CSI: Crime Scene Investigation: Hard Evidence – Recensione CSI: Crime Scene Investigation: Hard Evidence

Ubisoft a capo delle licenze

CSI, acronimo di Crime Scene Investigation, programma dell’Americana CBS divenuto in poco tempo un cult mondiale raggiungendo l’ottava serie negli Stati Uniti. I punti cardinali del successo sono una trama intricata che viene districata poco a poco da un carismatico team di attori che interpretano i poliziotti della scientifica di diverse città, a seconda delle serie, ed infine un tocco di umorismo noir che non guasta mai. Tutto ciò quindi non poteva passare inosservato agli occhi dei publisher videoludici, sopratutto a quelli Ubisoft, che sfrutta a pieno la licenza per creare un’avvincente avventura grafica. In CSI: prova schiacciante, ci ritroveremo a vestire i panni di un novellino laureato in criminologia inviato alla corte del famoso entomologo Gil Grissom, caposquadra della divisione scientifica di Las Vegas, cardine del telefilm, per risolvere cinque casi delicati affidandoci al nostro colpo d’occhio e alla nostra perizia e intuizione: preparatevi, investigatori.

Se fosse un gioco…

…sarebbe CSI, che diventa a pieno un gioco rientrante nel genere delle avventure punta e clicca: dovremo quindi muoverci, tramite l’uso di un cursore, attraverso una serie di ambientazioni statiche alla ricerca di indizi utili alla risoluzione del caso affidatoci. Il tutto poi viene giostrato dai gadget forniti dalla scentifica ai quali si potrà accedere dal comodo cursore che si trasformerà in una piccola cassettina degli attrezzi una volta individuata la prova da raccogliere o esaminare: guanti in lattice e pinzette per prelevare oggetti più o meno grandi, luminol e tamponi per residui di sangue ed altri liquidi, polvere speciale e nastro adesivo per le impronte digitali. Dopo aver raccolto tutto con minuziosa attenzione, ottenendo anche punti se osservate ogni singolo posto anche senza raccogliere nulla, per poi tornare alla base e usare tutti i mezzi a vostra disposizione per un lavoro da vero investigatore analizzando ogni piccolo dettaglio. Seguendo quindi precise tappe si arriverà alla soluzione analizzando i reperti trovati con i database della polizia facendo coincidere le probabilità, per poi far scattare il mandato di cattura nei confronti del malfattore di turno. Il tutto verrà gestito in maniera molto intuitiva grazie ad un’interfaccia di gioco facilmente assimilabile dopo pochi minuti di gioco: col puntatore del mouse, unico mezzo usato nel gioco, muoveremo il nostro cursore in cerca di tracce, una volta passati su qualche punto interessante questo cambierà colore, dal bianco al verde, dandoci così la possibilità di zoomare per avere una visione più dettagliata dell’area. Col nostro PDA potremo accedere alle opzioni di gioco, al dossier del caso, alla lista degli oggetti in nostro possesso ed all’elenco delle aree nelle quali ci muoveremo per la risoluzione del caso.
Purtroppo però, gli ambienti da esplorare sono pochissimi e la quantità di azioni da svolgere è veramente ridotta all’osso, tanto da dare l’impressione di venire guidati da una sorta di invisibile forza che ci permetterà di trovare in poco tempo tutti gli indizi di cui avremo bisogno. Sarà tutto un girovagare senza mettere alla prova il proprio senso investigativo ed oltre ad essere di una facilità quasi disarmante, il titolo Ubisoft è affetto da una longevità molto bassa, cosa non risolvibile nemmeno in presenza di cinque casi. Gli unici segreti presenti avranno la forma di insetti da raccogliere per far felice l’entomologo Grissom che, a sua volta, ci premierà con del materiale bonus basato sull’universo di CSI, come dei dietro le quinte e dei making of. Niente di speciale.

Se fosse un film…

…sarebbe CSI, che però manca di uno dei punti di forza che hanno da sempre contraddistinto buona parte delle avventure grafiche: un ottimo aspetto tecnico. Infatti il tutto è guidato da una grafica che non lascia spunti per un piacere oculare. Gli ambienti nei quali ci muoveremo saranno statici e molto privi di realtà. Sullo stesso standard qualitativo si assestano anche i modelli poligonali presenti nel gioco: stendendo un velo pietoso sui personaggi secondari, assolutamente privi di caratterizzazione, e i personaggi già presenti nelle serie televisive che sono stati riprodotti in pessima maniera.
La situazione purtroppo non migliora sotto il profilo audio, con la presenza di due o tre motivetti ripetuti all’infinito; Parlando del doppiaggio: nonostante avessimo delle ottime voce nel cast, abbiamo una recitazione alquanto piatta e priva di eufemismi o altro. Effetti sonori non presenti.


Una prova schiacciante!

Il tutto, in conclusione, risulta essere un titolo mediocre, con un comparto tecnico obsoleto ed un gameplay che, seppur a grandi linee conforme al genere delle avventure grafiche, diviene ben presto piatto e monotono per l’estrema facilità che ci accompagnerà nel risolvere i casi. Il fattore sfida praticamente nullo ed una longevità molto bassa non sono altro che il degno completamento di un qualcosa che doveva essere l’innovazione dell’avventura grafica, ma che risulta un tentativo andato a male. Probabilmente un gioco che scenderà solo ai neofiti del genere dell’avventura grafica o a chi è davvero un fan sfegatato dell’investigazione poliziesca in campo scientifico. Speriamo che sia solo l’inizio di un qualcosa che andrà a migliorarsi altrimenti questa rimarrà solo una prova schiacciante del pessimo lavoro svolto dalla Ubisoft.

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