Child of Eden – Anteprima Child of Eden

Cresce sempre di più l’attenzione per Child of Eden, un titolo in arrivo per Xbox 360 e Play Station 3, ideato dalla mente geniale di Testuya Mizuguchi che ha dato origine a capolavori indimenticabili come REZ e Lumines. Ma tornando al primo titolo citato, è stato presentato durante l’E3 del 2010 da parte di Ubisoft, in cui è stato mostrato un trailer della durata di circa due minuti, e poi una fase di gameplay. In cinque minuti il gioco ha praticamente conquistato il pubblico per il suo stile inusuale e certamente non comune, lo stesso che ha fatto innamorare milioni di videogiocatori dieci anni fa con REZ.

 


 


Un mondo diverso

La storia di Child of Eden è ambientata per l’appunto su Eden, una sorta di internet versione avanzata. Improvvisamente esso viene attaccato da un terribile virus, il quale ha bloccato Luma, una programmazione artificiale. Tocca a voi dunque liberarla per poter sconfiggere definitivamente il nemico. Come potete vedere il succo è quello di un regno preso in assalto dal nemico di turno e il vostro compito è quello di riportare la pace salvando la principessa. Eppure CoE riesce già a dimostrarsi originale reinterpretando meravigliosamente una storia molto tradizionale.

Ma non è la trama il punto forte del titolo, bensì il gameplay. L’eroe siete voi, davanti allo schermo della vostra tivù, e con i gesti delle vostre mani dovrete sconfiggere il male. Avrete a vostra disposizione due tipi di attacchi: il Tracer e il Laser. Il primo è un colpo rapido ma dalla potenza limitata, il secondo, dopo un adeguato caricamento, darà origine a effetti devastanti. A seconda dei nemici che vi appariranno nel corso del livello, dovrete intercambiare gli attacchi per poter uscire vincitori dagli scontri. Capirete meglio a quale mossa ricorrere grazie ai diversi colori che caratterizzano i bersagli. Ovviamente dovrete prestare molte attenzione ai proiettili lanciati dai nemici. Potrete recuperare energia dai danni subiti grazie a delle sfere luminose azzurre, o potrete fare grossi danni nelle fasi più concitate grazie alle Smart Bombs, raccogliendo prima delle sfere rosa. Nonostante le numerose risorse, qualora veniste sconfitti sarete costretti a ricominciare il livello dall’inizio. Ad aumentare la longevità è la possibilità di sbloccare numerosi extra come difficoltà aggiuntive e modalità di gioco differenti. Si tratta di ottimi elementi visto che il gioco principale in realtà è di breve durata.

Mizuguchi ha dichiarato, durante le interviste, di aver puntato molto sull’uso del Play Station Move ed in particolar modo del Kinect, per catapultare il videogiocatore nel mondo fantastico e cibernetico di CoE, in modo da rendere l’idea che l’eroe è proprio il videogiocatore in carne ed ossa, senza nessun alter ego. A tal proposito l’avanzamento nei livelli è reso fluido, grazie alla precisa individuazione dei movimenti: proprio per questo non è difficile prendere confidenza con il sistema di gioco e ciò viene ancora più facile se avete già avuto modo di provare REZ.

Una magia di colori

Nonostante Eden sia un mondo artificiale, non aspettatevi infinite variazioni di grigio, anzi. L’elemento di Child of Eden che attira immediatamente  è il mix sfavillante di colori. Non esiste infatti uno sfondo ben definito durante i livelli, ciò che cattura sono le diverse tonalità di colori che si incontrano tra loro. Tutto è colmo di luce e cromatismo: dalle esplosioni ai colpi sparati, dai nemici ai punti salute, tutto. Ovviamente la scenografia, per quanto appariscente possa essere, non sforza troppo gli occhi, anzi li cattura, li compiace. Se avete prestato attenzione al video e alle immagini postate avrete certamente appurato quanto scritto.

Ad arricchire il tutto è la fantastica colonna sonora, perfetta per aumentare l’adrenalina e la concentrazione del videogiocatore, oltre che il suo coinvolgimento. La cosa davvero divertente è che la musica spesso è a tempo con i proiettili da noi sparati, insomma un accorgimento davvero apprezzabile. Più specificatamente, la colonna sonora è composta da brani appartenenti all’elettronica mista al J-pop. Non sono molto conosciuti, anche perché diversi sono stati prodotti dallo stesso Mizukughi.


La pazienza comincia a mancare

A primo impatto Child of Eden viene immediatamente accostato a REZ, tanto che alcuni hanno parlato del suo proseguimento con un nome diverso. Che l’essenza di REZ sia evidente nel nuovo prodotto di Mizuguchi è innegabile, tuttavia si mostra pur sempre come un titolo nuovo, un titolo capace di portare aria fresca nel panorama videoludico, se non addirittura l’ennesimo titolo che possa aprire il celeberrimo dibattito sul videogioco inteso come forma d’arte. Child of Eden è difficile da classificare per la sua originalità, ma non è altrettanto difficile prevedere il suo futuro roseo, grazie alla sue capacità di coinvolgere in prima persona il giocatore e alla sua atmosfera magica e irresistibile. Attendiamo ormai impazienti il suo arrivo su Xbox 360, previsto a Luglio 2011, e quello su Play Station 3 a Settembre 2011.

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