Darksiders II – Recensione Darksiders 2

Solitamente la canicola estiva non porta con sé grandi novità, almeno per quanto riguarda il mondo dei videogiochi. Quest’anno però, a fianco degli anticicloni Caronte, Lucifero e Beatrice, grazie alle nostre console abbiamo trovato altri personaggi mitici e leggendari: Pestilenza, Carestia, Guerra e Morte, ovvero i cavalieri dell’Apocalisse, dei quali proprio Morte è il protagonista del seguito di Darksiders.


A ognuno il suo spazio

Già dall’incipit di Darksiders 2 si capisce come l’intenzione di THQ sia di realizzare una tetralogia i cui quattro capitoli saranno dedicati rispettivamente ad ognuno dei quattro cavalieri. Se nel primo Darksiders abbiamo infatti conosciuto Guerra, in questo sequel impersoneremo suo fratello Morte, con il compito di scoprire quali azioni ha compiuto proprio Guerra, ora accusato dal Consiglio ed imprigionato per aver causato l’Apocalisse anzitempo. A questo proposito, Morte inizierà un viaggio attraverso diversi mondi per incontrare il popolo dei Creatori e, grazie a loro, raggiungere l’Albero della Vita per riportare l’umanità sulla terra e rimediare alla colpa del fratello.

Quelli appena citati, purtroppo, non sono solamente i punti salienti della trama di Darksiders 2, ma  il fulcro della narrazione di tutta l’avventura, che proseguirà quindi senza colpi di scena degni di nota e senza gli approfondimenti che il rapporto fraterno tra i cavalieri avrebbe meritato. Svolgendo le varie missioni, alla lunga i giocatori più esigenti rischieranno di annoiarsi, trovandosi di fronte a mondi tanto sterminati quanto privi di varietà sotto l’aspetto narrativo, dove gli spostamenti da un luogo all’altro, i compiti da svolgere e i combattimenti lungo la strada sarebbero stati affrontati con più eccitazione se supportati da una storia più profonda. I rimandi al mondo dei fumetti tuttavia non mancano e, come avrete modo di leggere nel successivo paragrafo, chi è meno interessato alla trama e più attratto dal gameplay avrà parecchio da divertirsi giocando a questo secondo capitolo di Darksiders.

Il Mietitore e la sua falce

Prendendo in esame il sistema di combattimento, ammettiamo che con Darksiders 2 ci siamo subito sentiti a casa: attingendo a piene mani dalle ormai inflazionate meccaniche del puro hack n’ slash in stile God of War – utilizzando praticamente le stesse combinazioni di tasti per attacchi leggeri, attacchi pesanti, mosse speciali e magie – il prodotto videoludico di THQ permetterà agli appassionati del genere di inanellare spettacolari combo con estrema facilità, sin dai primi momenti di gioco. Le armi, da equipaggiare come primarie e secondarie, assicureranno l’imbarazzo della scelta: se come arma primaria Morte avrà sempre la sua caratteristica falce da triste Mietitore, le più potenti armi secondarie permetteranno di eseguire le combo più devastanti, soprattutto se miscelate con l’utilizzo delle falci, degli oggetti e degli incantesimi.

Fortunatamente, non è dal solo God of War – o da Bayonetta, o da Dante’s Inferno, entrambi titoli che hanno contribuito al poco successo ottenuto dal primo Darksiders – che la giocabilità di Darksiders 2 prende spunto: durante la nostra prova abbiamo infatti riconosciuto parecchi richiami a Prince of Persia e a Reckoning: Kingdoms of Amalur. Dal Principe persiano Morte ha mutuato corse sui muri, coreografiche arrampicate, salti a rotta di collo e più in generale capacità atletiche che gli permetteranno di muoversi agevolmente tra le insidiose aree di gioco; dal regno di Amalur, invece, gli sviluppatori hanno preso spunto per la realizzazione della componente RPG del titolo, che sicuramente sarà ben accolta da chi apprezza anche l’aspetto gestionale in questo genere di giochi: punti esperienza per sviluppare abilità fisiche o magiche, scrigni contenenti ogni tipo di oggetto e tonnellate di armi e potenziamenti di ogni genere promettono di rendere l’esperienza di combattimento altamente personalizzabile e difficilmente noiosa. Senza entrare troppo nel dettaglio ma per farvi due esempi tra i tanti vi anticipiamo solamente che, con il proseguo dell’avventura, oltre alle classiche falci, asce e martelloni da fabbro si aggiungeranno un rampino e un’arma da fuoco che, nelle mani di Morte, diverranno utilissimi oggetti per donare ancora più profondità all’avventura sia nell’eliminazione dei nemici che durante le fasi esplorative.

Tra il puzzle e l’azione

La migliore qualità di Darksiders 2, secondo noi di Gamesource, è proprio nella sua capacità di equilibrare quasi perfettamente le fasi esplorative e gli enigmi alle violente scazzottate contro i più diversi tipi di nemici. Sebbene gli enigmi presenti non sfoggino una chissà quale genialità nella realizzazione, sono comunque di buon livello e giungere alla soluzione dona sempre una certa soddisfazione. Durante il gioco utilizzeremo, oltre alle abilità di Morte, anche dei fedeli alleati che ci apriranno la via in molte occasioni: il destriero Disperazione, pronto a galoppare nelle aree più vaste, e il corvo Polvere, in grado di indicarci la via da percorrere, sono solo due esempi dei personaggi secondari che ci verranno maggiormente in aiuto durante la nostra ricerca dell’Albero della Vita.

A chi preferisce menar le mani, invece, segnaliamo che con il proseguo dell’avventura sarà possibile sbloccare due varianti di gioco in grado di aumentarne esponenzialmente la longevità: il Labirinto e la Prova del Fuoco. Se nella seconda modalità dovremmo semplicemente sopravvivere a quante più ondate di nemici possibili, nella prima dovremo eliminare tutti gli avversari presenti in un labirinto, aprendoci la strada fino all’uscita e verso il livello successivo. La vittoria in entrambe le modalità si tradurrà in utili e rari oggetti da equipaggiare nell’avventura principale.

Come nelle pagine di un fumetto

Ispirandosi direttamente ai disegni del fumettista Joe Madureira, gli sviluppatori di Vigil Games hanno ricreato ambientazioni di gioco di buona qualità e varietà, anche se sotto l’aspetto grafico non pienamente soddisfacenti: a fianco di animazioni fluide e di un charachter design apprezzabile – almeno, per gli appassionati del fumetto sarà così – i giocatori più esigenti avranno certamente da ridire su alcune location un po’ troppo spoglie dove, soprattutto nelle aree più aperte, il motore grafico del gioco mostra tutti i suoi difetti non riuscendo a gestire al meglio tutti gli elementi presenti sullo schermo. Resta il fatto, degno di nota, che tutte le armi e le armature equipaggiate da Morte saranno visibili sul personaggio una volta selezionate: si tratta di una caratteristica forse marginale, ma che non è presente in altri titoli che fanno della componente RPG la loro caratteristica principale, quindi vedere questa attenzione in Daksiders 2 ci ha fatto certamente molto piacere.
Ottima prova, invece, del comparto musicale e del doppiaggio (interamente in italiano): le musiche e le voci, pur non facendo gridare al miracolo, sono sempre d’impatto e ben realizzate, in grado di accompagnare perfettamente ogni scena mostrata sullo schermo.


In conclusione

Una trama totalmente priva di colpi di scena e un motore grafico non sempre al top ci impediscono di promuovere Darksiders 2 a pieni voti. Nonostante questo, il carisma dei personaggi e l’eccellente bilanciamento tra esplorazione, combattimento e gestione dell’armamentario fanno del prodotto videoludico di THQ un titolo da prendere sicuramente in considerazione. La data di uscita del precedente Darksiders, che l’aveva visto scontrarsi con avversari del calibro di God of War, Bayonetta e Dante’s Inferno, non aveva certo aiutato il grande pubblico a scoprire il titolo in questione. Darksiders 2 invece, essendo uno dei pochissimi titoli degni di nota usciti in questa estate del 2012, saprà certamente farsi apprezzare maggiormente da tutti gli amanti del genere.

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