga su un piano a due dimensioni, le meccaniche del combattimento ricalcano in perfetto stile quanto visto nei capitoli originali della serie, ovvero tramite una serie di colpi alternati da contrattacchi veloci (richiamati dalle classiche icone sopra la testa dei nemici) e utilizzo di gadget come il batarang e affini. Stranamente qui tutto è stato semplificato, se non addirittura banalizzato, rendendo i combattimenti un continuo alternarsi di pugni e contrattacchi con nemici che cadono giù piuttosto velocemente. Se ciò non bastasse il conteggio delle combo è fine a se stesso visto che non ci sono trigger da attivare dopo un tot di colpi consecutivi raggiunti, né si ottiene esperienza a seconda della qualità dei nostri scontri.

In alcuni frangenti si potrà operare anche in modalità stealth, andando di soppiatto dietro ai nemici per stordirli in maniera silenziosa o appostati dall’alto come nelle vecchie incontri “predatore”, la cui difficoltà anche qui è stata appiattita a livelli estremamente bassi vista la totale assenza di una intelligenza artificiale capace di accorgersi dei nemici stesi.
Doverosa menzione, infine, alla modalità detective, qui utilizzata attraverso il touch pad delle due console portatili e qui limitata alla semplice analisi di elementi dell’ambiente interagibili da mettere in risalto o per scoprire eventuali segreti e collezionabili.


Stile fumettoso

Tecnicamente il gioco si presenta in maniera piuttosto diversa rispetto agli episodi principali della saga, questo non solo per l’impostazione 2D “Metroidiana”, ma anche per via dell’utilizzo di un cell shading che rende il tutto molto più fumettoso. E parlando di fumettoso, doveroso menzionare il fatto che tutte le cutscenes del gioco saranno proposte come una sorta di graphic novel dinamica, accompagnata da musiche e dialoghi interamente doppiati. Tra l’altro il doppiaggio è esclusivamente in inglese purtroppo, una scelta piuttosto infelice considerando l’ottima qualità a cui ci eravamo abituati grazie ai capitoli principali.


Just for fan

In definitiva, dunque, questo Batman Arkham Origins Blackgate non ci ha convinti pienamente, per quanto effettivamente nelle sua decina di orette impiegate per finirlo abbia a suo modo intrattenuto. L’impostazione Metroid non ci è affatto dispiaciuta, ma è accompagnato da un livello di sfida e da una varietà di situazioni e ambientazioni fin troppo scadente. Se a questo aggiungiamo, infine, una trama che non aggiunge niente a quella di Origins, nonostante Blackgate ne rappresenti il sequel, possiamo consigliare il titolo solo ai veri fanatici della saga Arkham.

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