BigFest

I gestionali sono un genere che su console, per ovvi motivi, non hanno praticamente mai spopolato nel corso degli anni. Questo perché il sistema di controllo su Pc naturalmente facilita l’approccio nella gestione delle varie unità o nella navigazione dei vari menù che appaiono a schermo in questo tipo di titoli. Va da sé che una console portatile si presti ancora meno alla frenesia di questo genere di giochi.

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Gli sviluppatori di On The Metal però sembrano pensarla diversamente però e infatti hanno deciso di esplorare un settore ancora mai rappresentato finora in un videogioco ossia l’organizzazione di grandi concerti ed eventi. Cosa ancora più sorprendente è il fatto che hanno deciso di farlo su Playstation Vita. Scopriamo assieme il risultato di tale esperimento.

Party Planning

L’idea di base di questo titolo è realmente piuttosto semplice e ricalca in qualche modo le dinamiche che oramai siamo abituati a testare ogni giorno in quei titoli mordi e fuggi free to play per smartphone.
In soldoni, il gioco è un simulatore di party o meglio dire di concerti e festival musicali con tanto di palchi giganteschi e pubblico che si accalca alla Woodstock. Avremo noi videogiocatori il compito di rendere tutto questo possibile stipulando i contratti per i maggiori artisti del momento per creare la maggiore affluenza di pubblico possibile ma sempre tenendo in considerazione gli aspetti organizzativi più semplici dalle toilette agli stand.

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La scaletta, come già detto, è parecchio importante e quindi dovremo dosare sapientemente grandi nomi con band indie per creare la giusta attesa nel pubblico senza mai annoiarli. Le grandi star però comportano un budget parecchio elevato e magari infatti con tre o quattro gruppi indie molto più economici potremo ottenere lo stesso risultato a livello di intrattenimento. I problemi però inizieranno ad arrivare quando le star, tra le persone più viziate al mondo, cominceranno a fare i capricci e quindi non accetteranno mai di fare da spalla a un’altra band, oppure non vorranno mai dividere il backstage con i rivali di sempre. Per questo motivo inizieranno ad avanzare richieste assurde e starà a voi decidere se soddisfarle o meno. Sappiate comunque che una star contenta salirà sul palco molto più galvanizzata e quindi regalerà uno show realmente indimenticabile. Al contrario, un gruppo scontento potrà arrivare in ritardo oppure lasciare un buco nella vostra scaletta non presentandosi proprio.

Vero e proprio manageriale

A descriverlo così sembra quasi che il gioco sia sempliciotto e banale, ma non è affatto così. Dovremo infatti soddisfare anche le esigenze del pubblico, controllando le statistiche e quindi potenziare alcuni servizi in favore di altri. Nei primi show, ad esempio, con poche decine di persone per il nostro festival di provincia basteranno pochi bagni chimici, ma cosa succederà quando saremo a capo di festival con centinaia di migliaia di persone per affluenza?

A complicare tutto questo dovremo considerare anche elementi imprevedibili come le condizioni atmosferiche che varieranno dai temporali a giornate con un caldo infernale così come l’orario dei vari show. In base infatti a tali variabili dovremo decidere una differente disposizione delle bancarelle oppure merci differenti da proporre ai visitatori del festival invece di altre. Le lamentele in questo senso dovranno essere tenute in considerazione, pena l’abbandono dei visitatori dai vari concerti.

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Come accade poi nei vari F2P anche in BigFest avremo il famigerato sviluppo progressivo degli oggetti in game, anche se non dovremo attendere a lungo come in questo tipo di giochi bensì mandare un roadie a sistemare in fretta le cose. In questo caso parliamo soprattutto della struttura centrale del palco che in base alla crescita del vostro festival dovrà sempre crescere e quindi essere adeguato.

Dal punto di vista tecnico il titolo certo non impressiona anche perchè da questo tipo di titoli non è quello il focus, ma bensì una giocabilità fruibile e immediata. I visitatori al festival avranno l’aspetto di dummies di legno proprio per sottolineare l’accessorietà dell’aspetto grafico. Per quanto concerne i controlli invece si poteva trovare una migliore sinergia tra touchscreen e levette analogiche anche se è un problema che una volta passata qualche ora non si noterà più molto. Il comparto sonoro infine è di assoluto livello dato che sono presenti numerosissimi pezzi indie veramente coinvolgenti.

[signoff icon=”quote-circled”]BigFest è un titolo tanto godibile quanto sconosciuto che potrebbe divertire a dovere se preso con il giusto spirito. Il prezzo budget sotto i dieci euro poi lo rendono veramente accessibile a tutti e un passatempo tanto ben congegnato quanto originale.[/signoff]

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