Chaos Rings – Recensione Chaos Rings

Senza troppe pretese, Chaos Rings si mostra al pubblico il 20 Aprile 2010.
Square Enix nello sviluppo di app per iPhone aveva già dimostrato precedentemente una certa dimestichezza, con prodotti quali Song Summoner, il più strategico Hills and River Remain, senza tralasciare i remake per il gioiellino Apple dei primi due capitoli capostipiti della saga Final Fantasy.
Libero dal fardello della fantasia finale, Chaos Rings conquista in sordina quella fetta di utenti appassionati di giochi di ruolo che non si aspettavano un titolo simile per questa piattaforma, finora snobbata senza mezzi termini dalla maggior parte dei videogiocatori; per quanto il prezzo possa sembrare proibitivo per un prodotto simile, è lecito domandarsi se i 10,49€ a cui il gioco è attualmente in vendita siano un sacrificio attuabile per poter avere il nuovo gioco firmato Square Enix.

 

 

 

Le vicende di Chaos Rings si sviluppano all’interno della Ark Arena, che racchiude al suo interno svariati dungeons: i protagonisti non hanno la benché minima idea di come vi siano arrivati e del perché si trovino in quel luogo.
Ecco quindi che subentra The Agent, una sorta di direttore degli avvenimenti che hanno luogo nella Ark Arena: questi afferma che il campione della Ark Arena riceverà in dono l’eterna giovinezza, mentre la trasgressione di anche solo una delle regole da lui fissate condurrà alla morte.

Al giocatore verrà data la possibilità di scegliere i propri alter ego fra cinque coppie di personaggi, il cui legame sarà inizialmente ignoto: la scelta influenzerà tutta la trama ed è doveroso spezzare una lancia a favore della longevità, vista la possibilità di rigiocare il titolo per gustarsi il plot sotto prospettive diverse.
Allo stesso modo, se avete aspettative basse per ciò che concerne la caratterizzazione dei personaggi, sarete ben sorpresi dal trovare un background degno di nota per ognuno di essi, il tutto a favore di una trama tanto celata all’inizio quanto sapientemente svelata nel corso dell’avventura.

 

 

Passando al settore strettamente tecnico, il sistema di combattimento è regolato dai turni: per il giocatore ci saranno opzioni quali attaccare in solo, fuggire, oppure utilizzare un attacco combinato col proprio partner.
Chaos Rings non si discosta quindi dalle meccaniche di base già viste in molti JRPG delle passate generazioni: collezionare magie, chiamate Genes, richiederà la sconfitta di innumerevoli boss durante il gioco, implicando spesso anche diversi momenti da dedicare al grinding.
All’interno dei diversi dungeons si incontreranno nemici che garantiranno ai personaggi l’exp necessaria per lo sviluppo, oltre che a svariate ricompense: il titolo del gioco si riferisce proprio ai dungeons collegati con la Ark Arena, alla fine di ognuno dei quali sarà presente un boss.
Non mancherà nemmeno la consolidata possibilità di cambiare equipaggiamento ai propri personaggi per potenziarne le statistiche.
Sarà inoltre concessa al giocatore l’opzione di scegliere la difficoltà con cui vorrà provare il titolo; anche in questo caso non si sta parlando di nulla di innovativo: a seconda della scelta attuata ad inizio gioco si riceveranno oggetti più o meno importanti a seconda degli obiettivi raggiunti.

Da menzionare il buon lavoro svolto da Agematsu nel forgiare musiche particolarmente azzeccate, abbinate in maniera ottimale con i dungeon che visiteremo nel corso dell’avventura; eccellente è invece quello di Naora, che trova in Chaos Rings una delle sue migliori produzioni come character designer: già famoso al pubblico come art director in Final Fantasy VII e VIII, raggiunge l’eccellenza con un artwork di personaggi e nemici di pregevole fattura.
Proprio la grafica si dimostra probabilmente il punto di forza dell’intero gioco, toccando picchi che i possessori di un iPhone non si sarebbero aspettati di vedere, tanto che il termine di paragone a cui il titolo è stato affiancato sotto questo aspetto è niente meno che Final Fantasy VIII.

 

 

Chaos Rings per quanto ricalchi lo stile classico di un JRPG si dimostra un acquisto obbligato per ogni possessore di iPhone o iPod Touch amante del genere, per quanto il prezzo fino ad ora rimanga piuttosto elevato. Inoltre, il gioco interamente in lingua Inglese potrebbe costituire un ostacolo per alcuni, specie in quanto al momento non è prevista alcuna versione in Italiano.
Square Enix sfrutta al massimo le potenzialità di questa console, immergendosi di prepotenza in una delle categorie di videogiochi più redditizie attualmente in circolazione.

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