Criminal Girls: Invite Only

Prendete le più classiche (e banali) delle perversioni made in Japan, aggiungeteci quel tocco di 50 Sfumature di Grigio che tanto piace a noi occidentali e mescolate il tutto con una buona dose di salsa JRPG. Il risultato? Tutt’altro che scontato.

Ma andiamo con ordine. Correva l’anno 2010 e lo studio Imagineepoch Inc. pubblicava in Giappone Criminal Girls, RPG per PSP che non trovò seguito al di fuori dei confini del Giappone. Tre anni dopo viene pubblicato Criminal Girls: Invite Only, sempre in Giappone. Cominciarono a circolare in quell’occasione news e indiscrezioni su una possibile pubblicazione in America ed Europea. Trascorsi altri due anni, ecco che grazie a NIS America anche i possessori europei di PlayStation VITA possono ora avventurarsi in una tragicomica esplorazione di un inferno dantesco dove sculacciate, frustini e piccole scosse elettriche motiveranno (o almeno l’intento è quello) le nostre disinibite eroine durante l’ascesa.

Criminal Girls: Invite Only

In Criminal Girls: Invite Only impersonerete un guardiano di una prigione locata niente meno che all’Inferno. Scopo ultimo del gioco sarà quello di condurre un gruppo di ragazze decedute in giovane età fino al primo piano della torre della prigione in cui sono rinchiuse: completare questo percorso fungerà da espiazione delle loro colpe e permetterà alle giovani eroine di tornare in vita con la fedina penale pulita. Un piccolo dettaglio: tutte le protagoniste in fuga hanno trovato la morte prima di compiere un crimine che era scritto nel loro destino nel caso in cui avessero incontrato sorte migliore. Il purgatorio dell’ascesa dagli inferi rappresenta dunque la loro unica possibilità di redenzione e conseguente resurrezione.

Su di voi, guardiano della prigione che ha accettato il nuovo incarico (peraltro non retribuito), graverà il compito di gestire i rapporti tra le prigioniere nel tentativo di organizzare la scalata della prigione infernale. In pochi frangenti la trama si discosterà dal filone principale, farcendo così l’esperienza di gioco con decine e decine di dialoghi atti ad approfondire le diverse relazioni tra le peccatrici in potenza e il loro carceriere-salvatore. Frecciatine ammiccanti, doppi sensi a sfondo sensuale, risatine a battute che con ogni probabilità suonavano simpatiche e brillanti nella mente degli sviluppatori troppo spesso risultano di livello infimo anche per i palati più trash.

Criminal Girls: Invite Only

Per quanto riguarda il gameplay, Criminal Girls: Invite Only rappresenta il più mediocre dei dungeon crawler JRPG. La frequenza degli incontri casuali è molto alta sin dai primi momenti di gioco, con uno scarso bilanciamento tra i nemici random degli incontri e i boss che ci attendono sui vari livelli della torre. Troppo spesso saremo costretti a limitare la nostra esperienza di gioco a un grind sfrenato alla conquista di punti esperienza e abilità contro un roster di nemici limitato e dagli schemi di attacco prevedibili e ripetitivi. La crescita delle nostre sarà affidata a un sistema che rappresenta l’apice dell’originalità di Criminal Girls: Invite Only, la motivazione. In una delle infermerie sparse sui vari piani della torre sarà possibile non solo salvare i progressi di gioco e ripristinare la salute, ma anche accedere allo shop e alle funzioni motivazionali che porteranno le nostre peccatrici allo sviluppo delle loro abilità peculiari. Scegliendo appunto l’opzione “Motivate” si accederà a quello che è a tutti gli effetti lo skill tree delle ragazze: utilizzando i CM conquistati sconfiggendo i nemici e aprendo le classiche casse del tesoro, potremo punire le protagoniste accedendo a un mini game a sfondo sessuale in perfetto stile Japan.

Criminal Girls: Invite Only

Sfruttando i sensori touch frontali e posteriori della PlayStation VITA sculacceremo, frusteremo, utilizzeremo elettro-shock e altre simpatici ammennicoli in sequenze CG che risultano poco più di fan service a tempo che porteranno alla conquista di nuove abilità da utilizzare in combattimento. La versione Americana ed Europea del gioco giunge con una soffice nube rosa che intende censurare le immagini delle ragazze poco vestite (ma di cui mai verranno mostrate le parti intime) durante le sequenze motivazionali. Più alto sarà il livello di tentazioni sconfitte attraverso la motivazione, più rada diverrà la nebbia rosa tra le cosce delle eroine. Salendo di livello e impiegando nelle CG i punti abilità collezionali, ci assicureremo nuove abilità tra le più classiche dell’universo JRPG: dalle magie di cura agli attacchi elementali, passando per la classica guardia del tank agli attacchi fisici, Criminal Girls: Invite Only è davvero poco originale in questo senso.

Criminal Girls: Invite Only

Raggiungendo determinati livelli di motivazione, le ragazze esterneranno i loro sentimenti, e sarà possibile avvicinarsi a quella che è la loro storia in un processo di empatia spicciola, a tratti divertente e spensierata. E sbloccare così una serie di missioni personalizzate, dove ognuna delle ragazze esprimerà un desiderio che potrete decidere di esaudire aggiungendo così un pizzico di longevità al gioco, ma che vi porterà a ripercorrere le stesse strade e gli stessi piani a ritroso confrontandovi con nemici di cui presto giungerete a noia.

Potremo portare in battaglia un totale di quattro prigioniere alla volta precedentemente selezionate, che impiegheranno un sistema a turni per sconfiggere di volta in volta i nemici dal design utilitaristico e troppo spesso di reminiscenza fallica. Sarà possibile l’utilizzo di un singolo oggetto a turno per ripristinare salute, punti abilità da spendere nelle tecniche speciali apprese attraverso le punizioni corporali e così via. Potremo portare con noi solo un determinato numero totale di oggetti, che ripristineremo negli shop delle varie infermerie. Infermerie che troppo spesso ci vedranno girare in tondo nei loro pressi, nel tentativo di collezionare punti esperienza e CM per poi utilizzare la funzione di ripristino salute di cui dispongono.

Criminal Girls: Invite Only

A livello grafico poi, i 32 bit a cui è ancorata l’esperienza di gioco limita notevolmente le potenzialità della PlayStation VITA. Nel 2015 un restyle atto a implementare la terza dimensione o perlomeno una ripulita delle texture e dei background di gioco sarebbe stata doverosa. Imagine Epoch ha invece optato per il più rapido e indolore dei porting da PSP. Qualche miglioramento per l’audio generale e gli effetti sonori, che ci permetteranno ora di ascoltare in maniera appropriata tutti i gemiti e piccoli gridolini di dolore e piacere delle punizioni corporali inflitte alle nostre beneamate eroine moe.

[signoff icon=”quote-circled”]Se in questi giorni avete già speso soldi per andare al cinema a vedere 50 Sfumature di Grigio, fatevi un favore: risparmiatene qualcuno e compratevi invece un bel frustino da utilizzare con i vostri amati. E una scatola di preservativi, già che ci siete. Se invece proprio non saprete resistere al richiamo di un JRPG dalla componente tattica e strategica poco originale ma dai dilaganti contenuti a sfondo sessuale (censurato), Criminal Girls: Invite Only vi garantirà una ventina di ore di piacevole dungeon crawling old style.[/signoff]

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