Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls

Danganronpa. Una serie di videogames nata su Playstation Portable, è una di quelle classiche saghe che o si odiano o si amano. Non ci sono mezze misure. Danganronpa viene riproposto in Giappone per Playstation Vita in un pacchetto che comprende sia il primo che il secondo capitolo, che sono poi arrivati anche qui come due giochi separati (a prezzo pieno). In attesa di un futuro terzo capitolo, tuttavia, ecco arrivare uno spin off chiamato Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls. Tale gioco è ambientato tra gli eventi del primo e del secondo capitolo (tuttavia attenzione: se giocato prima di Danganronpa 2 porterà a moltissimi spoiler importanti), ma abbandona la sua impostazione da visual novel per passare ad essere un vero e proprio sparatutto action. Vediamo insieme di cosa si tratta.

Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls Recensione

Monokuma invasion!

La protagonista di Danganronpa Another Episode si chiama Komaru Naegi. Sì, Naegi come il cognome del protagonista del primo Danganronpa. Difatti Komaru è la sorella di Makoto, ed è colei che probabilmente fu presa in ostaggio per costringere Makoto a partecipare al crudele gioco di uccisioni tra studenti. O almeno questo è ciò che possiamo intuire all’inizio del gioco: Komaru è imprigionata all’interno di un appartamento da oltre un anno, appartamento dove le vengono portati regolarmente cibo e altri bisogni secondari, ma dal quale non può uscire in nessun caso. Lei non ha la minima idea delle motivazioni del suo rapitore, tuttavia un “bel” giorno viene liberata dalle graziosi mani artigliate di un Monokuma, l’orso bianco e nero antagonista delle serie, che come un automa impazzito distrugge la porta e tenta di ucciderla. Fortunatamente viene salvata da alcuni uomini capeggiati da Byakuya Togami, che torna direttamente dal primo capitolo, facenti parte dell’organizzazione chiamata Future Foundation. Costoro non danno molte informazioni a causa della battaglia che infuria, ma Byakuya ha comunque il tempo di dare a Komaru uno strano megafono e ordinarle di fuggire. La nostra protagonista scopre così di trovarsi nella città di Towa, e che nelle sue mani c’è una speciale pistola in grado di rovinare corpi meccanici, compresi dunque i tanto temuti Monokuma che ora imperversano per la città uccidendo chiunque capiti a tiro. Sì, la città di Towa è diventato un vero e proprio campo di battaglia, con cadaveri e sangue ovunque, e il terrore regna sovrano. Solo Komaru sembra avere la possibilità di svelare il mistero che si cela dietro tutto questo, grazie alla sua Hacking Gun e l’aiuto di Fukawa Toko, anch’essa personaggio del primo Danganronpa, che seguendo gli ordini di Byakuya seguirà la nostra eroina in veste di mentore.

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Ordini sparati

Il genere di questo titolo è un vero e proprio sparatutto in terza persona, come se ne vedono da sempre, e quindi abbastanza intuibile da immaginare nella sua struttura di base. Tuttavia si differenzia grandemente dai normali sparatutto, e non solo grazie alla sua impostazione da mezza-visual novel con frequenti cut-scene e lunghi dialoghi. L’arma a disposizione di Komaru, difatti, non spara proiettili ma quelli che vengono chiamati “Truth Bullets“, così da riprendere in pieno il tema dei primi due giochi in cui durante gli interrogatori veniva figurativamente usato un proiettile per indicare le nostre accuse. Ci sono moltissimi Truth Bullet diversi, e gridandone il nome mentre li spara come nel miglior anime, Komaru indurrà svariati effetti sui Monokuma nemici. Ci sono infatti i proiettili semplicemente distruttivi (i quali possono essere mirati all’occhio rosso degli orsi per un Head-shot e potenziare anche il colpo successivo), proiettili che possono accendere interruttori o muovere elementi elettrici come macchine, ma anche proiettili per bloccare i Monokuma sul posto, farli danzare, portarli dalla nostra parte e moltissime altre folli idee.

Avere successo nella nostra distruzione dei robot cattivi però non sarà semplice, non solo perchè ce ne sono moltissime varianti ognuna con attacchi diversi, ma anche perché Komaru può resistere a ben pochi colpi nemici prima di piombare nel Game Over e proiettili e vita extra vengono assegnati col contagocce. Va da sè, dunque, che è necessaria anche una solida base strategica per giocare questo titolo, e non un buttarsi a capofitto nell’azione. Nelle fasi più complicate, comunque, avremo a disposizione la nostra Toko Fukawa che ha imparato a gestire il proprio disturbo di personalità multipla: usando un indicatore a forma di batteria potremo trasformare temporaneamente Toko nella terribile Genocide Shou, che con le sue forbici farà piazza pulita di chiunque le si pari davanti, donandoci durante il suo controllo invincibilità, potere di attacco aumentato, e attacchi in grado di colpire anche ad area.

Spesso e volentieri verremo in contatto anche con strani cabinati da sala giochi. Usando su di essi il comando Move ci mostreranno una visuale dall’alto della prossima stanza da affrontare, in pratica sfide di enigmi necessari da risolvere per proseguire. In tali stanze dovremo distruggere tutti i Monokuma facendo uso solo di determinati proiettili, trovando con essi il modo di eliminarli tutti in una volta sola, utilizzando quasi sempre fattori ambientali o i nemici stessi.

L’esplorazione della città, nonostante sia in un ambiente esterno, mantiene comunque la sensazione di claustrofobia e disperazione nativi dei primi due capitoli, ma verremo aiutati dagli eventuali ritrovamenti di collectibles sotto forma di libri, i quali ci aiuteranno a decifrare il background del titolo e ci assegneranno nuove skill per il nostro personaggio, equipaggiabili a un costo il cui massimale è determinato dal livello di esperienza raggiunto.

Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls Recensione

L’ora di tirare le somme

Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls si rivela essere il tipo di gioco che potrebbe non far impazzire i fan della saga, ma è il tipo di gioco di cui la saga aveva bisogno. Dopo due titoli passati a risolvere i misteri, finalmente ci viene sbattuta in faccia la verità e la possibilità di fare qualcosa in maniera attiva per risolvere la situazione. Il gameplay è profondo, ben strutturato e divertente, tuttavia la nota dolente è un movimento un po’ macchinoso dei personaggi che ci porterà spesso a incastrarci contro bordi invisibili degli oggetti durante le fughe.

Graficamente è stato fatto un bel lavoro: Playstation Vita mostra buoni dettagli per ambientazioni e personaggi, modellati nel perfetto stile degli artwork originali di Danganronpa. L’audio presenta un doppiaggio purtroppo esclusivamente inglese e privo di sottotitoli di alcun genere durante i filmati, ma le musiche sono perfette e nella piena atmosfera dei giochi precedenti.

EDIT: Il doppiaggio giapponese e i sottotitoli sono stati aggiunti tramite un corposo DLC gratuito.

Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls Recensione

[signoff icon=”quote-circled”]Danganronpa Another Episode: Ultra Despair Girls è un titolo molto ben realizzato, un perfetto spin off dei due Danganronpa che ci porta a rivelare verità nascoste e che bramavamo di conoscere. Ovviamente è un titolo dedicato solo a chi ha già giocato gli altri due capitoli, altrimenti sarebbe tremendamente pieno di spoiler e citerebbe cose impossibili da capire per chi non conosce la storia originale. Molto ben fatto anche in ambito tecnico, dove l’unica nota dolente è un movimento un po’ macchinoso che ci porterà alcune difficoltà in caso di fuga strategica.[/signoff]

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