BombShell

Originariamente, Shelly Harrison, la protagonista di BombShell, sviluppato tramite Unreal Engine 3 dai danesi Interceptor Entertainment, doveva essere una comprimaria del Duca ma, a seguito della rottura tra 3D Realms e Gearbox Software per un contenzioso legato a un nuovo titolo con Duke Nukem protagonista, è stata promossa a protagonista. Disponibile su Steam a partire dal 29 Gennaio questo sparatutto action in visuale isometrica con venature rpg arriverà anche su PlayStation 4 e Xbox One. Siamo di fronte all’erede femminile del Duca? In un certo senso, nel bene e nel male.

Minaccia aliena, presidente rapito..deja vu?

Shelly “BombShell” Harrison, quella che gli americani definirebbero una “badass“, ha affrontato un duro colpo nel fattaccio noto come “The Washington Incident” nel quale ha perso un braccio, la propria squadra e a quanto pare la fiducia verso lo scienziato Jadus Heskel, rivelatosi un folle. Dunque ricapitolando abbiamo una militare incazzata e dal braccio bionico, un arcinemico rappresentato da uno scienziato folle e, naturalmente, un’invasione aliena. Poteva mancare un rapimento? Assolutamente no. La razza aliena guidata da Heskel, i Kyrr, oltre a portare distruzione sul nostro pianeta ha rapito la presidente degli Stati Uniti (una donna tutto d’un pezzo priva di un occhio e dalla benda di bigbossiana memoria), per portarla sul proprio pianeta. L’unica motivazione apparente per questo rapimento sembra essere il tentativo di Heskel, ormai totalmente mutato, di attirare BombShell per eliminarla una volta per tutte. A questo punto, richiamati all’azione dalla GDF (tranquilli, non è la guardia di finanza ma la Global Defence Forces), ci recheremo alla Casa Bianca, sotto attacco alieno, col nostro fuoristrada molto militare che, purtroppo, verrà fatto saltare in aria pochi secondi dopo il nostro arrivo. A questo punto, più incazzati che mai, avremo tre obiettivi principali: salvare il presidente, eliminare la minaccia aliena e, possibilmente, vendicarci di Heskel.

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La White House sotto un clamoroso attacco alieno che Indipendence Day se lo sogna.
Facciamo volare del piombo

BombShell si tratta principalmente di uno sparatutto in visuale isometrica dalla spiccata vena action e da una più tenue componente rpg. Il tentativo sulla carta è interessante ma si rivela abbastanza canonico e poco elaborato per alcuni limiti piuttosto evidenti. La componente rpg equivale all’aumento del nostro livello e all’utilizzo dei punti abilità da spendere per aumentare salute, armatura, energia o una delle skill della protagonista. Avremo, poi, a disposizione una valuta rilasciata da mostri e recuperabile tramite quest, sotto-quest e rottura di vasi o affini che ci permetterà di effettuare degli upgrade nel nostro arsenale. Tramite i crediti potremo, inoltre, acquistare proiettili, medikit e altri items che, comunque, saranno recuperabili durante l’esplorazione tramite casse di rifornimenti lasciate dalla GDF. Fine della componente rpg. Naturalmente non ci si poteva aspettare un elaborato sistema di skill o progressione del personaggio tipico degli hack’n’slash, genere a cui il titolo 3D Realms non deve molto, visto che BombShell ammicca più a shooter tradizionali. A parte l’interfaccia volutamente retrò del nostro computer personale, non abbiamo trovato troppo interesse nello sviscerare le possibili evoluzioni di armi e personaggio in quanto sarà sufficiente effettuare upgrade indiscriminati per ottenere risultati, anche se non immediati. Per quanto riguarda la componente esplorativa ci troveremo di fronte a mappe più o meno vaste da esplorare per raggiungere obiettivi primari e secondari, che aumentano leggermente la non alta longevità del titolo. Anche in questo caso il lavoro svolto dai ragazzi di Interceptor Entrtainment poteva essere più elaborato vista la presenza di quest molto simili tra loro che ben presto faranno passare la voglia di esplorare attentamente le mappe, scarsamente varie se non nell’ultima parte di gioco.

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Il Dottor Heskel ama comparire di fronte a BombShell per minacciarla, anche se poi scappa a gambe levate.. o meglio fluttua via.

Per fortuna, a salvare BombShell, ci pensa la componente sparatutto che offrirà ai giocatori un serio intrattenimento grazie a esplosioni, esecuzioni e battutacce esclamate dalla protagonista in aggiunta a tutta una serie di citazioni spiccatamente heavy metal (ion maiden vi fa venire in mente qualcosa?). Il nostro arsenale sarà composto da 9 armi, di cui una recuperabile tramite quest opzionale nelle fasi finali del gioco e che, a causa di un bug, non mi è stato possibile provare. Certamente una varietà maggiore di nemici, che si rivelano inoltre scarsamente intelligenti (aspetto quasi certamente voluto), in aggiunta alla presenza di numerosi bug, possono infastidire non poco ma, fortunatamente, sembra che in questi i ragazzi di Interceptor stiano lavorando per sistemare tutti i possibili problemi riscontrabili, come conferma una prima sostanziosa patch rilasciata pochi giorni dopo il lancio e con diversi hotfix. Le boss fight, sia per bug o sia per difficoltà, rappresenteranno delle sfide impegnative per tutti e daranno piena soddisfazione una volta abbattuta la mostruosità di turno, quasi sempre di grandi dimensioni.

A livello grafico il lavoro svolto da Interceptor Entertainment per BombShell è soddisfacente, mostrando un buon uso dell’Unreal Engine 3, e qui la menzione d’onore va fatta per il character desing della protagonista e dei boss che risultano molto curati. A livello sonoro siamo nella norma con una colonna sonora heavy metal dai pesanti riff di chitarra elettrica molto azzeccata che non può non far pensare a Duke Nukem così come le battute, molto femminili, che usciranno dalle labbra di Shelly. Vista l’assenza di una componente multigiocatore non possiamo che ritenere la longevità scarsa, le circa 15 ore di gioco sono troppo poche per un action rpg e nell’insieme non ci sarà un reale incentivo a rigiocare BombShell a un livello di difficoltà diverso da quello della prima partita. L’unico motivo per cimentarsi di nuovo nelle vicende di Shelly sarà sbloccare i classici achievements che, all’uscita del gioco sono risultati, tra l’altro, abbastanza buggati.

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Il mastodontico Abomination è la prima boss fight, sono le parti migliori di BombShell e le più curate.
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