Dark Souls II: Guida ai boss – Freja, Amata del Duca

Avventuriamoci nella Cava Pietralucente di Tseldora fino al suo abisso, tana di un ragno gigante e della storia di un Duca che ha permesso lo sfacelo del centro abitato che portava il suo nome.

Le anime dei quattro Lord originari di Lordran in Dark Souls (Gwyn, Seath il Senzascaglie, Nito e la Strega di Izalith) sono legate a Drangleic. Vi si sono reincarnate, ed esercitano il loro influsso sulla terra su cui regna Vendrick. In particolare, a partire dai Boschi Ombrosi ci sono molti elementi che rimandano a Seath il Senzascaglie. La sua influenza porta a desiderare un qualcosa che manca o di cui è privo dalla nascita (nel suo caso le scaglie e l’immortalità) e alla fine alla follia.

Dark Souls II

Il percorso ci porta naturalmente alla Cava Pietralucente di Tseldora, dove un Duca – la stessa carica di Seath in Dark Souls – aveva messo le radici e fatto prosperare una cittadina, fino a impazzire e mandare tutto il suo micro regno in rovina.

Un tempo fiorente per via della pietralucente, che ha fatto accorrere molte persone in cerca di fortuna, adesso la cava non è altro che una città mezza inghiottita dalle sabbie. È stata la passione segreta del Duca, infatti, a permettere ciò e a far sì che a popolarla fosse la progenie della sua creatura più amata: un ragno gigante chiamato Freja.

Dark Souls 2 Freja

La storia è diversa da Quelaag del primo Dark Souls: gli aracnofobici non apprezzeranno particolarmente né la Cava Pietralucente, fatta di percorsi di fortuna, né Freja, che purtroppo per loro è a guardia di un Falò Primordiale nelle profondità della Cava. Ciò fa di lei uno dei boss più importanti di tutto Dark Souls II, richiesto per appagare il Santuario d’Inverno e permettere l’accesso al Castello di Drangleic.

La via che conduce a Freja è tortuosa e infestata dai suoi figlioletti, ragni parassiti che hanno preso il controllo dei contadini e minatori dell’area controllandoli come marionette. Una cappella costruita verso la fine dell’area (attenti: ci sono molti ragni appesi al soffitto) porta a una caverna e un’oscura discesa da compiere camminando su tese ragnatele. Alla sua base, Freja attende con un’anima misteriosa, eco di un drago albino proveniente da Dark Souls e una presenza – se possibile – più antica, che Shalquoir a Majula chiama Rovina Contorta (Writhing Ruin), che ha avuto il compito di far crescere esponenzialmente il ragno femmina.

Dark Souls 2 Freja

Freja ha due particolarità: il fatto di essere sempre accompagnata da ragni e il fatto che di essere invulnerabile, fatta eccezione per le sue due teste. Come se non bastasse Freja non solo è un ragno gigante, è anche bicefalo: l’incubo incarnato di ogni che si rispetti. Purtroppo per sconfiggere Freja bisognerà tenere gli occhi aperti e puntare alle due zucche, ricordandosi di ripulire l’area dai ragni di tanto in tanto.

In Dark Souls II: Scholar of the First Sin i ragni minori sono spaventati dal fuoco e non attaccheranno se il Portatore della Maledizione impugna una torcia. Fate tesoro di quest’aggiunta, dicendo però addio a uno scudo, ricordando anche che Freja è debole al fuoco. Come sempre, vediamo uno ad uno gli attacchi della creatura. Per questo boss è consigliabile non puntare.

Dark Souls 2 boss ragno

Attacchi:

  • Pestoni: questo è uno degli attacchi che Freja utilizzerà più di frequente. Sbatterà le zampe a terra più volte, soprattutto se ci si trova nelle vicinanze delle teste, ed è da schivare allontanandosi dalle zampe.
  • Morso: un altro attacco molto comune del boss, è segno che il giocatore è troppo avaro e si sta concentrando troppo sulle teste. È un morso caricato reso più ampio dalle pinze che circondano le fauci di Freja, per tanto ha una hitbox considerevole. Due capriole ai lati dovrebbero bastare per allontanarsi dall’area d’attacco.
  • Ragnatele: talvolta Freja sputerà ragnatele dalla bocca (per fortuna) allo scopo di rallentare per qualche secondo il giocatore. I proiettili sono piuttosto veloci, ma con prontezza di riflessi possono essere schivati lateralmente.
  • Salto/schianto: Freja potrebbe saltare in alto e atterrare cercando di colpire il giocatore. La difficoltà varia a seconda della posizione del boss; spesso è solo un modo per scrollarsi di dosso colui/ei che le sta facendo danno, in altre occasioni si trasforma in un vero e proprio attacco da schivare con più capriole possibili.
  • Acido: oltre alle ragnatele Freja sputa anche acido. Questo degrada l’equipaggiamento del proprio Non Morto Prescelto, quindi è da evitare per non ritrovarsi all’improvviso più vulnerabili attorniato dai ragnetti del boss.
  • Furia: è un attacco che Freja compie quando va in berserk e consiste nell’unione dei pestoni e dell’acido. Il ragno gigante sbatterà violentemente e più volte le zampe a terra, mentre al contempo sputerà acido con lo stesso effetto sopra elencato. Allontanarsi il più possibile dal boss.
  • Raggio: è forse il suo attacco più sorprendente. Freja sparerà un raggio di energia in senso antiorario da una delle teste. Fa molto danno ed è evitabile al 100% soltanto se ci si trova molto lontani dal boss essendo un fascio d’energia di medio-lungo raggio. Non può essere parato ma lo si può schivare attraverso, fermo restando che serve prontezza e adattabilità. Per schivarlo, a seconda della posizione, bisogna correre nello stesso senso del raggio oppure avvicinarsi all’altra sua testa (e magari colpirla).

Drop:

  • Anima di Freja, l’Amata del Duca (creazioni, da Ornifex nella Cava Pietralucente di Tseldora: Dente di ragno o Seta di ragno)
  • 45.000 anime
  • Anima del Vecchio Drago Pallido (New Game+)

Nota: Nel New Game+ di Dark Souls II, oltre che donare l’anima di quello che un tempo era Seath il Senzascaglie se sconfitta, Freja vi sorprenderà comparendo all’inizio della Cava Pietralucente di Tseldora risalendo la montagna. Vi rimarrà per breve tempo sputacchiando acido qua e là e potrà essere indebolita. Una volta colpita abbastanza, Freja deciderà di ritirarsi e aspettare nell’arena con la vita che le avrete tolto sottratta dal totale.

Dark Souls 2 Tseldora ragni

Lore:

Alla destra dell’arena vi è un passaggio che conduce alla stanza privata del Duca di Tseldora. Essa consiste in una piccola stanza con una scrivania e una biblioteca, oltre che un non morto diventato ormai vuoto. Il non morto indossa gli indumenti tipici della città di Tseldora, che lo separano dai semplici contadini sulla cima della montagna che non lo indossano. Allo stesso tempo è quasi sicuro che non si tratti del Duca, il fondatore della città mineraria, poiché non vi è niente che lo indica come tale. Probabilmente un servitore, che ha avuto la sfortuna di diventare vuoto nelle stanze private del vecchio lord del luogo.

Il particolare più interessante della piccola stanza è una gabbia di ferro ormai divelta: la vecchia gabbia di Freja, prima che essa fosse potenziata e ingigantita dalla Rovina Contorta e libera di reclamare la città del suo padrone. Tseldora, lo abbiamo accennato, nutriva una grande passione per i ragni ed è proprio una caratteristica dell’influenza di questa misteriosa entità quella di permettere l’insorgere di “attrazioni singolari”.

Si dice infatti che Tseldora sia stato a guardare mentre Freja (nome della dea della fertilità nella mitologia norrena) dava alla luce migliaia di ragni con un compagno misterioso e questi invadevano la città, vedendo tutti i suoi vassalli perire o diventare schiavi degli aracnidi. Come la Valle del Raccolto, anche questo luogo ha perso la sua grandezza, diventando il tempio di un fossile di drago antico che è possibile vedere nella stessa arena di Freja, usciti dalla sala del Duca.

Dark Souls 2 arma Freja

Ricostruendo gli avvenimenti che hanno portato alla calamità, è facile pensare che scavando i minatori abbiano rinvenuto i resti di un drago, di quelli presenti prima della vita stessa (come si vede nella prima cutscene di Dark Souls), e con esso abbiano risvegliato l’influsso di Seath e della cosiddetta Rovina Contorta, che hanno influenzato il Duca e la sua piccola, solitaria Freja. Lord Tseldora è anche legato a Tark l’Uomo Scorpione. Spesso Tark parla di un “padrone”, solo e bramoso, che al picco della sua follia ha creato lui e Najka, la sua ex compagna. L’ibrido parla anche di come vi fosse un loro simile che si è trasformato in un ragno e, una volta uccisa Freja, ringrazia il Portatore della Maledizione, affermando però che il suo padrone non muore mai, ma cambia forma.

Voci, infatti, e nello specifico le armi che è possibile forgiare dall’anima di Freja, vogliono che Tseldora spinto dalla sua ossessione sia diventato o abbia cercato di diventare un aracnide, unendosi a Freja o come seconda testa o, nel peggiore dei casi, come suo compagno, facendo di Freja realmente la sua Amata.

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