Corpse Party – Recensione

La prima cosa che ho fatto all’arrivo di Corpse Party, oltre a ridacchiare per il nome, è stato osservare il 18+ che aleggiava sul gioco. Ammettiamolo, il 3DS è pieno di giochi ottimi, ma i titoli dedicati a un pubblico maggiorenne si contano sulle dita di una mano. Monca.

Tutta questa allegria è comunque sparita dopo qualche ora di gioco, complice una trama decisamente cruenta e un’atmosfera tipica degli horror di matrice asiatica che, al netto di una grafica 16 bit, è riuscita comunque a mettermi inquietudine, il che è già un punto a favore per un gioco del genere.

Corpse Party

Nato originariamente come progetto amatoriale su quel fantastico tool che era RPG Maker, Corpse Party narra le vicissitudini di otto ragazzi del liceo in procinto di salutare un’amica che si sta trasferendo in un’altra città. Durante i vari convenevoli e qualche storia di fantasmi raccontata per divertirsi, eseguono un rituale di amicizia che però, non sembra dare l’esito sperato: il gruppo si ritrova infatti catapultato in una sorta di dimensione alternativa all’interno della Heavenly Host Elementary School, una vecchia scuola rasa al suolo dopo essere stata luogo di numerosi rapimenti e omicidi.

Rinchiusi in un mondo apparentemente senza uscita, il nostro compito sarà quello di cercare la via di casa, esplorando questo macabro luogo per comprendere l’entità del mistero che ci avvolge insieme agli sfortunati protagonisti, tutti con una storia personale che andrà approfondita in diversi capitoli e che garantirà una buona mole di ore di gioco.

Corpse Party

Il primo impatto con Corpse Party è straniante: nel mondo isometrico in cui ci ritroveremo a sopravvivere saremo sempre in bilico, a metà tra uno pseudo JRPG, con tanto di indicazioni sui personaggi e la loro salute, incastrato in un meccanismo tipico delle visual novel, con numerose linee di dialogo rigorosamente nella lingua d’Albione che ci hanno stupito per violenza verbale, giustificata dal setting dell’avventura. Sia ben chiaro però: la scrittura in generale è ottima, essendo d’altronde il perno su cui si regge tutto quanto, così come il doppiaggio giapponese che dona parecchia enfasi.

Sostanzialmente ci ritroveremo a comandare i vari personaggi, cercando di esplorare a fondo i luoghi in cui ci imbatteremo, alla ricerca di indizi che ci aiutino a tornare a casa: impresa più facile a dirsi che a farsi, giacché in giro per i livelli saranno molti i puzzle ambientali e piste false che, una volta prese, ci possono facilmente portare al game over.

Questa meccanica non è chiara sin da subito, dunque non dovete rimanerci male se nelle prime ore vi ritroverete per lo più a girare in tondo senza capirci granché: molti eventi sono effettivamente criptati, il che porta spesso ad andare a tentativi, più che con una logica vera e propria, tuttavia la cosa non infastidisce al contrario di ciò che potrebbe accadere in altre tipologie di visual novel.

Corpse Party

Cos’è dunque che tiene in piedi un gioco del genere, oltre alla trama? Inaspettatamente, la risposta risiede nelle restanti componenti da analizzare, tutte direzionate verso un unico obiettivo: l’atmosfera.
Il comparto tecnico ad esempio, nonostante il suo essere molto “vintage” riesce, con pochi sprites, a incutere un senso di timore simile a quello che si potrebbe provare in un Outlast o un Amnesia che dir si voglia, fermo restando che questa cosa richiede anche una certa immedesimazione.

C’è comunque del moderno, ad esempio con sprites riviste e ricche di dettagli, con animazioni a volte stupefacenti, che rendono però giustizia più ai protagonisti che ad altri dettagli che avrebbero beneficiato di maggiore pulizia grafica. Nel complesso però, la struttura fatiscente in cui alberghiamo resta comunque ansiogena e perfetta.

Si aggiungono poi l’utilizzo di immagini statiche e piccoli filmati che permettono al gioco di espandere la narrazione a livello visivo, garantendo anche delle belle immagini truculente com’è giusto che sia.
Il comparto sonoro è anch’esso di prim’ordine, sia negli effetti sonori che nelle musiche che accompagneranno la nostra avventura, con temi ben sviluppati e agghiaccianti più nelle sensazioni che nella composizione, da godersi con delle cuffie, elemento che arricchisce ulteriormente l’esperienza.

Corpse Party

Corpse Party è un titolo interessante, a metà tra vecchio e nuovo, ma comunque capace di instillare paura nel giocatore, trascinandolo in un incubo horror emozionante e, in generale, rivelandosi una produzione eccellente vista la scarsità di giochi simili su Nintendo 3DS.

7.8

Pro

  • Trama ispirata
  • Design old school
  • Fa paura

Contro

  • Inizialmente straniante
  • Tendenzialmente noioso
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