Castlevania: Order of Ecclesia – Recensione Castlevania: Order of Ecclesia

A caccia di vampiri

La saga di ammazza vampiri più famosa e longeva della storia dei videogiochi torna a fare la sua comparsa con un altro capitolo per Nintendo DS, questa volta però calzeremo i panni di un’ eroina che non appartiene alla storica famiglia Belmont, bensì un membro di una nuova organizzazione creata appositamente per contrastare il potere di Dracula, ordine battezzato col nome di “Ecclesia”.  Gli eventi narrati in questo titolo prendono cronologicamente posto direttamente dopo quelli avvenuti nel più famoso “Castlevania: Symphony of the Night” (apparso su Sony Playstation e Sega Saturn nel 1997),ovvero agli inizi del XIX secolo.

 

Nuova storia e nuova eroina

Dopo la caduta di Dracula nel 1797 per mano del suo stesso figlio Alucard, l’ultimo esponente della famiglia Belmont scomparve misteriosamente assieme alla leggendaria frusta alchemica nota come “Vampire Killer”. L’arma che più volte nel corso dei secoli ha debellato la minaccia del signore dei vampiri.
Non essendoci più nessuno a difendere il genere umano nelle terre della Transilvania, nacquero molti gruppi per contrastare la resurrezione del signore del male, ma nonostante il potere e le molteplici fatiche, nessuno tra loro ottenne i risultati sperati.

Però dopo vari tentativi e ricerche, Barlowe, il reggente dell’ordine di Ecclesia, fece una sensazionale scoperta: avvalendosi di oscuri simboli magici noti come “Glifi”, era possibile creare una formula in grado di distruggere il male una volta per tutte, questa combinazione prendeva il nome di “Dominus”; solo in pochi erano in grado di poter sostenere un potere simile; una fra tutti era Shanoa, una ragazza dalle incredibili capacità magiche, che le permettevano di utilizzare i Glifi con sorprendente naturalezza. Addestrata dall’ordine fin da tenera età, venne scelta per controllare “Dominus” e tentare di sconfiggere Dracula una volta per tutte.

 
A zonzo per la Transilvania

Dopo il successo di Castlevania: Symphony of the Night, tutti i successivi episodi della serie, cominciarono ad essere ambientati all’interno delle mura del castello di Dracula, il tutto condito da elementi Rpg, enigmi di vario tipo e una mappa bidimensionale in stile Metroid; cosa che ha dato al nuovo restyling della serie l’appellativo di “Metroid-Vania” da parte di alcuni fan d’oltreoceano.

Pare però che questa volta il team di Koji Igarashi e soci abbia voluto fare qualche passo indietro nel tempo, tentando di riportare all’interno della serie alcuni elementi accantonati nei precedenti titoli, principalmente per quanto riguarda l’aspetto esplorativo; il gioco infatti si svolge per lo più in ambienti aperti, disseminati per gran parte del territorio Transilvanico; un po’ come accadeva in “Castlevania II: Simon’s Quest” (uscito per NES negli anni 80) è presente perfino un villaggio in cui ci si potrà recare più volte nel corso del gioco, per ricevere informazioni e varie sub-quest da portare a termine, inoltre sarà possibile rivisitare tutte le aree a piacimento, per scovare segreti e percorsi alternativi.
Il sistema di combattimento è stato completamente stravolto; Shanoa potrà assorbire i Glifi che troverà nel corso dell’avventura, disseminati nei livelli e nei passaggi segreti, e alcuni perfino rubandoli ai nemici; una volta equipaggiati tramite l’inventario e associati ai tasti  X e Y, utilizzeremo i Glifi come delle vere e proprie armi e sarà anche possibile eseguire combo e colpi speciali di varia natura, premendo alternativamente i tasti.

Si potrà anche equipaggiare un terzo Glifo ed assegnarlo al tasto ad R, cosa che servirà ad aumentare le caratteristiche del nostro personaggio e talvolta dotarlo di poteri extra come incantesimi o addirittura un paio di ali.
Per il resto il gameplay non differisce troppo dai precedenti episodi visti su DS: l’esplorazione gioca sempre un ruolo fondamentale, e i combattimenti contro i boss di fine livello offrono sempre una buona sfida anche per i giocatori più esperti, forse però questa volta ci ritroviamo di fronte a un livello di difficoltà un po’ troppo elevato per i neofiti della saga, cosa che ne cagiona decisamente il primo approccio.

 
Sistema "Old Style"

Konami non si smentisce mai quando si parla degli episodi 2D di Castlevania, e anche questa volta è stato realizzato un prodotto di fattura eccellente sul piano tecnico, seppur non si parli di terza dimensione; sono stati utilizzati degli sprites animati perfino più dettagliati di quelli inseriti nei precedenti capitoli per DS, fattore che rende i movimenti di Shanoa (e di ogni creatura presente) molto naturali. Oltre ai personaggi, è stata prestata un’attenzione particolare per il dettaglio grafico degli ambienti: i poligoni sono ridotti al minimo, e per la creazione degli ambienti di gioco sono stati impiegati fino a 6 diversi livelli di parallasse, tutti molto colorati e vari.

Come di consueto poi, le musiche prodotte da Michiru Yamane rendono l’avventura un vero spettacolo per le orecchie; già nella presentazione del titolo verremo accompagnati da una melodia talmente evocativa che resterà marchiata a fuoco nella memoria di chiunque prenda per le mani questo titolo, inoltre, durante l’intero gioco potremo ascoltare dei motivi a dir poco orecchiabili, ed effetti sonori e vocali di grande impatto, specialmente quando sentiremo Shanoa invocare a squarciagola i suoi incantesimi più potenti.
Ovviamente però, non tutto è perfetto: l’interattività del gioco è praticamene assente, dato che lasceremo lo stilo del DS comodamente riposto nel suo slot per il 99% del gioco, e solo dopo aver sbloccato una particolare modalità aggiuntiva sarà possibile utilizzarlo per poche funzioni, quindi, se non fosse per alcune chicche e per il sistema di cambio oggetti utilizzabile col wireless del DS, per la maggior parte del tempo giocheremo alla “vecchia maniera”.

 

Conclusione

Castlevania: Order of Ecclesia è un titolo di ottima fattura che brilla in mezzo al parco titoli del Nintendo DS; sicuramente i fan lo adoreranno con tutto il cuore, prevalentemente per il fatto che apporta innovazioni senza denaturare la serie; tuttavia alcuni progressisti dei videogiochi e e i neofiti, potrebbero trovarlo un po’ troppo ostico o addirittura “retrò”.

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