Dead or Alive 5 Last Round

Dead or Alive è una delle tante serie molto longeve del mondo dei picchiaduro. Possiamo parlare di Street Fighter, di Tekken, di The King of Fighters o magari di Soul Calibur, ed è molto difficile che qualcuno non conosca questi titoli. Dead or Alive è tra quelli che dovrebbero far suonare una campana un po’ a tutti quanti, a prescindere se la propria identità sia quella di topo da sala giochi, o pantofolaio domestico. La saga nasce nel lontano 1996 in Sala giochi, Sega Saturn, e PlayStation, come serie che prende spunto, a detta stessa del creatore, da quella di Virtua Fighter. Una sorta di reboot, se vogliamo, che prese però una piega diversa e riscosse un successo inaspettato. A distanza di quasi 20 anni siamo arrivati al quinto capitolo (mettendoci in mezzo svariati spin off), e la versione Last Round dovrebbe essere quella finale e definitiva, dopo tre aggiornamenti.

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Siamo buoni, picchiamoci

Dead or Alive 5 Last Round, che riprende la modalità storia dei precedenti installment del quinto capitolo, è ambientato due anni dopo Dead or Alive 4, dove venne distrutto il quartier generale della DOATEC. Helena Douglas, che ha preso il comando della corporazione e ha deciso di ricostruirla per fini pacifici, organizza il quinto torneo Dead or Alive così da mostrare al mondo i princìpi e le filosofie della nuova DOATEC. Insomma, niente storia dalla trama mozzafiato, ma semplice linea narrativa per avere una scusante di picchiarsi barbaramente. Purtroppo, questa modalità non solo mette insieme in un calderone poco sensato tutti quanti i personaggi, dando all’intera narrazione una trama senza capo né coda, ma oltretutto comprende solamente i personaggi base della prima versione di Dead or Alive senza tener conto di quelli aggiunti con le versioni successive, e quindi anche con la versione Last Round.

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Nuovi e vecchi arrivi

Fondamentalmente, il sistema di gioco di Dead or Alive 5 Last Round non è affatto cambiato. Il cuore della serie è rimasto sempre lo stesso, con una modalità a “sasso carta e forbici” in cui colpi normali, prese, e contromosse si bilanciano l’uno con l’altro in una girandola di strategia e un po’ di fortuna. E quindi, qual è il punto focale che ha fatto decidere l’uscita di una versione Last Round, la quarta, di Dead or Alive 5, piuttosto che far uscire vari aggiornamenti come accade per Street Fighter IV?

Vogliamo essere sinceri sotto questo frangente: le motivazioni sono molto, molto poche. La ricalibrazione dei personaggi è qualcosa che poteva senz’altro essere effettuata tramite aggiornamenti, e le aggiunte al roster, cioè due personaggi e due arene, non giustifica certamente una nuova versione. L’unica cosa che ha forse fatto propendere a un nuovo installment piuttosto che a un aggiornamento è l’arrivo di Dead or Alive, per la prima volta, sulle console di nuova generazione. L’approdo su Playstation 4 e Xbox One, infatti, nonostante non mostri un boost grafico impressionante come ci si potrebbe aspettare, regala all’utente un ottima esperienza a 60 fps full HD, nuove texture della pelle che mettono in risalto ombre, luci, e sudore, e un nuovo motore per il movimento di seni e natiche. Perché siamo certi che molti appassionati di Dead or Alive pensano prima a quello che al resto, eppure ci sentiamo di spezzare una lancia di fronte al gameplay, davvero ben fatto, e senza dubbio in questo quinto capitolo al suo top assoluto.

È alquanto inutile mettersi a parlare del gameplay generale di una serie ormai in giro da 20 anni. È difficile che un videogiocatore non abbia mai toccato con mano un Dead or Alive, o comunque di recensioni e video dei capitoli passati ne è piena la rete. Parliamo quindi semplicemente delle aggiunte e dei miglioramenti apportati in Last Round.

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I due nuovi personaggi sono molto interessanti: il primo è Raidou, il boss del primissimo Dead or Alive, tornato vivo e vegeto sotto forma di cyborg e deciso ad ottenere la sua vendetta. La seconda, Honoka, è una ragazza in grado di imparare le mosse avversarie solo guardandole, il che la porta a essere un ibrido tra tutti quanti i personaggi.

Riguardo i due nuovi stage, sono due grandi ritorni da capitoli passati di Dead or Alive. Danger Zone, proveniente dal primo capitolo, è un ammasso di piattaforme pieno di trappole, che renderà felici tutti gli appassionati delle combo aeree. Il secondo, proveniente invece da Dead or Alive 2, è The Crimson, ambientato in un edificio in procinto di crollare.

Nonostante siamo alla quarta versione, anche stavolta l’equilibrio tra i personaggi non è calibrato esattamente nel migliore dei modi. Ci sono alcuni lottatori palesemente più versatili e avvantaggiati rispetto ad altri che finiscono in sordina, tuttavia il tutto è sensibilmente migliorato, come minimo, rispetto alle precedenti versioni di Dead or Alive 5. Fortunatamente, per i neofiti, la modalità allenamento di Last Round è senz’altro la più completa mai vista finora in un picchiaduro. Non ci sono solamente un Tutorial e un allenamento libero, ma addirittura una sfida che ci mostrerà praticamente tutte le combo e mosse di ogni singolo personaggio, così da renderci maestri nell’utilizzo del nostro combattente preferito, in cambio del sacrificio di qualche ora di tempo e di impegno costante. Aggiungiamo tra le cose da fare anche una modalità “beach” dove potremo ammirare le nostre prosperose eroine rilassarsi sulla spiaggia e, perchè no, scattar loro qualche foto.

Per quanto riguarda invece i costumi, Last Round ci “regala” circa cinquecento costumi tra quelli che erano usciti come DLC nelle precedenti versioni, mentre i rimanenti verranno comunque trasportati nel caso li avessimo comprati in precedenza. Rimane comunque il fatto che in questa versione “definitiva” non è tutto presente, ma ci sono comunque moltissimi costumi da comprare dei precedenti installment, e moltissimi altri creati appositamente per questa uscita. Cosa già dura da digerire, e che diventa ancor più amara alla notizia dell’uscita di un Season Pass di costumi del costo di 80 euro.

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Pelle più liscia, curve più sensuali, a 60 fps

Come abbiamo già detto nel paragrafo precedente, i miglioramenti grafici a Dead or Alive 5 Last Round, sono visibili solamente nelle loro versioni PS4 e Xbox One. Il miglioramento vero e proprio non è estremamente palese o incisivo, ma i 60fps in full HD si sentono tutti, e le nuove texture della pelle rendono i personaggi ancora più appetibili.

In termini di audio il gioco è identico ai precedenti, con la sola aggiunta di una traccia musicale per ognuno dei due stage, e naturalmente il doppiaggio per Raidou e Honoka. Come per tutti i picchiaduro, la longevità è molto relativa. Potrebbe durare poche ore con il completamento della modalità storia, così come mesi e mesi con il gioco online e competitivo contro gli altri videogiocatori.

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[signoff icon=”quote-circled”]Le aggiunte che sono state portate in Dead or Alive 5 Last Round sono veramente poche e trascurabili. Per coloro che non hanno mai toccato ancora alcuna versione di Dead or Alive 5, è un acquisto praticamente obbligato (soprattutto in mancanza di veri picchiaduro sulla nuova generazione di console, almeno per il momento). Per coloro invece che hanno già provato il quinto capitolo, questo nuovo installment, per ciò che aggiunge, non merita davvero i soldi spesi.[/signoff]

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