Dead or Alive: Dimensions – Recensione Dead or Alive: Dimensions

Serie sviluppata dal Team Ninja, Dead or Alive è una famosa saga di picchiaduro che ha visto la luce nel 1996. Ecco che quest’anno esce però il quindicesimo titolo della serie, che è allo stesso tempo il primo DOA mai uscito per una console Nintendo. Era stato annunciato per il lancio del 3DS, ma è stato rinviato di un paio di mesi a causa del terremoto e dello tsunami in Giappone, storia che purtroppo è nota a noi tutti. In ogni caso, ora che lo troviamo sugli scaffali dei negozi, Dead or Alive Dimensions porta la saga in un titolo che è la sua edizione definitiva, e addirittura in 3D.

Kasumi è pronta all’azione!

Dalla A alla Z in treddì

Dead or Alive Dimensions, nella sua modalità storia, ci fa ripercorrere con ogni capitolo tutta la storia dei Dead or Alive, dal primo all’ultimo. Ogni sezione ripercorrerà uno dei giochi della saga, facendoci scoprire così, se ci fossimo persi qualcosa, i risvolti della trama e le motivazioni che hanno spinto ogni personaggio a entrare a far parte del torneo.
Kasumi è una ninja, o meglio, una kunoichi, che cerca vendetta. Raidou è colui che molto tempo addietro usò una tecnica che scagliò il fratello di Kasumi, Hayate, contro un albero rompendogli la spina dorsale e mandandolo in un profondo coma. La ragazza scopre però che Raidou è ora la guardia del corpo di Mr.Douglas, l’organizzatore del torneo, e fugge dal villaggio per parteciparvi, nonostante il fatto che questo significhi diventare una mukenin, e cioè una ninja traditrice. Sulle sue tracce sarà quindi messa Ayane, cugina di Kasumi e Hayate, per ucciderla.
Da qui partono quindi tutte le varie sottotrame che porteranno, man mano che la storia proseguirà, a scoprire che dietro il torneo c’è in effetti un piano ben più ambizioso del semplice intrattenimento, un piano costellato di cloni e ambizione di potere.
 

L’obiettivo di Kasumi è il terribile Raidou.

Battaglie in treddì.

Vediamo un po’ quali sono le novità che questo Dead or Alive serba in cantiere. Chiunque non avesse mai giocato a un titolo della saga, deve sapere che i comandi sono tutti piuttosto semplici e intuitivi: due pulsanti sono adibiti a pugno e calcio, con tutte le varie combo che ne derivano unendoli alle varie direzioni sul pad; abbiamo poi il pulsante per fare la presa, e infine il pulsante della parata. Ed è proprio quest’ultimo pulsante, quello per parare, che determina in cosa Dead or Alive è diverso da tutti gli altri picchiaduro. Premendo infatti questo pulsante unendolo alla direzione in avanti (o indietro) e corrispettivi alti e bassi, il nostro personaggio si metterà per un attimo in una posa per contrattaccare un attacco avversario dato a quell’altezza (un colpo alto verrà contrattaccato usando il pulsante della parata unito alla direzione alto-avanti o alto-indietro) rendendo la strategia della battaglia un vero e proprio sasso carta e forbici, poichè il danno causato da un contrattacco è estremamente alto.
Questo è essenzialmente tutto ciò che c’è da sapere, in generale, sulla serie di Dead or Alive, quindi entriamo più nel dettaglio e vediamo cosa ci offre Dimensions.
Innanzitutto, come già detto, è presente una modalità storia chiamata Modalità Chronicle. Qui saranno presenti 4 capitoli, dove seguiremo la storia di tutti i titoli principali di Dead or Alive, utilizzando vari personaggi. Saranno presenti filmati in CG, video in grafica di gioco, ed altri con semplici modelli statici, ma anche questi ultimi, grazie all’ottimo utilizzo del 3D, fanno la loro figura. Proseguire in questa modalità ci aiuterà a sbloccare costumi e personaggi, e già nella prima battaglia scopriremo un gran bell’aiuto che ci viene dritto dritto dal touch screen. Lì ci sarà infatti la lista, scorrevole, di tutte le combo del personaggio che stiamo usando, e, anche se nella foga della battaglia sarebbe complicato scorrere la lista per cercare quello che ci serve, è anche possibile toccare la mossa che vogliamo fare, e il nostro combattente la attuerà automaticamente. Questo è particolarmente utile per personaggi come Bayman, con le sue prese continuate.
 

Anche i boss sono personaggi giocabili, in questo titolo.

Le altre modalità presenti sono il solito Arcade, dove ci batteremo per alcuni stage fino ad affrontare il boss finale, il Survival, dove affronteremo orde di nemici finchè non saremo sconfitti, Free Play, che sarebbe la modalità VS dove sceglieremo se batterci contro la CPU o un altro giocatore in carne ed ossa. C’è poi naturalmente il Training, per allenarci col nostro personaggio e trovare il giusto tempismo per le sue mosse, e infine abbiamo la Vetrina e l’Album di Foto 3D. Nella vetrina troveremo una quantità incredibile di miniature collezionabili per ogni personaggio del gioco, al quale potremo scattare una foto tridimensionale da qualunque zoom e angolazione (so già cosa state pensando, pervertiti…) e rivedercele poi appunto sull’album delle foto.
Il tutto è condito con il supporto allo Streetpass: incontrare persone che posseggono il gioco creerà per noi un avversario salvato sul nostro gioco con una AI modellata appositamente sulla bravura e sullo stile di gioco di questa persona.
A sorpresa tra i vari stage utilizzabili, quasi tutti presi da DOA 3 e DOA4, è presente anche un livello speciale preso da Metroid: Other M, dove faranno la loro apparizione Ridley e Samus.
 

Peccato che Ridley non scenda in campo di persona…


Tette e culi in treddì

So già qual’è la domanda a cui tutti state pensando. E la risposta è sì: nella modalità vetrina basterà scuotere il 3DS per far sballonzolare il seno delle combattenti femminili. Pervertiti maledetti. A prescindere da questo, graficamente questo gioco è senza dubbio grandioso. I modelli e le animazioni non sembrano affatto inferiori alle loro controparti per console in alta definizione, e l’aggiunta del 3D dona quel tocco che mancava per dargli quel balzo in avanti. Il gioco viaggia a 30fps, ma se sceglieremo di disattivare il 3D dalla console, ci godremo le battaglie a 60fps puri. Anche l’audio ha un gran bel lavoro dietro, non solo ci sono musiche ben conosciute e altre inedite, ma è anche possibile scegliere tra doppiaggio inglese e doppiaggio giapponese (cosa che era assente nella versione 3DS di Super Street Fighter 4).
La storia è quella che tutti gli appassionati del gioco conoscono, ma bisogna dire che avere tra le mani un titolo che ripercorre tutta la storia dall’inizio alla fine non è affatto male, naturalmente grazie anche alla presenza di tutti i personaggi giocabili (compresi i boss) di tutti i Dead or Alive. Anche in termini di longevità quindi, per essere un picchiaduro, di cose da fare ce ne sono eccome. Giocarci la storia, sbloccare personaggi, costumi, e modellini ci prenderà parecchio tempo, ma potremo aiutarci tramite l’utilizzo delle monete di gioco del 3DS (usarne 10 ci permetterà di sbloccare costumi o modellini a random). Come se non bastasse, anche i creatori del gioco ci aiutano a mantenere vivido l’interesse, e ci regalano quindi un supporto costante, dandoci spesso tramite internet nuovi costumi (gratuitamente, basterà connettere il 3DS al WI-FI), o battaglie speciali che promettono ricche ricompense.
 

Smettetela di scuotere il 3DS <_<

In conclusione.

Dead or Alive Dimensions è senz’altro un ottimo gioco, forse il primo vero gioco per 3DS, dalla sua uscita, che vale la pena comprare ad occhi chiusi. La presenza di una storia completa, di tutti i personaggi, del fantastico 3D, della grande longevità e anche del supporto online, rendono questo titolo un picchiaduro che, almeno nella sua versione 3DS, supera di molto Super Street Fighter 4, grazie anche alla comodità dei comandi e a una modalità Tag.
Fidatevi, se possedete un 3DS, questo è un gioco da provare, anche se non siete mai stati grossi appassionati di Dead or Alive.

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