Deadpool – Deadpool

Siete un po’ stanchi dei videogiochi classici? Dei video lunghissimi per spiegarvi la trama, di menù che vi danno tantissime possibilità e che vi fanno perdere solo tempo che avreste passato volentieri a giocare? Siete stufi anche di eroi chiamati a salvare il mondo per qualche vocazione divina o umanistica e desiderate un protagonista eroico e razionale tanto quanto un Jack Sparrow? Allora ecco a voi Deadpool, il mercenario chiacchierone.

Morte, vuoi sposarmi?

Per quanto i personaggi della Marvel abbiano una caratterizzazione e una storia alle spalle sempre notevole e degna di essere raccontata come in un romanzo, stavolta ci limiteremo a fornire solo alcuni dettagli per poter arrivare al succo del concetto e capire cosa ci troviamo dinanzi agli occhi.

Wade Wilson è un canadese dal carattere poco stabile: dopo la perdita dei genitori ha sviluppato modi di fare da bullo e da persona poco affidabile. La natura non gli è lieve e in giovane età scopre di essere malato di cancro, pertanto è costretto a sottoporsi, per tentare di curarsi in ultima via, al programma Arma X, col quale si punta a riprodurre il fattore rigenerante di Wolverine. L’esperimento purtroppo fallisce e Wade viene trasferito in un edificio di sicurezza, dove sarà accolto come eroe per il suo modo di affrontare la vita. Quando arriva il suo momento di essere condannato, però, Wade riesce ad attivare il proprio fattore rigenerante e a recuperare la vita: scappato dall’edificio di sorveglianza prende il nome di Deadpool. Indossa una tuta rossa per coprire le imperfezioni del suo corpo e riprende a fare il mercenario chiacchierone, supportato da due voci nella sua testa, figlie della pazzia scaturita a seguito dell’intervento, e dei gadget che ne permettono il teletrasporto e ne potenziano le abilità. In origine Deadpool sapeva già di essere un personaggio dei fumetti ed a oggi rompe continuamente la parete della quarta dimensione, parlando sovente con il proprio lettore. 

Caratterizzato da un forte senso dell’ironia, un umorismo nonsense e una irrefrenabile necessità di muoversi, Deadpool nutre anche un forte senso di rivalsa nei confronti di Wolverine, oltre che ad aver spesso provato a entrare negli X-Men: oltre al poter schiaffeggiare Logan per buoni cinque minuti – contati – dopo essere precipitati in maniera per niente fortunosa, Deadpool nella sua personale avventura potrà prendersi una rivincita grazie al suo essere un personaggio completamente fuori dagli schemi, ma avendo un’avventura che non gli rende molto onore.

Recensioni, bla bla bla bla bla bla bla

Immaginatevi al culmine della trama, quando siete pronti a scoprire qual è il reale scopo della vostra avventura e Cable arriva dal futuro per spiegarvelo: un discorso che rischia di diventare lunghissimo e anche noioso, degno dei più grandi polpettoni di Nathan Drake che vi spiega la reale natura della pietra Cintamani o di Shambala. La soluzione però è dietro l’angolo: potete decidere di spararvi in testa e morire, così da non dover ascoltare il discorso. Tutto questo mentre Cable continuerà a parlare. Al vostro risveglio sarà tutto passato e il pericolo sarà scampato e voi tornerete alla vostra normale avventura. Le stesse motivazioni che spingono Deadpool a risolvere le varie missioni sono al limite della serietà: il salvataggio di Rogue passa dal desiderio sfrenato di ricevere un bacio dalla stessa, mentre la rincorsa a Sinistro avviene perché sospinto dalla presenza di una ragazza nuda con due grossi seni saltellanti dinanzi alla torre. Soluzioni che motivano in maniera geniale il vostro incedere e che attestano l’incredibile idiozia del personaggio in questione. Classiche invece, ma non del tutto scontate, le sessioni con Deadpool che vi offenderà in caso di poca precisione nel combattimento o vi inviterà a maggior attenzione dopo essere morto: il dialogo tra di voi sarà sempre attivo e quando si sarà stufato di voi ci saranno sempre le sue due voci a fargli da teatrino ambulante per una comicità che nei videogiochi non si vedeva da anni. Rompendo la quarta parete anche dei videogiochi, poi, Deadpool vi spiegherà spesso quand’è che dovrete agire in maniera stealth e quando fare una carneficina: avrete slow motion a disposizione solo quando sarà lui a deciderlo, ma soprattutto in un frangente il Nostro sparirà anche dalla visuale, richiamando la vostra attenzione e facendo presente quanto siete impediti nel gestire la telecamera. Offese a go-go. Meritate.

Gameplay, gameplay, gameplay…tette! Enormi tette!

Dal punto di vista del gameplay ci troviamo dinanzi a un semplicissimo action con armi da mischia e armi da fuoco: ottenendo DP, ovvero punti collezionabili sotto forma di monete disseminate per i livelli od ottenibili uccidendo i vari avversari con diverse combo e punteggi dedicati, potrete sbloccare nuove armi di entrambi i tipi. Esistono tre tipi di lame e quattro armi da fuoco, dalle pistole al fucile a pompa fino alla mitragliatrice e il fucile a impulsi [WOW! Sembra di sparare nel futuro!]: ognuna di esse avrà una funzione e una determinata capacità di sbaragliare i nemici con rispettivi potenziamenti, tutti rigorosamente seri e impostati come un action pretende. Tutte saranno equipaggiabili e selezionabili in qualsiasi momento con la croce direzionale. Presenti anche armi da lancio, quattro in tutto, dalle granate alle mine fino alle trappole per orsi [Le trappole per orsi funzionano come nella realtà, solo che qui non ci sono orsi!]. Ovviamente attenti agli sprechi altrimenti Deadpool ve lo farà notare con non molta gentilezza [Vedi: questi sono proiettili. Ne ho sempre bisogno!]. L’azione comunque procede senza difficoltà e vi permette di realizzare combo anche molto fluide e senza intermittenza: inoltre con la possibilità di utilizzare il teletrasporto e girarlo a mo’ di contrattacco quando comparirà l’icona del pulsante sulla testa dell’avversario, potrete aumentare anche la confusione della lotta. Più avanti il teletrasporto potenzierà le proprie capacità consentendovi di creare delle “fatality” diverse a seconda del contesto. Presente anche una minimissima parte di gameplay stealth che vi permetterà di sorprendere gli avversari alle schiena e ucciderli con l’arma in quel momento equipaggiata: per ognuna di esse esisterà una scena assolutamente scriptata, ma che non guasta mai. 

Mi scorre davanti l’intera vita…oh, lì ero davvero figo!

Dal punto di vista grafico Deadpool ha, nel protagonista in sé, un grande dettaglio: partendo dalla tuta che indossa il Nostro, che si andrà a rovinare a ogni colpo e che si rigenererà insieme con la nostra salute, fino ai movimenti e alle espressioni, per quanto mascherate, l’intera riproduzione e le texture sono a un livello molto alto. Purtroppo non si può dire ugualmente del resto dei personaggi e delle ambientazioni: nei primi livelli, durante le boss battle, vedremo e noteremo subito come Vertigo e altri avversari non sono per niente ben riprodotti come dovrebbero e anzi sono molto approssimativi. I poligoni di molti NPC e di altrettanti avversari ricorderanno un po’ troppo la generazione precedente alla nostra. Inoltre non c’è nulla di più frustrante di avere delle texture fuori posto e di rimanere incastrati in un muro immaginario che fa parte di un evidente infrastruttura poco corretta dello scenario. L’avventura, poi, è troppo lineare: Deadpool ironizzerà sulla situazione dicendo che tutti gli avversari sembrano cloni, ma purtroppo è veramente così. La HighMoon Studio non si è sforzata di presentare avversari vari o comunque non oltre i canonici cinque o sei, che vanno dai soldati semplici fino a degli esseri che rassomigliano più ai Gormiti di Preziosi che ad altro. 

Tentativi di allungare la longevità sono rappresentati dalle sfide: trattasi di semplicissimi obiettivi da portare a termine durante sessioni già affrontate nei livelli della campagna. L’unico motivo che vi spingerà ad affrontarle è rappresentato dalla necessità di sbloccare gli obiettivi a esse legate: sono otto in tutto, ma per l’ultimo degli obiettivi ne basteranno appena cinque, ripetute tre volte l’una per ottenere il Bronzo, l’Argento e l’Oro. Dopo di che, con molta sincerità, non sapremo che farcene di questa modalità.

Una menzione, anche se leggera, va a dei tentativi di ironica varietà: sessioni platform, altre a 16 bit, per scherzare sul poco budget del prodotto, oppure situazioni in cui ci troveremo con dei comandi invertiti perché privi di un braccio e con l’osso del collo rotto, o anche sessioni di sparatorie da un elicottero. Gli sviluppatori hanno offerto momenti di pausa, ma il complesso totale dell’avventura, che a modalità difficile raggiunge anche le dieci ore, resta palesemente monotono. Parlando del sonoro, invece, confermiamo la bontà del doppiaggio, a partire come sempre da Deadpool. Per quanto riguarda la colonna sonora vera e propria, al contrario, non ci sono troppe parole da spendere: la produzione accompagna l’avventura senza pretese e gli effetti sonori rispondono in maniera corretta a tutto ciò che è necessario, senza esagerare né pretendere troppo. Terribile, invece, la main theme nel menù.

Facciamo che la prossima volta ti impegni di più, eh?

Deadpool, insomma, si attesta su un’aurea mediocritas: il personaggio della Marvel è in sé vincente, come dicevamo poc’anzi, e rappresenta la massima rappresentanzione di un protagonista videoludico, capace non solo di rompere la quarta dimensione, ma anche di distruggere ogni possibile parodia riguardante i videogiochi. Purtroppo la qualità del prodotto in sé non è altrettanto soddisfacente: la tecnica e il motore grafico tentennano e non assicurano caratterizzazioni elevate come per il Nostro. Con delle situazioni decisamente frustranti in alcuni punti a causa di diversi glitch grafici, Deadpool, per finire, è un prodotto da acquistare per ridere, ridere davvero, dinanzi all’irriverenza del personaggio e appagare il proprio desiderio di fanboysmo, ma se Deadpool non rientra nei propri interessi e non è un personaggio che comprendereste, il titolo Activision va lasciato, per adesso, da parte.

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