Call of Duty 3 – Recensione Call of Duty 3

L’Inferno della Seconda Guerra mondiale

La serie di Call of Duty si è sempre distinta nel panorama videoludico per l’alta fedeltà nel riproporre le ambientazioni e le battaglie delle Seconda Guerra Mondiale. All’inizio, prima ancora che uscisse il primo capitolo, il panorama di FPS (First Persona Shooter, nomenclatura anglosassone di Sparatutto in prima persona) che offrivano le console era davvero esiguo; infatti il mercato videoludico di questo genere era prevalentemente esclusiva dei possessori di PC, sia perché godevano di titoli del calibro di Quake, Half-Life e Unreal Tournament, sia perché era prassi considerare questo tipo di giochi adatti ad essere giocati solo tramite mouse e tastiera. Quando uscì, Call of Duty riscosse un immediato successo, poiché era un concentrato di innovazione e divertimento allo stesso tempo. Innanzitutto l’ambientazione: se a prima vista si poteva storcere il naso poiché le ambientazioni storiche implicavano un qualcosa di “noioso” e mancanze quali le armi futuristiche iperdistruttive, i giocatori dovettero ben presto ricredersi:il gioco riusciva pienamente a coinvolgere e a immergere il giocatore in quelle atmosfere passate per rivivere in prima persona quegli avvenimenti storici; il tutto senza sforzo poiché il gioco fin dal primo minuto ti faceva sentire parte di un qualcosa più grande di te e al quale tu dovevi essere fedele e servirlo in maniera egregia, aggettivi che ben si adattano ad un soldato semplice che fa parte di un esercito. Ma le cose belle non si riducevano a questo: in altri giochi simili, spesso e volentieri si impersonava il solito personaggio in mezzo ai cattivi che doveva uccidere quanti più nemici possibili diventando, con l’avanzare del gioco, una vera e propria macchina da guerra sempre più efficiente. In CoD non accadeva niente del genere: le missioni proposte erano perfettamente in linea con gli obiettivi militari di allora e infatti si partecipava anche a delle missioni “storiche” (ossia che sono state fondamentali per porre fine al tragico conflitto mondiale) ma nulla di irreale. E nel contempo si manteneva una contesto reale poiché gli incarichi assegnati erano vari ma allo stesso tempo per nulla scontati in termini di difficoltà: si partiva dalla classica presa di un avamposto nemico alle ben più difficili missioni di sabotaggio delle strutture nemiche, il tutto condito con scene di intramezzo a bordo di veicoli e da filmati reali di quei tristi giorni. Da quel capitolo in poi anche il genere FPS non era più di “nicchia” ma anche i giocatori novizi di quel genere potevano godere di un gioco coinvolgente ed immediato. Call of Duty 3 riesce, come del resto ci si aspettava, ad alzare il livello qualitativo di tutto ciò. Resta per inciso il fatto che non è assolutamente necessario aver giocato a nessuno degli episodi precedenti per godere appieno del gioco in questione. Il terzo capitolo di questa fortunata serie, dopo aver riscosso un discreto successo sulla X-Box 360, sbarca anche sulla nuova console di casa Sony; il gioco in sé continua ad essere piacevole e permette alla Playstation 3 di mostrare al pubblico le potenzialità tecniche che offre e di cui i giochi possono usufruire.
Parliamo innanzitutto delle due maggiori distinzioni della versione PS3 da quella per X-Box 360 ossia la grafica e l’implementazione del motion sensing del SixAxis. Chi pensa che il passaggio sulla nuova console di casa sony abbia portato grandi benefici a livello visivo, rimarrà sorpreso, ma non in positivo purtroppo, infatti le differenze grafiche sono quasi allo stesso livello, anche se ciò non dovrebbe sorprendere più di tanto visto che la PS3 è uscita da non molto tempo; ciò si traduce nel fatto che gli sviluppatori devono ancora imparare a sfruttarla appieno, quindi non è un difetto imputabile direttamente al gioco. Della seconda caratteristica parleremo più “dettagliatamente” avanti, ma anticipo già da ora che nonostante sia una gradita aggiunta, non è stata sfruttata appieno. A parte queste due considerazioni, Call of Duty 3 mantiene quei tanti pregi che hanno la serie famosa tra i videogiocatori amanti degli FPS, grazie all’immediatezza del gioco e dalle ambientazioni tutt’altro che banali e/o noiose.

Edifici distrutti, campi di combattimento e nemici ovunque…non è un film di guerra ma Call of Duty 3!

Come già detto prima, le differenze grafiche tra la versione PS3 e quella per X-Box 360 sono minime: la qualità è in entrambi i casi davvero alta, ma dalla versione PS3 ci sia aspettava qualcosa in più visto le potenzialità tecniche superiori di quest’ultima (almeno sulla carta). Però c’è sempre da considerare il rovescio della medaglia, ossia nonostante la X-Box 360 oramai sia sfruttata in modo ottimo dagli sviluppatori, per la PS3 è ancora prematuro parlare in tali termini; quindi bisogna comunque essere soddisfatti poiché il livello del comparto grafico si attesta su quello di una console già esplorata a dovere nonostante la PS3 sia ancora “acerba”.
Nonostante tutto, la grafica ha subito comunque un enorme miglioramento rispetto a qualsiasi cosa che si è vista sulle console di vecchia generazione. Non sarà raro rimanere stupefatti davanti anche alle cose più semplici come armi, edifici, case, veicoli, soldati, alberi e a tutto quello che il gioco mostra. Ogni cosa è resa con un’alta cura per i dettagli, lasciando il giocatore a bocca aperta in più di un’occasione. Il gioco mostrerà con alta cura anche le principali cose che lo hanno reso celebre negli anni addietro ossia le magnifiche ambientazioni storiche, che oltre ad essere riprodotte nei minimi dettagli, saranno anche piene zeppe di nemici pronti a farvi la pelle se allenterete la tensione e/o perderete la concentrazione per ammirare l’ambiente circostante. Il tutto condito da alti effetti grafici quali le esplosioni di bombe, il fumo che conseguentemente si spargerà intorno al luogo dell’esplosione e tante altre cose di questo genere. In generale si può affermare quindi che il gioco rispetta (anche se non al massimo) le potenzialità del sistema: le texture sono tutte ben fatte, nitide e piacevoli da osservare e anche le scene di intramezzo nel gioco sono ben animate in modo fantastico e servono a immergersi ancora meglio nell’atmosfera del gioco. Un’altra nota di apprezzamento è da ricercarsi nella stessa versione PAL del gioco: essa infatti non risente di vari cali di frame che si sono riscontrati nella versione americana, che ha causato non pochi disagi per i giocatori.

Tra esplosioni di bombe e sibili di proiettili, fino al doppiaggio in lingua originale dei soldati

Un altro pregio della serie Call of Duty è il reparto sonoro: già nei capitoli passati i vari rumori di spari di proiettili, bombe, avanzamento dei veicoli e il doppiaggio dei soldati, contribuivano ad esaltare il gioco in maniera piacevole, oltre a far sentire il giocatore come se fosse davvero in mezzo al campo di battaglia. Il comparto sonoro di questo gioco è forse uno dei migliori del suo genere. Dotati di un buon impianto sorround e non mancherai di girare la testa da ogni dove convinto di aver sentito qualcuno avvicinarsi oppure un sibilo di proiettile provenire da chissà dove. Immagina a quel punto come potresti sentirti se esplode una granata affianco al tuo personaggio: nel gioco probabilmente farai game over, idem dicasi i tuoi timpani. Infatti le esplosioni sono riprodotte in maniera ottimale, trasmettendo quel senso di potenza che si prova nel sentirle. Stessa cosa dicasi per il rumore delle varie armi di cui entrerete in possesso nel gioco, ognuna di esse avrà un rumore che ben le contraddistingue: se con la semplice pistola non puoi che aspettarti il classico “Pam! Pam!”, con un fucile pesante non potrai che notare la possenza del rumore di fuoco. Anche i vari veicoli, benché non ci si aspetti che siano curati alla stessa maniera di armi e personaggi, sono riprodotti in modo realistico. Inoltre, anche se il gioco è uno FPS, la colonna sonora è comunque di pregevole fattura e sempre adatta alle situazioni in cui verrai a trovarti. Ma la vera forza del comparto sonoro risiede nel doppiaggio dei soldati: sentirai i tuoi commilitoni urlarti dietro per chiederti del fuoco di copertura o per darti utili informazioni sul da farsi oppure ascolterai i vari insulti diretti a te da parte dei nazisti! Semplicemente stupendo! Il sonoro contribuirà certamente a calarti meglio nella battaglia.

Le “novità” della seconda guerra mondiale

Call of Duty 3 è “semplicemente” un FPS ambientato nella seconda guerra mondiale. Per cui, in termini di storia, non ci si dovrebbe aspettare più di tanto visto che il gioco altro non fa che raccontare tale evento in maniera realistica. Tale storia si articola durante i 14 capitoli che costituiscono la modalità single player del gioco. Ogni capitolo è relativamente breve e ciò si trasmetterà a tutta la modalità in singolo in generale. La storia è incentrata sulla campagna in Normandia, durante la quale, ad ogni livello, si farà un turn-over nel controllare uno tra i quattro gruppi di forze militari che costituiscono l’esercito dell’alleanza. Infatti si controlleranno le forze americane, britanniche, canadesi e polacche, ognuna delle quali, così come è avvenuto nei precedenti capitoli, cercherà di archiviare i rispettivi obiettivi militari sul campo di battaglia. Le storie di questi quattro gruppi avrà come collante l’obiettivo comune di sconfiggere le forze dell’asse ossia la Germania Nazista, in modo tale da liberare Parigi in primis e il resto dell’Europa come conseguenza. Purtroppo, non si può fare a meno di notare come la modalità single player sia stata in un certo senso “accorciata”: la trama in sé è affascinante e non mancherà di coinvolgere pienamente il giocatore, purtroppo tutto ciò è breve (ma intenso). Se avessero sviluppato in maniera ancora più approfondita la storia, la quale rimane comunque di per sé molto valida, il gioco ne avrebbe beneficiato ulteriormente.

Modalità Single e Multiplayer: Il diavolo e l’acqua santa

Il gioco in generale consiste nel farsi strada attraverso i campi di battaglia e portando a termine vari obiettivi nel frattempo. Certe missioni infatti richiederanno di uccidere tutti i nemici, altre di distruggere delle importanti installazioni nemiche e cosi via. Non c’è nessuna barra di energia e nel malaugurato caso tu perda, nella schermata di gameover potrai leggere una citazione riguardante la guerra di un famoso personaggio del passato. A livello generale potrebbe sembrare tutto banale ma non è così: come nella migliore tradizione dei FPS, la modalità single player ti istruirà al principio del gioco tramite un semplice ed intuitivo tutorial che cercherà di farti apprendere in maniera semplice ed intuitiva i comandi del gioco per farti andare subito in combattimento. Come uno si potrebbe immaginare, in guerra, il campo di battaglia è ovunque pieno di soldati alleati (pochi) e nemici (molti), e CoD3 non smentisce certo tale attesa. Infatti una delle cose più pregevoli di questo gioco è il “caos” che deriva dal sentirsi immersi in un campo di battaglia in piena guerra. Con decine di pistole e fucili che sparano proiettili ovunque e le innumerevoli esplosioni causate dallo scoppio di granate, ci si sentirà certamente come un povero soldato nel mezzo della battaglia che cerca di sopravvivere e allo stesso tempo di fare il suo dovere. Ciò si traduce non solo in un’immersione totale nel gioco ma anche in una sfida di alto livello: infatti se non capirai le informazioni e gli oridini che saranno impartiti al tuo alter-ego virtuale, difficilmente capirai il da farsi. Non solo, dovrai anche combattere spalla a spalla con le truppe a te alleate e l’esperienza che ne deriva è davvero soddisfacente, visto che il gioco incita ad eseguire combattimenti e movimenti tattici in maniera così realistica che non mancherà di appassionarvi. Insomma non sarai più il solito terminator, uccidendo nemici a destra e a manca con le sole tue forze e tramite armi iper-tecnologiche, ma sarai a tutti gli effetti un soldato che per sopravvivere dovrà fare affidamento sul lavoro di gruppo. A chi già ha fatto il callo a questo tipo di giochi, non credo sfuggirà il fatto che si potrebbe avvertire la sensazione di eseguire sempre le solite cose lungo tutto lo svolgersi del gioco; ciò è ben compensato tuttavia dal fatto che come già detto in precedenza, vi ritroverete a vestire i panni di ben quattro forze militari e ciò ti consentirà di entrare in possesso di diverse armi, veicoli ed opzioni occasionali (ad esempio scegliere la strada da prendere ad un incrocio). Inoltre le situazioni di gioco sono così varie tra di loro che spesso non ci si accorgerà, tra una battaglia e l’altra, di fare sempre le stesse cose poiché il livello di coinvolgimento raggiunge livelli astronomici in certi casi. D’altronde tu sarai in guerra e il tempo per pensare a questo genere di cose non lo avrai, dovrai concentrarti esclusivamente nel portare a termine i compiti che vi saranno affidati e soprattutto di salvare la pelle. Ma come già detto, questa esperienza fantastica durerà ben poco, forse perché consci che essendo bella ne avresti voluto ancora di più, fatto sta che sembra che la modalità singola duri poco e che potesse offrire molto di più. Se si pensa che ciò è dovuto al fatto che i programmatori hanno preferito rendere perfetto il gameplay in sé si sbaglia. Iniziamo a parlare del famoso SixAxis: esso grazie alle sue capacità motion-sensing, richiederà di essere agitato in maniera furiosa in talune situazioni del gioco, poche e circoscritte tra l’altro, ad esempio per liberarsi di un nemico che si è scagliato contro di noi. E’ un’aggiunta gradita? Si. E’ inutile? Anche. A livello di gameplay forse non è nulla di rivoluzionario, però di certo non rende meno piacevole l’esperienza di gioco. Un’altra pecca del gioco è IA dei nemici: potrebbe benissimo capitare che in certe occasioni entri in una stanza, ti guardate attorno per un bel po’ per poi scoprire che c’era un soldato nemico con l’arma puntata alla vostra tempia e senza che vi abbia ucciso però. Non capita molto spesso, però succede. Oppure potrebbe succedere di essere bersagliati da mitragliatrici automatiche senza nemmeno riuscire a capire da dove provengano i colpi o, cosa ancora più fastidiosa, come hanno fatto a scoprirvi. Poi vi sono le parti in cui dovrete controllare i veicoli: certi veicoli come le jeep sono facili da guidare e anche divertenti, però quando sarete ai comandi di un carro armato non potrete fare a meno di sentirvi totalmente indifesi dentro di essi visto e considerato che è molto facile morire in quelle occasioni; ciò risulterà a volte in una sensazione di frustrazione. A seconda dei punti di vista quindi, la breve durata della modalità story mode potrebbe essere una manna/dannazione, a seconda se porrai più enfasi alle parti del gioco in cui ti sentirai pienamente coinvolto (molto spesso) oppure se darai maggiore importanza alle parti in cui il gioco risulterà “inspiegabilmente” frustrante tutto d’un colpo (alcune volte).

Oltre a questa modalità, il gioco offre la modalità multiplayer on-line che è qualcosa di veramente divertente a prescindere da alcuni fattori. Tali fattori possono essere individuati nel fatto che comunque non dovrai fare altro che connetterti, cercare un match e poi combattere contro gli altri giocatori. Comunque il divertimento che ne deriva è assolutamente fantastico, il combattere contro giocatori umani porta il livello di coinvolgimento ad alti livelli. Oltre a classiche modalità come il Deathmatch, Team Deathmatch, Capture the Flag, c’è anche la pregevole opzione di potersi avvantaggiare della presenza di vari veicoli e di ben nove mappe di gioco (molto vaste tra l’altro). Ogni tipo di personaggio scelto poi avrà la sua importanza all’interno del gioco, visto che giocare alla “Rambo” non ti porterà da nessuna parte; anzi dovrai cercare di sfruttare il più possibile figure quali il medico, che può resuscitare i soldati alleati ma che nel combattimento risulta alquanto penalizzato. Insomma, la modalità multiplayer, a parte i normali difetti che si possono riscontrare, offre davvero un divertimento assoluto e non vi annoierete quasi mai.

In sintesi

Call of Duty 3 è sicuramente un ottimo gioco, forse uno dei migliori tra quelli attualmente disponibili per PS3. Nel genere di FPS, esso sicuramente merita un posto particolare. Esso non raggiungerà la perfezione è vero, però offre una grafica di pregevole fattura e un gameplay, che una volta chiuso gli occhi sulle pecche che ogni tanto appaiono, appassiona in maniera totale, immergendo pienamente il giocatore nelle atmosfere della seconda guerra mondiale, facendolo sentire parte stesso di quell’avvenimento. Il divertimento, anzi, l’intrattenimento offerto da questo gioco è di breve durata, ma è molto intenso, e una volta finita la modalità single player, ci si può gettare a capofitto in quella on-line per confrontarsi con altri giocatori umani per mettersi costantemente alla prova. Così come ci saranno giocatori che ti uccideranno ancor prima che tu possa toccare il grilletto, altresì capiterà spesso di farsi delle risate sotto i baffi per la fortuna di rigenerarsi alle spalle del nemico avversario e ucciderlo senza esitazione, lasciandolo così completamente stupefatto (meglio ancora quando ci sono più giocatori avversari, le carneficine e le risate che ne derivano sono davvero qualcosa di unico). Quindi le esperienze di gioco sono davvero molto varie e soddisfacenti. Un must per chi è appassionato del genere, un consigliato acquisto a chi cerca ore di puro divertimento e/o si avvicina per la prima volta ai FPS.

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